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Mike, nuovo idolo antiberlusconiano

Michael Nicholas Salvatore Bongiorno è stato per intere generazioni la televisione italiana in carne ed ossa. E non è retorico dirlo, anzi, ribadirlo. Dal bianco nero al colore, dal monopolio al libero mercato, dalla tv pubblica a quella commerciale. Un percorso segnato sempre dalla grande professionalità ed eleganza che lo ha contraddistinto in questa sua durata carriera. Gli speciali televisivi di ieri e le paginate di stamane, hanno raccontato, chi più chi meno, la sua straordinaria esistenza.

Da una New York post crollo del ‘29 all’Italia occupata, da San Vittore agli studi prima radiofonici e poi televisivi. Insomma una vita tutta da raccontare e che, dopo forse qualche titubanza, ci ha regalato qualche anno fa con la sua biografia.

In questo suo splendido percorso, però, nemmeno lui avrebbe mai pensato di diventare – sottilmente – un nuovo idolo dell’antiberlusconismo. Sport, sappiamo, assai praticato in questo paese. Così come la beatificazione, sempre post morte, di personaggi considerati mediocri fino a pochi minuti prima della loro scomparsa.

Di tutti i suoi meriti, televisivi e non, oggi sembra prevalere la rottura con Mediaset. L‘ingratitudine dimostratagli (per dirla alla Mentana), ricordare i 32 anni passati al fianco di Silvio Berlusconi per poi non ricevere neanche gli auguri (Stella sul Corriere) oppure rendergli un merito particolare come scrive l’Unità: La verità è che Mike Bongiorno s’era inventato pure Berlusconi, ma non ne aveva colpa. Berlusconi, essendo per natura un utilizzatore finale, cioè quello che fa il furbo con le idee degli altri, lo accolse tra le sue reti e tirò le somme.

Nessuno, però, tra i bravi giornalai si pone una domanda, semplice e un po’ innocente. Ma alla fine, perchè non lo hanno nominato senatore a vita?

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