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Per restare svegli, bisogna sognare forte

L''Italia è diventata un paese di addormentati, di sonnambuli della vita, che si svegliano solo per urlare odio sociale e magari raccontare ovunque il loro sdegno di turisti della disgrazia.

Siamo diventati apatici di fronte alla realtà di ogni giorno che ci pone sfide alla cui altezza preferiamo non confrontarci, lo facciamo da singoli cittadini verso il degrado che ci viene messo difronte, dalle strade dismesse, da chi ancora getta i rifiuti dal finestrino della propria auto, da chi se ne frega dei posti per i disabili o delle strisce pedonali, siamo diventati intolleranti al confronto costruttivo quello non urlato, al ragionamento di opportunità, al dialogo con gli altri, nascosti dietro uno schermo proferiamo sentenze senza conoscere fatti, ma con il desiderio cattivo di massacrare chiunque sembri o venga additato dai più come colpevole.

Siamo continuamente intorpiditi dallo show politico di ogni colore che ci annuncia e ci promette solo quello che la nostra pancia desidera, meno tasse, più giorni liberi, lavoro per tutti, in una infinita campagna elettorale che non può fermarsi, pena essere poi messi di fronte al Terzo Debito Pubblico del mondo e rischiare di dover tornare seri, responsabili e fare sacrifici importanti per non continuare a rosicare quel poco di futuro che le nostre generazioni a debito, dovranno comprare con il loro lavoro ed il loro impegno.

Insomma in questo incubo che si consuma ogni giorno sulla pelle dei sonnolenti è facile cadere vittima dei tanti Morfeo, come novelli accidiosi danteschi siamo lì, immersi nel fango che ci copre gli occhi per non guardare oltre e per coprire con le nostre bocche di fango gli altri.

Ma come ci si risveglia? Forse ritornando a Sognare Forte, anzi Fortissimo.

L'Italia che sa ancora avventurarsi nel mondo, conquistare posizioni, fare impresa, combattere ostacoli e superare sfide locali e globali, resta quella di chi sa rimanere sveglio grazie alla forza dei propri desideri, della propria determinazione, una volta i grandi sogni dei grandi uomini lasciavano traccia in milioni di cuori, si coltivava l'ammirazione per il successo degli ideali universali, per le sfide vinte di chi sapeva innovare, di chi con l'allenamento superava i propri limiti, si coltivavano le giovani generazioni con i racconti di uomini e donne "Grandi" nel proprio bisogno di affermarsi come strumento per raggiungere un bene più grande e collettivo.

Oggi coltiviamo invece la narrazione del disprezzo, della rabbia, dell'odio sopra ogni altro sentimento, manca quello spirito "umano" comune a tutte le genti che aveva dato al secolo scorso la forza per superare straordinarie tragedie ed abbattere altissimi Muri etici e fisici.

E' troppo facile svegliarsi solo per gridare e sputare veleno e poi tronare velocemente lì nel limbo di chi sonnecchia in attesa della prossima tragedia, complicato invece confrontarsi anche con se stessi, sfidarsi ad essere migliori, più onesti, più veri, meno gregge...

Se vogliamo cambiare sul serio qualcosa ed in meglio, "restiamo svegli, torniamo a sognare forte"

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