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Meritocrazia da cabaret

Cittadini ostaggi delle paturnie presenili di politici disarcionati e divenuti per ripiego mecenati della domenica, benefattori e culturisti delle arti in una improbabile Gotham City, assieme all'uomo Pinguino. Già icone della Prima Repubblica e dei... "nun me rompe li cojoni!", di ministri veraci come quello abruzzese avvicinato da il portalettere di Chiambretti nel 1992, anonimi fra gli anonimi peones affaccendati in compiti clientelari eseguibili non prima della benedizione dei caballeros scudo crociati.

Di servilismo e clientelismo si sopravvive fregandosene dei principi di “glasnost” a vantaggio di una ridicola e sbandierata “meritocrazia da cabaret”. E poi ti devi pure sentire la reprimenda del direttore dell'Agenzia delle Entrate Befera, ospite da Fabio Fazio, sull'etica dei valori assoluti “Non contribuenti ma maestri di vita”.

“Chiodi sotto attacco di potenti lobby”: scompiglio nei negozi di ferramenta. Dalle maggiori aziende del settore, Black & Decker, Bosch, Würth, prodotti e sistemi di fissaggio professionali, utensileria a mano, elettrica e pneumatica, trapela il disappunto ribadendo con fermezza la loro estraneità ai fatti “Non ci faremo intimidire!”
Sconcerto e allarmismo negli ambienti del “bricolage” e del “fai da te”. “Non comprendiamo questa aggressione gratuita alla lobbystica da parte di una certa stampa infame!”. Alla “Super Attack” manifestano la propria indifferenza chiosando con un laconico “Noi attacchiamo l'impossibile senza usare il martello!” 

“Lobby & Work”, si dissocia dalle dichiarazioni riportate nel pieno sostegno agli edicolanti:

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