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“Nessuno tocchi i blog”: flop del Pd in rete

Flop Pd: la campagna "Nessuno tocchi i blog"? Un disastro: 2 commenti, una ventina di firme nell’appello online, condivisione virale dell’avatar fallita, su facebook il silenzio. E pensare che stavolta non avevano tutti i torti. Cosa vorrà dire?

“Nessuno tocchi i blog”: flop del Pd in rete

Chiedendo infinitamente scusa per l’eccessiva prossimità fra i termini “flop” e “blog” , irriguardoso e orripilante a farsi. Ma tant’è: è successo che al Pd abbiano pensato di puntare alla rete. Il 16 giugno, sul sito “Mobilitanti” (batta un click chi lo frequenta assiduamente), è salpata una nuova, mirabolante, persino condivisibile iniziativa. “Nessuno tocchi i blog“.

Si tratta di una sorta di campagna, nelle intenzioni virale (che piace tanto, di recente), che avrebbe l’aspirazione di smussare il ddl intercettazioni. E in particolare la norma che costringerebbe i blogger a pubblicare le richieste di rettifica entro 48 ore, o pagare fino a 12.500 euro.

“Aboliamo questa norma”, dice la pagina. Un post-it (va per la maggiore, sembra di capire) come avatar, e una richiesta. “Scarica l’immagine, mettila nel profilo dei tuoi social network, diffondila”.

Ok, ok. Va bene. Senza spingere. Non c’è fretta, ché in questa pagina, la home dell’esortazione retaiola, i commenti sono 2. Due, per un partito del 27-33%, mentre scrivo. Più su, un link. “Sottoscrivi l’appello”. Magari la festa è di là, busso.

Mi aprono CivatiGentiloniOrfini. Un appello onesto, niente da dire. I commenti qui sono 29, le firme con la conferma del richiesto inserimento del banner nel proprio blog, a contarle, sembrano soltanto 18, giù di lì. Mi dico sì: probabile che su Facebook la cosa abbia fatto il botto. Davvero, fiducioso, vado.

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. Post-it d’ordinanza. “Nessuno tocchi i blog – Il mio avatar per la libertà della rete“. Commenti: numero 26, molti delle stesse persone, molti off-topic. Molti off-topic, ovviamente, critici. Con Veltroni, con l’immobilità del partito, con la linea contro il ddl. Condivisione ignota (non l’ho visto a nessuno, pare). I ”mi piace”, generalmente più facili dispensare, senza l’assillo della frase arguta o semplicemente di senso compiuto da digitare, una cinquantina. Per una fanpage (si chiamano ancora così?), quella del Partito Democratico, da quasi 26000 sostenitori.

Ma non m’arrendo: “nessuno tocchi i blog” diventa una chiave di ricerca sul motore di Facebook. Qualcuno, qualcuno dei miei 450 e passa amici ne avrà parlato, anche solo per una pernacchia. Sì, con questo risultato. Ne ha parlato il Pd. E basta.

Pistolotto: che un’iniziativa – se vogliamo, per certi versi encomiabile – del Pd per internet su internet non trovi ascolto in rete, dà un po’ il segno della capacità d’aggregazione del partito (nulla), di come il Pd come entità sia riconosciuta come superflua, volendo anche estranea, a dinamiche che evidentemente l’utenza crede di non potergli riconoscere. Avulsa. Dà un po’ l’idea del muto che non riesce a farsi capire, non del sordo che non riesce a sentire la sacra parola democratica. E che comunque lo si voglia chiamare, quello del “salviamo i blog” e compagnia internauta – me lo chiedessero – lo chiamerei flop.
U‘

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