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Paternò (Catania): Dal Serio al Gossip - S come Sciacca

In una vicenda così seria, che ci ha turbato profondamente, l’ultima cosa che ci aspettavamo è il gossip. “U cuttigghiu”, sapientemente fatto con alcuni copia incolla e relativi commenti, dall’autore dell’articolo, Alfio Sciacca, che ho trovato su S, newmagazin edito e stampato a Palermo e che parla solo di fatti giudiziari, ma che dopo queste “uscita” lo riteniamo alla stregua di Novella 2000, rivista degnissima ma che tratta materia diversa, il gossip infatti.

 

Veniamo brevemente al fatto che mi riguarda personalmente,Sciacca scrive :

“Frisenna mantiene rapporti anche con Adolfo Messina, spesso contattato al Senato. Rapporto che utilizza (non credo che Frisenna avesse potuto utilizzarmi, conoscendomi molto bene) per chiedere persino un intervento su un professore universitario considerato troppo severo. “Chiama al telefono Messina Adolfo - questo è il testo dell’intercettazione- e chiede a quest’ultimo di intervenire su un certo professore Milici, docente di matematica presso la facoltà di Economia e Commercio di Catania, “il quale boccia i cristiani che è un piacere”.

Faccio l’analisi testuale del pezzo.

Io verrei contattato spesso al Senato. A parte la mia permanenza al Senato della Repubblica molto rara, questo "spesso" cosa vorrebbe dire, è relativo o assoluto? E a quale telefono mi avrebbe chiamato? Non certamente a quello del Senato, bensì ma al mio telefonino, quindi potevo anche non essere a Roma visto che ci stavo brevemente, oppure è interessante per l’autore solamente affermare che mi chiamasse al Senato per sottolineare l’importanza alla cosa, degli interventi del Frisenna. E poi quali interventi importanti erano? Una presunta raccomandazione con qualche professore così come se ne richiedono a milioni? Immaginate quanti consiglieri comunali mi contattavano per i più disparati motivi, stante le mie posizioni ricoperte (Addetto al Senato e Coordinatore di F.I.). Poi il sabato si cestinavano tutte le richieste in ossequio al detto che il 60% delle questioni si risolvevano da sole ed il 40% era impossibile risolverle, ergo ...

Sciacca ma che dici, "perfino" una raccomandazione, quindi immagina ciò che “perfino” non era, cosa erano minchiate? Quindi.... ci vorrebbe più rigore nel riportare all’opinione pubblica anche simili idiozie.

Io sono stato cinque anni alla Segreteria di Presidenza del Senato come contrattista, e di solito questi contrattisti rimangono nel collegio a curare le segreterie politiche anziché stare a Palazzo Madama, io per mia serietà ogni tanto mi ci recavo a Roma, ma non spessissimo, e certamente non ricevevo né persone, né telefonate al telefono dell’ufficio.

Mi rincresce una cosa però, che l’autore dell’articolo, non cita come va a finire la questione del professore Milici. Cioè l’intervento sul professore c’è stato o no? E quale risposta diedi a Frisenna? Forse lo mandai a quel paese, sicuramente. Ma se Sciacca non ce lo dice non lo sapremo mai. Solo lui può saperlo che ha letto le intercettazioni “segretate”. E non si capisce come mai, un fatto così sicuramente irrilevante, lo ha tanto stuzzicato da essere inserito in un articolo dove il tenore è ben altro. Scandalismo gratuito o voglia irrefrenabile di gossip?

So solamente di non aver mai parlato con nessun Milici professore o bidello che sia. Mai nessuno con questo cognome. Questo è certo.

Ricordo anche, che Frisenna era solito domandare mille cose, aveva sempre richieste banalissime, ma su tutto, da fare, un irrequieto e proprio per questo non veniva preso mai in seria considerazione. Lo consideravo un “carusazzu”, e come tale trattato, non ha mai partecipato ai vertici locali decisionali del partito, almeno fino a quando io nel febbraio del 2006 non lasciai il Coordinamento di Forza Italia e Forza Italia stessa. Lasciandoli al loro destino.

Ecco perché mi sembra assurdo che uno come Frisenna possa aver condizionato Failla, Torrisi e co.

Non mi è dato sapere se dal 2006 in poi le cose sono state così radicalmente capovolte, ma conoscendo la qualità degli uomini non penso proprio. Ma poi anche Sciacca lo definisce cavallo di Troia, non bravo per se, un oggetto, ma pericoloso per ciò che porta dentro. Peraltro non sapevamo nulla delle sue presunte nascoste “qualità”, che abbiamo appreso solo dopo il 27 novembre.

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