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Obama, riparte ufficialmente la nuova campagna sotto il segno di "The choice"

La scelta è il punto centrale del nuovo spot per le prossime elezioni.

La crisi colpisce tutti, così anche Barack Obama dovrà sfoderare tutte le sue armi per riuscire a raccogliere i fondi necessari per sostenere le costosissime elezione Usa. Inizia dando l'esempio e versa da "persona qualunque" la sua parte, per autofinaziare la sua stessa campagna.

Ma cosa è rimasto dell'eroe moderno che gridava al mondo "yes, we can"? Davvero tutti, persino qui in Italia, in momento atrofico verso la politica e le sue vicende, ci siamo emozionati di fronte alla storia di uomo che aveva fatto del suo vissuto, della sua onestà e integrità, il cavallo di battaglia per cancellare un periodo buio che aveva visto Bush junior, con tutte le sue responsabilità e le sue colpe, come presidente di un intero sistema in crisi e alla deriva, privo e svuotato di valori e di aspettative.

Di quel sogno, racchiuso e condensato in una semplice frase, in un motto positivista, ora restano solo le ceneri. Di fronte all'impotenza nei confronti della finanza che affonda, alle campagne militari che sono state a dir poco fallimentari e ad una politica estera che ha rivelato tutta la debolezza di un paese che ha ormai perso il suo primato di potenza, era chiaro che il messaggio, per recurare il cuore e i voti degli americani, dovesse essere profondamente diverso.

Per cui non più la storia di un uomo, la vicenda personale e la vicinanza al popolo e ai suoi problemi, ma il confronto. La definizione di se stesso per la negazione dell'altro, Mitt Romney non è la soluzione, ma il problema, di conseguenza l'unica scelta possibile è solo lui, "Obama"; qualcuno diceva "bisogna saper scegliere in tempo, non arrivarci per contrarietà", ma quelli erano altri tempi, altre bandiere, altre persone, oggi proprio per contrarietà scopriamo che l'idealismo muore a favore del pragmatismo, anche quando a scendere in campo è un eroe, o uno che veniva considerato tale.

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