Manifestazioni antagoniste a Roma sulla questione ucraina: i soliti show inconcludenti

Come ai tempi del Covid, ho notato che anche domenica si sono rivisti sia da una parte che dall'altra le solite prime donne che non mancano mai di sfruttare il tema del momento pur di mettersi in mostra e trarne un interesse personale.
Da politici falliti e trasformisti ad artisti mediocri, da scribacchini puramente polemici a scrittori che si atteggiano a voler essere intellettuali che non potranno mai essere, la "zuppa" di slogan vuoti e ripetitivi un tanto al chilo è stata servita ai tifosi presenti che rispondevano con tanto di bandierine e urla di consenso sconnesse.
Poi tutti a casa, a ricominciare la solita vita da frustrati aspettando la prossima manifestazione a cui partecipare, esimendosi ovviamente dal compiere azioni concrete per costruire dal basso le basi di una società alternativa allo schifo attuale, mentre i soliti furbacchioni che recitavano i loro copioni ampiamente collaudati sul palco gioivano dell'effimero successo ottenuto pensando ai prossimi progetti in cui poter tornare a contare ancora qualcosa e uscire dal loro letame di incongruenze ed incoerenze.
Yvan Rettore
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