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Mondiali di Badminton: Lee Chong Wei all’attacco contro il potere rosso

Dal 10 agosto, nella splendida Hyderabad, in India, capitale dell’Andhra Pradesh, fondata sulla riva del fiume Musi dal sultano Muhammad Quli Qutb Shah nel 1589 si disputeranno i 16esimi campionati mondiali di Badminton. Dopo le eccezionali prove olimpiche da parte degli atleti cinesi, la scena del badminton internazionale è cambiato anche se di poco. In testa al ranking mondiale per il singolare maschile è stabile Lee Chong Wei, la punta di diamante di una delle nazioni dalle migliori tradizioni, la Malesia. Classe 1982, Lee Chong Wei è l’ultimo esponente degli atleti che hanno fatto grande il badminton malese: Rashid Sidek, il più giovane della stirpe dei Sidek, tutti giocatori internazionali di badminton, fu bronzo ad Atlanta 1996, e Roslin Hashim, anche lui accompagnato dal fratello Hazif Hashim durante la sua carriera. L’avversario più temibile per Wei è la medaglia di bronzo di un anno fa a Pechino, il cinese Jin Chen, fino ad un anno fa un passo dietro il suo connazionale Lin Dan, oggi invece la vera speranza cinese per il singolare maschile. È proprio Lin Dan (che è del 1983 per cui può dire ancora per qualche anno la sua, anche se il badminton è uno sport dove la giovinezza di nervi ed elasticità è fondamentale), oro nella bolgia di Pechino e due volte campione mondiale proprio a casa di Lee Chong Wei e a Madrid, l’altro cinese su cui tenere gli occhi aperti per la vittoria finale. Altri giocatori in buona forma sono il danese Peter Hoge Gad, ultimo frutto di una grande scuola che ha visto campioni del calibro di Peter Rasmussen, campione mondiale nel 1997, l’anno del bronzo di una altro danese, Poul-Erik Hoyer Larsen (lui però oro olimpico ad Atlanta ’96), e Flemming Delfs, campione nella prima edizione del mondiale nel 1977 quando batté l’altro danese Svend Pri. L’Indonesia da parte sua schiera due affermati campioni: Sony Dwi Kuncoro, bronzo olimpico di Atene 2004, quando vinse il suo connazionale Taufik Hidayat, anche lui presente alla rassegna mondiale ma in una fase della carriera contraddittoria, senza più grandi risultati di prestigio da molto tempo (molti dicono che sia colpa della moglie Ami Gumelar, figlia di Agum Gumelar, presidente del Comitato Olimpico Nazionale indonesiano dal 2003 al 2007 e alla testa anche della PSSI, la federazione calcistica… Carraro a noi indonesiani ci fa un baffo).



Per il podio altri giocatori di alto livello: il sudcoreano Park Sung-Hwan, anche lui sulle orme di un grande del passato, Kim Dong-Moon, doppista eccezionale, 6 volte campione d’Asia e 2 volte olimpionico, il vietnamita Tien Minh Nguyen, quest’anno ad alti livelli dopo un periodo di appannamento, l’atleta di Hong Kong Chan Yan Kit. Nella gara di doppio maschile, i giochi sono meno aperti. Gli indonesiani campioni olimpici e mondiali in carica Markis Kido e Hendra Setiawa possono continuare ad affermare la loro supremazia. Anche per il doppio maschile le grandi scuole la fanno da padrone: la Malesia con Kien Keat Koo e Boon Heong Tan, la Danimarca con Lears Paaske e Jonas Rasmussen, la Corea del Sud con Jae Sung Jun e Yong Dae Lee. A spezzare il predominio delle grandi scuole storiche, la coppia inglese, Clark Anthony e Nathan Robertson, quest’ultimo campione mondiale del doppio misto nel 2005 insieme a Gail Emms. Da non dimenticare ovviamente le coppie cinesi, soprattutto Fu Haifeng e Cai Yun, battuti in casa dai due campioni indonesiani e vogliosi di una pronta rivincita. Nella gara femminile ci si aspetta lo scontro al vertice del ranking mondiale tra Mi Zhou di Hong Kong e la cinese Wang Lin. Per il resto tanta Cina, giovani promesse sulle orme della maestra Zhang Ning che l’anno scorso ha ripetuto la vittoria di Atene ed è diventata una delle eroine dello sport cinese. In questa gara l’India padrona di casa schiera la sua unica speranza di medaglia, Saina Nehwal, classe 1990, campionessa mondiale juniores nel 2008 e fermata a Pechino solo dalla medaglia di bronzo Maria Kristin Yulianti dell’Indonesia. Il vero regno cinese nel badminton è il doppio femminile, con coppie che hanno vinto tutti i mondiali dal 1983, tranne quello del 1995, vinto dalla coppia indonesiana Lili Tampi e Finarsih, così come tutte le Olimpiadi, tranne quella inaugurale per il badminton (Barcellona 1992) vinta dalle sudcoreane Hwang Hye.Young e Chung So-Young (tra tutte le coppie quella formata da Ge Fei e Gu Yun ha fatto storia). Ma quest’anno il trono è messo in discussione da una coppia emergente, le malesiane Pei Tty Wong e Eei Hui Chin che sono al massimo della loro carriera e vogliono conquistare la vetta mondiale. Il duo cinese che deve tramandare il potere rosso è formato da due giovani: Yunlei Zhao e Shu Cheng. Un’altra nazione che cerca di scalzarle è la Corea del Sud, che propone una doppia coppia fortissima: Kyung Won Lee e Hyo Jung Lee, argento a pechino 2008, e Jung Eun Ha e Min Jung Kim. Infine il doppio misto, la gara più incerta. Almeno quattro coppie possono puntare all’oro: Lee-Lee per la Corea del Sud, coppia campione olimpica in carica e dotata di grande affiatamento, Natsir-Widianto per l’Indonesia, argento olimpico a Pechino, due volte campione mondiale, Bo Zheng e Jin Ma per la Cina e Fischer Nielsen-Pedersen per la Danimarca.

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