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Mercato immobiliare USA: fotografia d’una catastrofe

Il grafico che vedete qui sotto, tratto da Calculated Risk, indica la percentuale di proprietari immobiliari statunitensi con un mutuo che ha negative equity, comunemente detti “sott’acqua”. In altre parole, la percentuale di quanti hanno un mutuo il cui controvalore è superiore al valore di mercato della proprietà immobiliare. Ciò tende a incentivare il fenomeno delle jingle mail, la situazione in cui il proprietario restituisce le chiavi di casa al creditore e abbandona la proprietà.

 

Inoltre, per chi resta, non è possibile rinegoziare il mutuo per approfittare dei minori tassi ipotecari correnti. Tutte i tentativi (anche per via legislativa) di modificare i termini del mutuo, ristrutturandolo, non hanno prodotto miglioramenti della situazione. Le persone sono prigioniere della propria abitazione o meglio del proprio debito. Ciò frena anche i processi di rilocalizzazione in altri stati o contee che in passato aiutavano a riequilibrare gli squilibri ai mercati del lavoro locali. Gran parte di queste proprietà sott’acqua si trasformeranno in insolvenze e successive esecuzioni immobiliari da parte delle banche; nuove proprietà si riverseranno su un mercato che, dopo la scadenza del credito d’imposta per gli acquirenti di prima casa, ha subito un crollo verticale.

Lo sbilancio sul mercato immobiliare americano è epocale, realmente da Grande Depressione. Pensare di essere prossimi all’uscita dal tunnel è semplicemente infantile.

Home Means Nevada?

 

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