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Messina, Ospedale Papardo: aspettando la morte

Un'ex guardia giurata di quarant’anni ha perso la vita, dopo circa trenta minuti di vana attesa al pronto soccorso. Due medici dell’Ospedale Papardo sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla procura di Messina. Oggi sarà eseguita l’autopsia a cura del medico legale Laura Sapienza. L’inchiesta giudiziaria è invece stata affidata al sostituto procuratore Laura Pellegrino, che ha già acquisito la cartella clinica relativa al caso.

Accade anche questo all’Ospedale Papardo di Messina, perché al pronto soccorso i medici non sarebbero stati in grado di diagnosticare perentoriamente un principio d’infarto, registrando il paziente come semplice codice verde e lasciandolo morire su una barella dopo circa mezz’ora di agonia, secondo quanto riferito dai familiari della vittima, i quali hanno poi presentato un esposto ai carabinieri.

L’uomo, Daniele Santamaria, si era presentato in ospedale accompagnato dal padre, accusando forti dolori al braccio e alla spalla. Non è ancora chiaro se si trattava del braccio sinistro, perché in quel caso doveva essere evidente che si trattava di un principio di arresto cardiaco. Se così fosse, si aggraverebbero le responsabilità dei medici di turno, incapaci di identificare uno dei più classici sintomi d’infarto.

Probabilmente ci troviamo davanti all’ennesimo caso di malasanità che investe il capoluogo peloritano. La superficialità sembra regnare sovrana e la città di Messina si ritrova di nuovo alla ribalta della cronaca, a causa del pressappochismo.

L’ospedale Papardo dovrà spiegare agli inquirenti le ragioni per le quali il malore del Santamaria sia stato sottovalutato al punto da condurlo alla morte.

Mi domando se sia possibile che nel 2012 i nostri sanitari non possiedano ancora l’abilità per mettere a fuoco i sintomi di una delle cause più comuni di mortalità.

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