• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Home page > Attualità > Non da Sanremo: Nawal Soufi donna italiana ci scrive da #Moria #Lesbo (...)

Non da Sanremo: Nawal Soufi donna italiana ci scrive da #Moria #Lesbo #Grecia

Urgente ❌❌Grecia-Lesbo-Moria❌❌ scrive così, su Facebook, da questi posti indicati che Nawal Soufi comunica e aggiorna... Mi è stata indicata dalla nuova amicizia fatta con Cecilia Rinaldini giornalista Rai.

Non avevo letto anche l'aggiornamento riportato su FB da Federica Tourn, anche lei in quei luoghi, anche lei giornalista: "La notte scorsa l’attivista Nawal Soufi è stata picchiata e la sua auto distrutta da un gruppo di abitanti di Moria, a Lesbo, sotto gli occhi della polizia. Fortunatamente non era sola, tre ragazzi del campo che erano con lei hanno cercato come potevano di farle scudo con il loro corpo. Gli agenti sono intervenuti solo all’ultimo e le hanno esplicitamente detto che la sua presenza non è gradita nell’isola. Nawal ha dovuto andare in ospedale a farsi medicare le ferite. Altri migranti, fra cui una ragazza afgana, sono stati brutalmente aggrediti da bande di fascisti nella zona intorno ai campi di Moria e di Kara Tepe, non lontano dal capoluogo Mytilene.Queste le ultime notizie da Lesbo, Europa.Nawal, sister, fammi sapere come stai"
 
Scoprirò poi di persona che l'hanno intervistata stasera al Tg3 Rai delle 19.
Scrive Nawal: "Vorrei fare un regalo speciale ai tre richiedenti asilo che ieri mi hanno difesa e hanno fatto da scudo dentro la macchina mentre i fascisti aprivano la porta e colpivano con le spranghe dentro la macchina. Deve essere qualcosa di simpatico. Buttate giù le vostre idee".
Newal alcune ore fa aveva anche scritto da Lesbo: "Un uomo di 50 anni ha avuto un infarto dentro questa tenda e dopo essere tornato dall’ospedale è stato rimesso nella tenda.Insieme a lui c’è una seconda persona che in passato ha avuto un infarto ed e’ anche diabetico e non ha un luogo per conservare l’insulina e neanche la corrente elettrica per riscaldarsi. Ho pensato di fare una prenotazione per una stanza dove i due uomini possano stare insieme per qualche giorno. Chi vuole fare una prenotazione online mi scriva in privato per favore. Grazie."
 
E poi : #Moria #Lesbo #Grecia Un poliziotto mi ha “spiegato” che i tempi sono cambiati e che noi volontari e migranti non siamo più tollerati. Si è dimenticato che io sono figlia delle piazze, sovversiva per nascita, rompi scatole per adozione, il mio pranzo preferito era dentro il centro sociale e la mia cena migliore dentro l’occupazione. Non sono un’eroina e non voglio che nessuno mi indichi come tale. Sono solo una normale Antifascista che non appartiene a nessun schieramento politico e che ama quel che fa da quando aveva 14 anni. Non mi abbasso alle intimidazioni e non lascerò l’isola.Prese le dovute precauzioni... domani sarà un nuovo giorno a fianco dei nostri fratelli che rischiano la vita ogni giorno dentro uno dei lager peggiori della nostra generazione.Non vi preoccupate per me. Sto bene. Le mie ferite? Poca cosa...Vi voglio bene e grazie a tutti per i messaggi di solidarietà"
Era 1 anno fa quando Nawal Soufi scrisse una lettera ai razzisti in Italia, una lettera "schock" non proprio come quelle che annuncia la signora Barbara D'Urso su Mediaset... Ecco il testo: 
Ciao “fratello” razzista
Vuoi sapere perché i migranti non vogliono essere riportati in Libia? Ok Ti risponderò con delle domande. Ti è mai capitato di violentare tua madre perché qualcuno ha il fucile puntato contro di te e contro di lei? Ti è mai capitato di violentare tua sorella e di vedere nascere tuo figlio dalla pancia di tua sorella? Sai quanti figli di scafisti abbiamo in Europa? Cioè sai quante donne hanno partorito al loro arrivo dei bambini non voluti? Sai cosa significa mangiare un pezzo di pane in 24 ore e vedere un pezzo di formaggino come fosse oro? Ti è mai capitato di fare i tuoi bisogni dentro un secchio e davanti agli occhi di centinaia di persone? Ti è mai capitato di avere le mestruazioni e non poterti lavare per settimane o mesi? Ti è mai capitato di essere messo all’asta e venduto come uno schiavo nel 2019? Ti è mai capitato di nutrire tuo figlio con the zuccherato e spacciarlo per latte? Ti è mai capitato di essere picchiato a sangue perché chiedi l’intervento di un medico? Ti è mai capitato d’essere fucilato per colpa di uno sguardo di troppo? Ti è mai capitato di svegliarti con le urine versate in faccia? Ti è capitato che qualcuno ti aprisse il corpo con un coltello e mettesse subito dopo del sale per sentire maggiormente le tue urla? Per tutti questi motivi… caro razzista… ti posso classificare tra i criminali che hanno accettato un secondo Olocausto
-Nawal Soufi-
Vi ringrazio anche io, voi che mi leggete su Facebook o su Agoravox Italia che mi ospita da anni, una riga dopo troverete la biografia raccolta di Nawal Soufi, conosciuta oggi, amata subito,spero anche da voi.
Nawal Soufi (Arabic: نوال الصوفي ; nata nel 1988 in Morocco) è un' assistente sociale e un'attivista italiana per i diritti umani. È nata in Marocco da genitori marocchini ma poco dopo la sua nascita i genitori si sono trasferiti a Catania, ai piedi dell'Etna, in Italia. Aveva solo quattordici anni quando iniziò la sua carriera sociale aiutando gli immigrati marocchini e i senzatetto italiani a sopravvivere nella loro vita quotidiana. Ha continuato le sue attività di lavoro sociale e si è laureata in scienze politiche e relazioni internazionali mentre allo stesso tempo lavorava part-time come interprete in tribunali e carceri siciliane. È stata colpita dalla lotta palestinese e dalla primavera araba. Nel dicembre 2012 ha viaggiato in Siria e diretto un convoglio umanitario che ha aiutato circa 800 famiglie nel luogo. Ha offerto il suo aiuto per i siriani che stavano cercando di rifugiarsi in Italia. È diventata nota nel 2013 quando ha salvato una barca persa nel Mar Mediterraneo, con centinaia di rifugiati siriani a bordo, in pericolo di annegamento. Ha ricevuto una chiamata per chiedere il salvataggio di uno degli immigrati. Onorata da questo risultato, ha aiutato i migranti illegali nella sua lotta quotidiana. In questo modo è riuscita a salvare con successo oltre 2 milioni di migranti, dispersi in mare, fino a quella data. Nawal Soufi ha vinto numerosi premi per i documentari che ha realizzato in Siria e in Libia nel 2014. Questi includono il premio "Pioneer Woman - Donna di Frontiera" e "Border Woman" dei giurati del Marzamemi International Frontier Film Festival. Ha quindi vinto il premio di iniziativa degli artigiani della speranza nel 2017 presieduto dall'emiro Mohammed bin Rashid Al Maktoum a Dubai, una distinzione volta a promuovere le abilità arabe che lavorano per un cambiamento positivo attraverso progetti e iniziative .La straordinaria intenzione di una giovane donna è l'argomento di un libro "Nawal, l'angelo dei rifugiati" pubblicato nel 2015 in Italia.
 

Commenti all'articolo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità