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Moni Ovadia costretto a dimettersi dalla direzione del teatro di Ferrara dopo le critiche a Israele

Già nel mio precedente articolo, dove raccontavo come l’attrice e modella israeliana Gal Gadot fosse stata costretta a cancellare il suo post su Instagram, in cui esprimeva solidarietà ai morti innocenti sia israeliani sia palestinesi, parlai di un clima di “caccia alle streghe” e riferendomi all’Italia scrissi che, erano finiti nella bufera mediatica personaggi come Moni Ovadia e Elena Basile.

di Andrea Vitello

 

(Foto di Italia che Cambia)

 Purtroppo ieri con grandissimo dispiacere, ho letto la notizia che il mio caro amico Moni Ovadia ha deciso di rassegnare le sue dimissioni dalla direzione del teatro di Ferrara. Tutto ciò per le critiche fatte da Moni al governo israeliano dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre. Moni non ha mai inneggiato ad Hamas, anzi ha manifestato piena solidarietà verso le vittime innocenti israeliane e palestinesi così come verso gli ostaggi e le loro famiglie, come si può vedere nel video fatto su YouTube[1] con Alessandro Di Battista.

Dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre, Moni aveva rilasciato queste dichiarazioni ad AdnKronos: “la morte anche di una sola persona, sia essa israeliana o palestinese, è sempre una tragedia e va condannata con tutte le forze”[2]. Aggiungendo: «Israele lascia marcire le cose, fingendo che il problema palestinese non esiste, per cancellare la stessa idea che i palestinesi esistano; e la comunità internazionale è complice: questi sono i risultati. Questa è la conseguenza di una politica di totale cecità, di occupazione e colonizzazione. La Striscia di Gaza non è un territorio libero, è una gabbia, una scatola di sardine: è vero che dentro non ci sono gli israeliani, ma loro controllano comunque i confini marittimi e aerei, l’accesso delle merci, l’energia, l’acqua. Non a caso l’Onu aveva già dichiarato Gaza zona ‘non abitabile’»[3].

Moni ha espresso un’opinione assolutamente legittima e condivisibile, ed anche in Israele vi sono molte persone che la pensano così. L’8 ottobre sul quotidiano israeliano Haaretz, notoriamente di stampo progressista, è apparso un editoriale che ha dichiarato: “Il disastro che si è abbattuto su Israele durante la festività della Simchat Torah è chiaramente responsabilità di una persona: Benjamin Netanyahu”[4]. L’editoriale attacca il primo ministro israeliano e la sua politica nello specifico, il “governo di annessione ed esproprio”[5], inoltre ha attaccato la politica del governo affermando che si è trattato di “una politica estera che ignorava apertamente l’esistenza e i diritti dei palestinesi”[6]. Il quotidiano israeliano Haaretz non è il solo ha criticare la politica coloniale israeliana, infatti Ofer Cassif, deputato della Knesset, dopo l’attacco di Hamas, ha dichirato in un intervista: “Israele è responsabile in molti modi, ma la sua colpa principale è l’occupazione dei Territori palestinesi che continua”[7]. Poi aggiunge: «per garantire la sicurezza è fondamentale cambiare la situazione. L’unica via percorribile è smantellare del tutto gli insediamenti dei coloni in Cisgiordania, porre fine al regime di apartheid e alle violenze nei confronti dei palestinesi e poi stoppare subito l’assedio imposto alla Striscia di Gaza[8]».

L’apartheid contro i palestinesi era stato denunciato da Amnesty nel 2022[9], e recentemente anche Tamir Pardo, ex capo del Mossad, in un intervista ha denunciato l’apartheid contro i palestinesi affermando: “in un territorio dove due persone vengono processate sotto due sistemi legali, questo è apartheid.”[10] Anche Yehuda Bauer, uno dei più grandi storici ebrei della Shoah, nel suo ultimo libro ha criticato l’occupazione dei territori scrivendo: “in Israele si è affermata una illusione di tipo messianico sulla situazione dei territori occupati”[11]. Marcello Pezzetti, uno dei più grandi storici della Shoah, spiegando quanto successo il 7 ottobre ha dichiarato: «È il frutto di un odio covato da tantissimi anni, ma è anche il risultato di scelte sbagliate, purtroppo, del governo israeliano. Da questo punto di vista sono abbastanza d’accordo con Haaretz»[12].

