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 Home page > Attualità > Politica > "Mi faccio largo", come disse Adinolfi guardandosi allo specchio.

"Mi faccio largo", come disse Adinolfi guardandosi allo specchio.

"Roma, 3 Maggio 2009. «Usciamo dall’ipocrisia e diciamolo chiaramente: il divorzio di Berlusconi è una questione politica ed è un’occasione per il Partito democratico». Mario Adinolfi, membro della direzione nazionale del Pd, commenta così le notizie che anticiperebbero la decisione di Veronica Lario di interrompere il matrimonio pluridecennale con il premier".

La discussione parte su Facebook, e continua un po’ in tutta la rete, soffermandosi su Ok Notizie e molti altri lidi.

Il problema è: fino a che punto le vicende personali di un premier possono influenzare la politica, la sua nomina, la sua legittimità? Sono solo questioni di gossip o sono capi di accusa, strumenti in mano ad un popolo che deve giudicare?

La risposta, aristotelicamente, forse sta nel mezzo.
Non mi piace il modo in cui gli americani, ad esempio, guardano alla politica, è un fatto di show, di pettegolezzi, o per dirla a loro modo, di gossip, e per una vicenda di sotto scrivania un uomo ha rischiato la poltrona, quando, pensateci, chissà quante nefandezze fanno e non se ne sa nulla.

Abbiamo in parlamento mezzi condannati da Falcone e Borsellino e non è che ogni giorno queste cose vengano attaccate da persone rette come Adinolfi.

Del resto, però, se un premier ha una condotta immorale, se viene fuori ad esempio che ha un passato da torturatore nell’esercito, la sua legittimità viene meno, in quanto il popolo per eleggerlo avrebbe dovuto esserne informato. Non sono vicende che appartengono allo stesso binario, ma alcune fermate possono incrociarsi.

Ma il nodo della riflessione non è nemmeno questo.
La sinistra, o meglio, quello spaccato di partitica che si chiama Pd e si spaccia un po’ per centro, un po’ per sinistra e un altro po’ per centrosinistra, secondo il nostro "carissimo" Adinolfi, non avrebbe motivi migliori per contestare che il divorzio di Berlusconi?



Crisi, operai che finiscono in continuazione in cassa integrazione, crescita zero o decrescita, pil mai così basso, case che costano un patrimonio, rischio per una intera generazione di non vedere la pensione nemmeno col binocolo e chi più ne ha più ne metta, e di cosa vuole parlare lui?
Del divorzio di Berlusconi, chiaro.

Non se la prenda, Adinolfi, ma non è la prima volta che mi ritrovo a credere che nella sua testa vi sia una perenne migrazione di farfalle sotto vuoto, un nulla imbottito di farfalle.

E’ che quando da giovane la sentirono urlare "Mi farò largo!" la gente pensava a qualcosa di differente.

E non è nemmeno colpa sua se continuano ad affidargli dei ruoli per cui è in vista.
Come disse due anni fa, con molto orgoglio, io "non c’entro".




E adesso ditemi perchè dovremmo votare uno che fa ’ste canzoni e se ne vanta.

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