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 Home page > Attualità > Media > Metodo Boffo per Bocchino: Sallusti si vendica

Metodo Boffo per Bocchino: Sallusti si vendica

Scrive una tonante denuncia Paolo Bracalini, quello che già si era speso nel denunciare lo scandalo di Vendola nudo in una spiaggia per nudisti, accusando Italo Bocchino di aver tradito Silvio: Qual è lo scoop che «Dago» deve a Bocchino? La risposta è nell’archivio di Dagospia. Bisogna tornare al 27 aprile 2009 (si noti: con Bocchino vicecapogruppo del Pdl...), quando nella rubrica Pissi pissi esce questa indiscrezione: «Che ci faceva ieri sera, in gran segreto, il Reuccio di Arcore a Napoli? Ah, saperlo...».

Gli effetti della «soffiata» (telefonica) di Bocchino a Dagospia non si fanno attendere molto. Poche ore dopo, in edicola, Repubblica esce con questo pezzo, ormai famoso, datato da Napoli: «In discoteca per i 18 anni di Noemi a sorpresa arriva anche Berlusconi...». Per la prima volta le cronache nazionali ospitano l’ignota Noemi Letizia, la storia del suo famoso compleanno dove, come per incanto, si materializza Silvio Berlusconi. Ma da quel momento si materializzano anche le dieci domande su Repubblica, le inchieste sulla famiglia Letizia, le lettere di Veronica Lario sul «ciarpame senza pudore». Una balla facilmente dimostrabile come tale date alla mano.

Se Dagospia mette online la sua "indiscrezione" il 27 e Repubblica stampa a ruota il 28, a disintegrare la ricostruzione de Il Giornale c'è un articolo del Corriere del Mezzogiorno (edizione cartacea), sempre del 28, che riporta invece la clamorosa intervista di Angelo Agrippa a Noemi che svela al mondo i rapporti tra lei e Silvio. Andando in stampa il 28, dev'essere stata fatta almeno il 27, a dimostrazione che l'indiscrezione pubblicata da Dagospia quel giorno era già a conoscenza di altri e che al Corriere del Mezzogiorno avevano mandato qualcuno ad intervistarla facendo il vero scoop, visto che Noemi parlerà a ruota libera dicendo cose che poi il clan Berlusconi farà di tutto per smentire, senza riuscirvi. Anche l'Unità, ad esempio, ha messo correttamente l'intervista al Corriere del Mezzogiorno come la scintilla dello scandalo. Ancora di più, a smentire questa ennesima invenzione campata sul nulla, c'è il fatto facilmente verificabile che l'intervista al Corriere del Mezzogiorno fu valorizzata da Repubblica solo alcuni giorni dopo, durante i quali ha girato in rete prima di assumere la rilevanza dirompente che poi assumerà.

Per giorni si è giocato con i fotosciòp e le foto pubblicate da CHI per dimostrare l'innocenza della festa. Già, perché all'inizio la difesa di Berlusconi rispose tatticamente come se Berlusconi fosse accusato di essere andato a un'orgia, mentre era chiaro che il problema stava altrove. Berlusconi e i suoi (e i media a ruota) ignorarono l'intervista, che però non sfugge alla signora Berlusconi, che scrive la famosa lettera, poi letta ad Annozero il 6 maggio. Ed è nella stessa trasmissione che viene letta per la prima volta in televisione l'intervista a Noemi. Un'intervista richiamata tra le righe anche dalla moglie e che nessun media berlusconiano, e ancora meno Berlusconi, ha mai affrontato o tentato di smentire, nemmeno in seguito. Identica tattica con le escort di Tarantini e con le Olgettine, ma Berlusconi o i suoi le hanno accusate di mentire. Hanno semplicemente fatto finta che l'intervista non sia mai esistita e si sono dati da fare a mettere insieme la sceneggiata del finto fidanzato di Noemi e una serie incredibile di versioni sulla conoscenza di lunga data tra il signor Letizia e Berlusconi. Che si conoscevano così bene e così da tanto, che ancora si deve capire quale delle molte versioni che hanno dato e mai smentito sia da considerare la loro versione ufficiale.

daniela-santanche-alessandro-sallusti-cortina_650x435 Tanto l'hanno rimossa questa intervista che nemmeno se ne sono ricordati quando si è trattato d'inventarsi una balla per aggredire Bocchino, il traditore. Peccato, Bocchino non può aver tradito per ispirare a Repubblica le dieci domande che spunteranno solo molti giorni dopo, al massimo potrebbe averlo fatto per mettere il Corriere del Mezzogiorno sulle piste di Noemi, stando ai tempi delle pubblicazioni, ma appare molto più probabile il contrario, sempre dando per avvenuta la "confidenza" di Bocchino a Dagospia. Le dieci domande di Repubblica arriveranno poi il 14, un po' tardi per essere state ispirate da Bocchino. Molto più probabile che Bocchino abbia saputo dell'intervista del Corriere del Mezzogiorno, raccolta il 27, e che quindi abbia potuto parlarne a D'Agostino. Sia come sia, per quello che riguarda la versione de Il Giornale, la carta dimostra che non fu certo Repubblica a fare lo scoop in solitudine, imboccata o meno da Bocchino o da qualche altro. Con il che cade tutto il castello di balle sul quale Il Giornale monta un'accusa di tradimento che già di suo sarebbe ridicola, se non fosse rivolta a un pubblico selezionato che già si è bevuto le calunnie a Boffo, la falsa prostituta e il falso autoattentato di Fini, le false minacce Br al giornale, il falso agguato al vecchio direttore e molto altro ancora. Non c'è niente di vero, questi si alzano alla mattina, devono aggredire qualcuno e le provano tutte senza vergogna. Bocchino deve essere bandito come nemico, insultato e calunniato senza ritegno e in queso i "garantisti" del partito dell'amore non sono secondi a nessuno, ma non è un'arte. È solo squadrismo. E pure fatto male.

Pubblicato da mazzetta | Commenti Tag: bagatelle, fantaindagini

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