Tuttavia Moni per le sue opinioni è stato sottoposto alla gogna mediatica e da Ferrara è cominciata a circolare la richiesta, vergognosa, delle sue dimissioni, in particolare da Alberto Balboni, senatore di Fratelli d’Italia. Dopo varie pressioni ieri Moni ha annunciato al Corriere della Sera, che venerdì rassegnerà le sue dimissioni dalla direzione del Teatro Comunale Abbado di Ferrara. Una decisione presa per tutelare i lavoratori del teatro: «Fino a ieri ero intenzionato a non dimettermi ma a farmi cacciare, piuttosto. Dopodiché sarei andato in tribunale. Ma, ripeto, non voglio danneggiare il teatro. Non solo, questa situazione si sarebbe ripresentata continuamente, perché questo è il nuovo fascismo: stigmatizzare l’opinione delle persone criminalizzandole»[13]. Moni ha poi aggiunto: «così venerdì rassegnerò le dimissioni. La maggioranza del Cda e del Consiglio comunale ha comunque gli strumenti per mettermi nell’angolo»[14]. Riguardo alla persecuzione subita ha dichiarato: «Tutto questo succede solo perché ho espresso un’opinione: sono finito in questa persecuzione, in questa aggressione, solo per questo»[15]. Aggiungendo: «Per citare Simone de Beauvoir, io accetto la grande avventura di essere me stesso. Sono fatto così e dal 1994 denuncio le politiche del governo di Israele. Spero che questo mio piccolissimo gesto serva a mettere in avviso cittadini italiani: quando attacchi le opinioni inizi a prefigurare la tirannia. Mi aspettavo che qualcuno delle istituzioni dicesse: posso non essere d’accordo con te, ma hai il diritto di esprimere le tue opinioni. Invece registro anche che l’Italia è il paese con il più alto tasso di vigliaccheria che si possa concepire»[16]. In merito alla sua gestione, Moni infine ha detto: «Con la mia gestione il Teatro aveva raggiunto risultati clamorosi, aveva aumentato le produzioni, erano cresciuti i finanziamenti»[17].

Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura, in merito alle dimissioni di Moni, ha dichiarato: «la dichiarazione di Moni Ovadia è quella di una persona libera in un Paese libero. Lui è caduto in un inganno per cui si è ritenuto che abbia espresso la sua opinione in una funzione istituzionale, quella del direttore del teatro di Ferrara, ma in realtà non è così e questo non ha compromesso il teatro. Io chiedo al sindaco dunque di respingere le sue dimissioni»[18]. Aggiungendo: «le dimissioni di Moni Ovadia dal Teatro Comunale di Ferrara, ove ha il ruolo di direttore generale, sono una sconfitta della democrazia e della libertà di pensiero. L’attività culturale, anche per chi rappresenta una istituzione importante, non può essere subordinata a una posizione politica. Il teatro di Ferrara ha raggiunto, con la gestione di Ovadia, ottimi risultati e non è mai stato il palcoscenico di attività politiche del suo direttore il quale, pur valutando l’opportunità di non esporre il suo ruolo per il teatro a critiche per il suo pensiero, non può essere costretto al silenzio al di fuori delle sue funzioni e nessuno può capirlo meglio di me»[19].

Elisabetta Piccolotti[20] deputata dell’alleanza Verdi e Sinistra e Maurizio Acerbo[21] segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, hanno espresso la propria solidarietà a Moni Ovadia.

Per quanto mi riguardo le “dimissioni volontarie” di Moni Ovadia, che tra l’altro è ebreo e si è sempre battuto contro l’antisemitismo e il razzismo, rappresentano una grande sconfitta per la nostra democrazia e società. Voglio ricordare come la nostra Costituzione all’Articolo 21 recita: «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure»[22]. Moni Ovadia è l’emblema di come in Italia non sia possibile più argomentare un discorso ragionato, poiché ci è permesso solo schierarsi totalmente da un lato o dall’altro senza ragionare. Moni ha mantenuto viva la sua coscienza critica, cosa che tutti dovremmo fare, e per questo è stato attaccato. Questo clima di “caccia alle streghe” purtroppo ha pervaso la nostra società, mass media e stampa compresi. Quindi mi auguro con tutto il cuore che il sindaco di Ferrara rigetti le dimissioni di Moni.

Ci tengo a esprimere al mio caro amico Moni Ovadia la mia più profonda e sincera solidarietà ed amarezza per quanto avvenuto, sia come amico che come giornalista di Pressenza. Gli invio inoltre la piena solidarietà di tutta la redazione di Pressenza Italia.

.

[1] Cfr: https://www.youtube.com/watch?v=vUHgzrTMpMY&t=1067s

[2] Cit da: https://www.adnkronos.com/internazionale/esteri/attacco-hamas-moni-ovadia-frutto-della-politica-cieca-di-israele_7C1I5rV31rlDc2Al9ZIE9g

[3] Ibidem

[4] Cit da: https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/10/08/netanyahu-responsabile-con-il-suo-governo-di-annessione-le-critiche-di-haaretz-al-primo-ministro-israeliano/7317272/

[5] Ibidem

[6] Ibidem

[7] Cit da: https://www.pressenza.com/it/2023/10/ofer-cassif-deputato-della-knesset-in-unintervista-con-lagenzia-dire/

[8] Ibidem

[9] https://www.amnesty.it/apartheid-israeliano-contro-i-palestinesi/

[10] Cit da: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-tamir_pardo_lex_capo_del_mossad_denuncia_lapartheid_contro_i_palestinesi/8_50761/

[11] Cit da: https://it.gariwo.net/editoriali/la-politica-genocidiaria-di-hamas-e-le-illusioni-messianiche-della-destra-israeliana-26563.html

[12] Cit da: https://www.avvenire.it/mondo/pagine/l-intervista-cio-che-accade-e-peggio-di-un-pogrom?fbclid=IwAR3nA8e07aSu9qz45eGfwS7EmKT-qO8P2dsAyDBPbHltK7ZR_BM1UzbSQb8

[13] Cit da: https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/10/16/moni-ovadia-si-dimette-dalla-direzione-del-teatro-di-ferrara-dopo-le-polemiche-per-le-sue-frasi-su-israele-prima-che-caccino-me-ne-vado-io/7324673/

[14] Cit da: https://www.open.online/2023/10/16/ferrara-moni-ovadia-israele-dimissioni-teatro/

[15] Ibidem

[16] Cit da: https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/10/16/moni-ovadia-si-dimette-dalla-direzione-del-teatro-di-ferrara-dopo-le-polemiche-per-le-sue-frasi-su-israele-prima-che-caccino-me-ne-vado-io/7324673/

[17] Cit da: https://www.open.online/2023/10/16/ferrara-moni-ovadia-israele-dimissioni-teatro/

[18] Cit da: https://www.adnkronos.com/spettacoli/dimissioni-moni-ovadia-sgarbi-temeva-bocciassero-fondi-teatro-ferrara_3Y0h4VrlIBxD94juQzM4zR?refresh_ce

[19] Ibidem

[20] https://www.instagram.com/p/CydRKvOtmu9/?igshid=MzRlODBiNWFlZA%3D%3D&fbclid=IwAR0jiH1yrxCmda1ThEc90Fcw6tDN9XnhTPPcLkEvSJqLAp19WtvjNdJCa78

[21] https://www.pressenza.com/it/2023/10/solidarieta-a-moni-ovadia-e-un-clima-da-caccia-alle-streghe/

[22] Prima parte dell’Articolo 21 della Costituzione italiana. Cit da: https://www.senato.it/istituzione/la-costituzione/parte-i/titolo-i/articolo-21

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Truman Burbank (---.---.---.216) 19 ottobre 2023 16:04
    Truman Burbank

    La psicopolizia stringe sempre di più le redini e il pensiero viene sempre più ristretto. Del resto il 1984 è passato da molto tempo.

    Se prima dire qualcosa di vero era severamente proibito ai gentili, adesso anche gli ebrei devono dire solo ciò che impone il Ministero della Verità.

    E già il Ministero della Verità si porta avanti e comincia ad affermare che è da sei milioni di anni che gli ebrei abitano la Palestina. A breve sarà una verità ufficiale e chi proverà a contraddirla sarà un negazionista e sarà punibile penalmente.

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