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 Home page > Attualità > Ambiente > La rete "No Triv" vince il ricorso al Tar del Lazio

La rete "No Triv" vince il ricorso al Tar del Lazio

Mentre ci si prepara alla grande manifestazione nazionale del 6 ottobre a Manfredonia la rete No Triv sempre più cazzuta e numerosa ottiene la sua prima grande vittoria nei confronti della Petrolceltic e del Governo italiano.

Questi signori che, invece di difendere lo Stato e pensare a una crescita che tenesse conto della bellezza dell’arte, della cultura, dell’ambiente, del turismo, del cibo, hanno pensato solo ed esclusivamente a far stuprare il bel paese, infischiandosene dei suoi cittadini. Del resto loro, mi riferisco al Governo Italiano, sono più sensibili alle esigenze delle multinazionali e alla crescita delle stesse. Incapaci di immaginare una crescita per il paese, riescono invece a immaginare lo sviluppo delle multinazionali (vedi petrolieri e vedi Monsanto).

Comunque questi signori hanno ricevuto una prima sonora e grande sconfitta dal movimento No Triv, che è riuscito a mettere insieme centinaia e centinaia di soggetti giuridici in un sol contenitore: dagli amministratori degli enti locali alle associazioni, dai gruppi facebook agli organi di stampa, dai cittadini ai vari comitati e movimenti sparsi per l’Italia.

Una task force impressionante ben coadiuvata da un grande Raffaele Vigilante, che è riuscito, con le buone e con le cattive, a coinvolgere tutti, a pressare continuamente, a non fermarsi mai, anche quando le difficoltà sembravano insormontabili. Questo discorso dalla Puglia si sta estendendo in tutto il paese, ed è molto interessante la sentenza del Tar che allego integralmente.

Certo la storia non è finita, ma almeno la grande manifestazione di sabato 6 a Manfredonia si svolgerà in un clima più sereno, più festaiolo pensando al prossimo grande obbiettivo quello di far sparire le trivelle dai mari e dalle terre d’Italia.

 

I commenti più votati

Commenti all'articolo

  • Di Piero Tucceri (---.---.---.72) 4 ottobre 2012 10:45

    Provi a chiedere spiegazioni in proposito anche alla Redazione, la quale, quando sono intervenuto su questo argomento, mi ha CENSURATO per ben DUE volte. Non sarebbe interessante avere anche quel parere?

  • Di (---.---.---.194) 4 ottobre 2012 17:03

    Io mi auguro che chi protesta non usi l’auto o non scaldi la casa con il metano perchè altrimenti fa la figura dell’ipocrita ignorante. 

  • Di (---.---.---.179) 5 ottobre 2012 12:33

    Lei con le sue parole, legittima chi fa dello stupro ambientale una prassi di vita.Si chieda invece vale la pena mettere a rischio zone di incontaminata bellezza pewr tre settimane energetiche? vale la pena stuprare l’intero territorio italiano con una royalties del 4% le ricordo che negli altri paesi e dell’80%...le risposte ci sono...non interessi strategici nazionali ma favori a multinazionali...comunque se vuole approfondire lo faccia ...una perdita di petrolio nell’Adriatico con i venti di bora impiega 24 ore per andare da Trieste a Otranto...

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