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Pino Masciari sciopererà il 7 aprile davanti al Quirinale

Pino Masciari sciopererà il 7 aprile davanti al Quirinale.

Il noto imprenditore calabrese che lottò contro la ’ndrangheta e per la sua liberà, attuerà lo sciopero della fame e della sete davanti al Quirinale, il 7 aprile alle dieci. Pino Masciari era un imprenditore calabrese che, stancatosi delle continue minacce da parte di politici e mafiosi, denunciò questi alle autorità e da allora, 18 ottobre 1997, vive sotto il programma di protezione testimoni. Pino ha denunciato la ‘ndrangheta e le sue collusioni con il mondo della politica. La criminalità organizzata ha distrutto le sue imprese di costruzioni edili, bloccandone le attività sia nelle opere pubbliche che nel settore privato, rallentando le pratiche nella pubblica amministrazione dove essa è infiltrata, intralciando i rapporti con le banche con cui operava. Tutto ciò dal giorno in cui ha detto basta alle pressioni mafiose dei politici ed al racket della ‘ndrangheta. Il sei per cento ai politici e il tre per cento ai mafiosi, ma anche angherie, assunzioni pilotate, forniture di materiali e di manodopera imposta da qualche capo-cosca o da qualche amministratore, nonché costruzioni di fabbricati e di uffici senza percepire alcun compenso, regali di appartamenti, e acquisto di autovetture: questo fu il prezzo che si rifiutò di pagare.

Fu allontanato dalla sua terra per l’imminente pericolo di vita a cui si è trovato esposto lui e la sua famiglia. Da allora sono trascorsi undici lunghi anni. Undici anni vissuti “da deportato” in una località protetta, senza alcuna speciale protezione, senza alcun cambiamento di identità, senza alcuna possibilità di lavoro, ne per lui, ne per sua moglie e con l’esilio perpetuo dalla sua terra a seguito della delibera della Commissione Centrale del Ministero dell’Interno del 28 luglio 2004, che così decide: “ritenuto che sussistono gravi ed attuali profili di rischio che non consentono di poter autorizzare il ritorno del Masciari e del suo nucleo familiare nella località d’origine”. Nei processi istruiti grazie alle sue denunce, è stato accompagnato con macchine con la targa recante le generalità della località protetta, spesso attraverso viaggi al limite dell’umano. Alle volte, in aula, è stato fatto sedere accanto ai suoi stessi aguzzini. I giudizi dei Tribunali e le sentenze rilevano che “le dichiarazioni del Masciari sono da sole idonee a fondare un giudizio di gravità indiziaria ed evidenziano l’elevata attendibilità del dichiarante il quale si è determinato a riferire intorno alle vicissitudini al prezzo di un totale sconvolgimento della propria esistenza posto che, a seguito delle accuse mosse, è stato sottoposto allo speciale programma di protezione” (Nota della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro del 14 ottobre 2000). E così sono fioccate le condanne, nei confronti di esponenti delle famiglie ‘ndranghetiste più potenti e pericolose, ma anche nei confronti di un giudice Consigliere di Stato.


Qui il link del suo blog.
Qui il iink del messaggio della moglie.

Cerchiamo di non lasciarlo solo almeno questa volta. Sta lottando anche per noi!

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