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Padre Tentorio, un intralcio per i potenti

L’isola di Mindanao dove viveva don Fausto Tentorio è ricca di metalli preziosi e di altre risorse nel territorio,e a questo bisogna aggiungere che essendo un territorio molto vasto ha scatenato la corsa al latifondo e alla coltivazione intensiva .
Padre Angel Calvo anche lui missionario parlando di don Fausto dichiara:
“Era un personaggio scomodo perché, con la sua opera di alfabetizzazione e istruzione, insegnava agli indigeni i loro diritti, accresceva la loro consapevolezza civile, le loro responsabilità e possibilità. Quest’opera aveva un riflesso soprattutto nelle dispute sulle terre che grandi compagnie minerarie o grandi latifondisti volevano espropriare agli indigeni, attraverso il suo lavoro di sviluppo e coscientizzazione dei tribali, aveva toccato interessi di potenti e lobby che potrebbero essergli costati la vita. Padre Tentorio è un simbolo per Mindanao: i missionari che, come lui, lavorano per la giustizia e la pace sono a rischio perchè intralciano i piani dei potenti”.
Per comprare terreni le compagnie ricorrono a tutti i mezzi illegali immaginabili e non: corruzione, abusi fisici e psicologici, omicidi, minacce costituzione di gruppi paramilitari.
La Chiesa cattolica tramite le commissioni di apostolato verso gli indigeni o le commissioni “Giustizia e pace” è stata sempre in difesa degli indigeni e i missionari a Mindanao hanno rappresentato sempre quella prima linea in difesa dei diritti umani e dell’ambiente.
 
Il termine Lumad racchiude 18 gruppi etnolinguistici, le lamentele e le denunce di quello che sta accadendo, da parecchio tempo sono arrivate anche al governo di Manila.
Nell’aprile scorso una conferenza dove hanno partecipato oltre 100 leader tribali dell’isola di Mindanao, ha denunciato al Governo che le grandi compagnie,quasi tutte straniere, pur di fare profitto stanno distruggendo la vita la cultura e l’ambiente dei Lumad.
 
Padre Tentorio è stato il terzo missionario del Pime ad essere ucciso, prima di lui furono uccisi padreTullio Favali e Salvatore Carzedda.
Padre Tentorio era il difensore più accanito degli indigeni, parlava come loro, vestiva come loro, mangiava come loro è sopra tutto cercava di aiutarli dalla brutalità continua a cui erano sottoposti, utilizzando anche le leggi che tutelavano gli indios e questo le compagnie lo sapevano bene.
 
In particolare erano due gli strumenti legislativi adottati dagli indigeni, uno che riguardava la loro tutela come gruppo linguistico, un' altro che riguardava il loro territorio come luogo da preservare.
Ma si sa che il profitto e la vita sono due linguaggi diversi, e da questo punto di vista questo coraggioso missionario che aveva dedicato tutto se stesso alla causa della vita e del bene comune era diventato un incubo per le compagnie di predatori vogliose di distruggere tutto pur di fare profitto.
 
Alle otto del mattino Padre Tentorio mentre stava salendo sulla sua auto per recarsi a un incontro diocesiano, è stato raggiunto da due uomini a bordo di una moto, uno dei due gli ha sparato diversi colpi di pistola, togliendoli la vita e togliendo agli indios, un uomo, che aveva fatto della loro dignità, tutta la sua vita.

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