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 Home page > Tribuna Libera > Non puntiamo il dito contro

Non puntiamo il dito contro

 

Ci si scandalizza perché c’è qualcuno che si rifiuta di testimonare contro i propri aguzzini.

Lo si accusa di omertà.
Sui tg non si parla d’altro. Si punta il dito contro.
Stiamo parlando di uomini, di famiglie che hanno pagato per anni "pizzi" o interessi di usurai.

Costanti minacce sulla testa di cittadini come noi che hanno avuto la sfortuna di nascere e di lavorare nel posto sbagliato.

Provate a immaginare come possa dormire un padre che magari il giorno dopo deve dare il frutto del proprio lavoro a qualche delinquente affinché la propria famiglia, la propria attività siano salve. E magari non ha tutti i soldi richiesti. E magari passa tutta la notte a cercare una soluzione, una alleato. Un alleato che dovrebbe essere lo Stato, ma che è assente.

Un bel giorno gli dicono che i "cattivi" sono stati arrestati e che "deve" testimoniare contro di loro.

Allora quel padre si guarda intorno e cosa vede? Vede altri "cattivi" che erano finiti in prigione e che ora sono liberi e pronti a prendere il posto di quelli contro cui lo stato chiede di testimoniare. Fra qualche anno i suo vecchi aguzzini usciranno dalla prigione, pronti a farla pagare a chi li ha accusati.

E allora quel padre rimane in silenzio e si lascia accusare di omertà, perché meglio essere omertosi piuttosto che morti o, peggio ancora, piuttosto che vedere un proprio famigliare ucciso.

Ora dite: se quel padre fosse uno di voi, vi comportereste diversamente?
Ne dubito.

Ho il massimo rispetto per chi sceglie di essere coraggioso e decide di testimoniare contro, ma non tutti possono essere degli eroi o forse dei martiri e non mi sento di puntare il dito contro chi sceglie di star zitto.

Sarebbe bello vivere in una società dove lo Stato non ti chieda di essere un eroe.
Lo stesso stato che non costruisce infrastutture che allontanino i giovani dalla delinquenza, che non sistema strade e ferrovie per il trasporto, in modo che le merci possano viaggiare e gli imprenditori possano creare posti di lavoro.

Il ponte sullo Stretto di Messina. Uno specchietto per le allodole fra due regioni dove la maggior parte della rete ferroviaria viaggia su un solo binario, dove c’è un’autostrada, la Salerno-Reggio Calabria, in cui per fare trecento chilometri ci si impiega, quando va bene, cinque ore!

L’omertà è coprirsi gli occhi davanti a tutto ciò e credere che le cose andranno meglio perché qualche assassino è stato arrestato

Questi arresti sono piccolissimi passi verso il cambiamento. Piccolissimi tratti di un processo che non deve essere fermato da una giustizia troppo lenta, un processo che deve essere affaincato da mille altre attività.

Forse, allora, quel padre preoccupato vedrà nello Stato un alleato e parlerà, ma forse, cosa ancora più importante, il figlio di quel padre sceglierà di vivere una vita onesta, non sentendosi abbandonato a se stesso. 

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