Minniti, il ministro della vergogna
Alla televisione il ministro Delrio recita la parte dell’antifascista, però lo sa: se un musulmano avesse sparato nel mucchio per strada, ci avrebbe bombardato con le accuse all’Isis e al terrorismo.

Quello che il ministro targato PD non dice e non dirà mai è che il macellaio fascileghista di Macerata è figlio legittimo della dottrina Salvini che volutamente confonde il terrorismo con lo scontro sociale.
Minniti, ministro dell’Interno nello stesso governo di Delrio e suo compagno di partito, se ne sta zitto, copre la Lega, lascia i fascisti nelle piazze negate agli antifascisti e consente a quelli di Casa Pound di partecipare alle elezioni.
Lo sanno tutti, ma nessuno lo dice: il pilastro della reazione nel nostro Paese è il partito di Renzi, pronto alla grande coalizione con Forza Italia, guidata da Berlusconi, principale alleato di Salvini, pregiudicato incandidabile, cacciato dal Senato, privato del titolo di cavaliere e affidato ai servizi sociali per essere recuperato.
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