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Paola Ferrari vuole querelare Twitter

5 luglio 2012: è di oggi la notizia dell'intenzione della ''signora del calcio'' Paola Ferrari di querelare Twitter.

A scatenare l'ira della sonora e sgargiante giornalista sportiva ''di punta'' della rai, che, oltre ad averci accompagnato nel corso dell'ultimo europeo, ha anche condotto Dribbling Mondiale con l'indimenticabile tandem Galeazzi-Costanzo, sarebbero state le feroci e irripitibili offese con cui è stata tempestata durante l'ultimo mese sul celebre social network.

Con l'annuncio della querela, la Ferrari seguirebbe la moda lanciata da Hugh Grant e fatta propria in Italia da personaggi del calibro della Ferilli e della Grandi. Nel suo commento alla notizia, la giornalista, anche nota dagli intenditori e fan nelle vesti della centralinista di Portobello e come candidata alla Camera de La Destra nelle elezioni 2008, avrebbe detto che a spingerla sarebbe stata la necessità di una più generale denuncia del web come bacheca di insulti anonimi e della confusione tra libertà d'espressione e mera diffamazione.

Se i social network vogliono davvero stimolare la trasmissione d'informazioni, secondo la Ferrari, devono farlo secondo le regole deontologiche che seguono gli altri media, come TV e giornali. Il discorso sembra filare, ma viene da chiedersi se un tale tipo di ragionamento non finisca per minare proprio la differenza che esiste tra social network come twitter e gli altri media per l'appunto, e finire per minare la stessa libertà di comunicazione che ha fatto della primavera araba o di # OccupyWall Street dei movimenti globali.

Ad ogni modo la Ferrari ha dimostrato la deontologia della sua querela annunciando la devoluzione dell'ammontare del risarcimento ai terremotati dell'Emilia. Un gesto esemplare, in linea con l'efficace progetto RAI di sensibilizzazione con i collegamenti dal modenese nei dopo-partita.

Il coniuge, Marco De Benedetti, è solamente l'ex Ammistratore Delegato della Tim e attuale amministratore del fondo Carlyle in Italia, una delle più importanti firme del private equity statunitensi che operano su scala globale e che annovera tra i suoi investitori personaggi che spaziano da George W. Bush al fratello di Bin Laden. A questo punto, dato che la ''signora del calcio'' è tanto in vena di gesti caritatevoli, non potrebbe dare una spintarella al marito in maniera che interceda per un po' di beneficienza con i familiari di Bin Laden e compagnia bella? Certo è che se lo facesse la querela a Twitter perderebe un po' di senso...

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