• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Oltre un milione gli emigranti "interni" in Italia

Oltre un milione gli emigranti "interni" in Italia

Generalmente ci si occupa di coloro che dall’Italia emigrano verso altri Paesi. Infatti il loro numero, negli ultimi anni, è aumentato perché soprattutto molti giovani hanno abbandonato l’Italia in cerca di un lavoro.

Meno conosciuto è il fenomeno di quanti emigrano all’interno del nostro Paese. Sono più di un milione. Il motivo principale, anche in questo caso, è rappresentato dalla ricerca di un lavoro, ma vi sono anche altri motivi.

Questo fenomeno è analizzato nel rapporto 2015 sulle migrazioni interne in Italia, redatto dall’ Istituto di studi sulle società del Mediterraneo del Consiglio nazionale delle ricerche (Issm-Cnr) di Napoli.

L’agenzia Adnkronos ha intervistato Michele Colucci dell’Issm-Cnr, relativamente ai contenuti del rapporto.

Secondo Colucci “solo nel 2013 si è manifestato un piccolo esercito di 1,36 milioni di persone che si sono trasferite dalle proprie residenze originarie in cerca di occupazione, di cui mezzo milione ‘migrate’ in un’altra provincia e il flusso più significativo non è, come da tradizione, dal Sud, ma tra le province del Centro-nord”.

Colucci ha rilevato, però, che la ricerca di occupazione è “un fenomeno trasversale di migrazione interna che riguarda sia gli italiani che gli immigrati”. Ma gli stranieri immigrati, una volta giunti in Italia, presentano una mobilità interna superiore a quella degli italiani.

Colucci ha aggiunto che a spingere al cambiamento “è la necessità di lavoro ma non solo. Anche l’esigenza di formazione e di migliore qualità della vita sono le cause degli spostamenti all’interno del Paese”.

Lavoro agricolo e lavoro di cura, specie degli anziani, sono i settori contraddistinti da un tasso di mobilità superiore.

“A muoversi in cerca di lavoro sono soprattutto le donne straniere tra i 44 ed i 54 anni che cercano occupazione come badanti, un’attività precaria e legata alle esigenze delle famiglie datoriali”, ha evidenziato Colucci.

Comunque, come già rilevato, anche gli italiani si spostano. Sono molti e molti sono insegnanti. Nel 2013, 216.538 italiani e 76.038 stranieri si sono spostati all’interno delle province del Centro-nord.

Invece 99.552 italiani e 10.417 stranieri si sono spostati lungo la tradizionale direzione dal Sud al Centro-nord, 67.892 italiani e 6.727 stranieri all’interno delle province del Sud e un numero non irrilevante di 59.028 italiani e 7.485 stranieri si sono spostati dal Centro-nord al Sud.

Gli stranieri hanno una tendenza a spostarsi molto superiore a quella degli italiani: nel 2013 l’hanno fatto 53,5 persone su mille, contro i non pochi 20 italiani. Tra gli italiani si spostano maggiormente gli uomini, tra gli stranieri le donne, in genere badanti e collaboratrici domestiche che cambiano luogo di lavoro.

Colucci così conclude: “Il nostro studio porta però a sfatare la categoria ‘disagio’ legata alla migrazione, si parla di ‘opportunità’ che offre lo spostamento”. Pertanto “la migrazione è sì legata all’esigenza di occupazione ma è meno traumatizzante del passato”.

E “gli emigranti sono più consapevoli, sanno quello che cercano, i loro spostamenti sono più pianificati”. Poiché gli emigranti, all’interno dell’Italia, sono molti, e molti di più di quanto si pensi generalmente, sarebbe opportuno anche esaminare ed affrontare i problemi cui si trovano di fronte.

Penso soprattutto alla necessità che possano utilizzare un alloggio confacente alle loro esigenze e a un costo non eccessivamente elevato. Ciò non è affatto scontato, se si considera soprattutto che il mercato degli alloggi, in particolare quelli in affitto, è contraddistinto da evidenti disfunzioni che, peraltro, non esistono in altri Paesi.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità