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Padre ricco padre povero

“Quello che i ricchi insegnano ai figli sul denaro” di Robert T. Kiyosaki e Sharon L. Lechter (€12,50, 208 pagine, Gribaudi editore, 2004)

Padroni del denaro” è questa la frase chiave che da il senso al libro di R. Kiyosaki con il quale vuole risvegliare nel lettore il suo “genio finanziario” attivando la consapevole responsabilità sulle personali finanze. Quanto è immaginato condiziona le azioni e crea l’esistenza dell’uomo, di conseguenza è impellente prestare attenzione ai pensieri nutriti ed espressi e all’impatto che trasmettono in termini di azioni, per capire anche il potere del denaro di determinare il destino delle persone. Riflettere, sapere acquistare attivi, studiare, formarsi, informarsi, capire il denaro e farlo lavorare per noi, fare pratica, è, in buona sostanza, il modo più giusto di “usare l’intelligenza finanziaria per risolvere i problemi della vita quotidiana”.

In “Padre Ricco e Padre Povero”, l’autore invita chi legge a riportare i libri al centro della vita, con il fine di non lasciare che l’ignoranza pervada le menti e l’arroganza la copra, per risvegliarsi, invece, da dubbi, paure e torpori cognitivi e cessare di compiere errori. Come un padre con suo figlio, Kiyosaki, con la sua esperienza in gestione finanziaria, è prodigo di consigli utili al lettore per iniziare a cambiare la mentalità con la quale trattare soldi e lavoro. Partire dal fatto di non rinunciare a conoscere se stessi, imparare ad aprire la mente e lavorare con impegno per offrirsi nuove prospettive di guadagno, creare le opportunità e costruire le occasioni favorevoli, capire la storia, esplorare i propri sogni e bisogni con onestà. In seguito, continuare riflettendo sugli assunti seguenti: “i prezzi aumentano a causa di paura e avidità causate dall’ignoranza”; “non conta quanto denaro si fa, ma quanto se ne mantiene”; “il denaro scopre i difetti umani e accentua il modello Cash Flow che abbiamo in testa”; “i Soldi tendono a rendere sentimentale ogni decisione”; “i ricchi comprano solo attivi, i poveri hanno solo spese”; seguire la folla procura problemi.

Nel libro R. Kiyosaki riesce a organizzare con chiarezza il suo pensiero su come sviluppare l’intelligenza finanziaria indicando passi e consigli, soffermandosi anche sui motivi che impediscono di sviluppare la ricchezza personale. Conoscere arricchisce l’uomo e sapere qualcosa su tante cose lo aiuta in campo finanziario a controllare fattori quali: la paura di fallire e nelle sconfitte rendersi più forti e intelligenti; il dubbio che costringe alla povertà mentre l’analisi è dei vincenti che porta a concentrarsi su ciò che si preferisce;  pigrizia dell’impegno che trascina il soggetto a forme di azioni indaffarate per evitare qualcosa d’importante, mentre è meglio coltivare un “sano egoismo con il desiderio per le cose migliori”; incidere sulle abitudini con l’obiettivo di pagare se stessi e “rafforzarsi finanziariamente a livello mentale e fisico”; l’arroganza dell’ignoranza che vuole celare agli altri ciò che non si sa e non è conosciuto.

Imparare a saper fare soldi è un lavoro che richiede forte motivazione, desiderio che rafforza le ambizioni di prendere le decisioni quotidiane con il giusto spirito di applicare rapidamente ciò che si è appreso all’interno di abilità gestionali di flussi di cassa, relazioni con gli altri e gestione del proprio tempo. Per ricevere una ricompensa finanziaria nella vita, bisogna spingersi a fare continui progressi, mettersi in gioco, proporre e sapere ricevere consigli, sapere cosa cercare e agire per ottenerlo e ricostruire la fiducia in sé, dove la disistima “è il peggiore nemico del genio personale, potenziale, talento e doni personali”.

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