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Logiche liberiste (o le colpe della crisi)

Trovati in pochi giorni negli USA 700 miliardi di dollari per finanziare i mascalzoni che hanno progettato e realizzato le truffe finanziarie. Si premiano i delinquenti in nome della continuità del capitalismo che ha i compari dentro le banche.

Per la crisi ambientale, anche essa provocata dallo stesso modello criminale di profitto, guerre, consumismo, rifiuti tossici, discariche, inceneritori, sprechi, non c’è un euro, anche se migliaia di scienziati da anni avvertono che la crisi ambientale prossima ventura provocherà disastri enormi e irreversibili per almeno 30 anni.

Si continua una guerra, quella in Iraq, per rubare il petrolio a questo paese, guerra costata già 3.000 miliardi di dollari, un milione di morti, centinaia di migliaia di invalidi, con lo scopo di disporre di più petrolio da bruciare e quindi di accelerare l’arrivo della crisi ambientale.

Il capitalismo, nella sua sembianza più evoluta, quella americana, è così ottuso da spendere somme enormi per accelerare la corsa verso la crisi ambientale ormai prossima, anziché spendere le stesse somme per uscire dall’uso dei combustibili fossili, somme adeguate a riconvertire in 10 anni tutto il sistema energetico (escluso il nucleare) e lasciare per sempre il petrolio sotto terra.

Non è più possibile offrire fiducia politica al liberismo irresponsabile che ha trasformato il mondo in un formicaio impazzito dove le merci, per lo più inutili, viaggiano freneticamente dove lo richiede il mercato, inquinando in modo intollerabile con navi, aerei, tir, mentre aumentano gli affamati, la siccità, gli eventi naturali estremi, la crisi del settore della pesca, dei cereali, dell’acqua potabile.

Qui e ora c’è bisogno di una strategia di medio periodo (10 anni), in cui si tagliano tutte le spese militari a favore della riconversione energetica di ogni paese con energie rinnovabili, si blocchi la deforestazione con il divieto di importazione di legname non coltivato, si capisca finalmente che la ricchezza di un paese non è avere molti abitanti (le famose culle vuote della destra e del Vaticano), ma la ricchezza e il benessere dipendono dal rapporto tra territorio e numero di abitanti e le cose devono essere in equilibrio. La sostenibilità ambientale di un territorio si misura dal fatto che riesce a dare da mangiare a tutti i suoi abitanti senza dipendere da nessuno e altresì produce l’energia sufficiente per vivere e lavorare.

Qui in Italia, la vera espressione dell’ottusità verso la prossima crisi ambientale, e per questo enormemente nociva, è la presenza di un governo Berlusconi, che in Europa blocca gli obblighi comunitari di diminuire le emissioni ad effetto serra del 20%, e va cercando alleati, anzi complici, per questa follia, diventando il maggior fattore di nocività, da cacciare quanto prima.

Il proposito di Obama, se fosse eletto, è quello di spendere ogni anno 15 miliardi di dollari per le energie alternative, cifra ridicola rispetto ai circa 600 miliardi di dollari spesi ogni anno dagli Usa per l’apparato militare. 

Così vince l’ottusità, e di fatto si ferma il progresso evolutivo della specie umana, che dovrebbe seguire la scienza, la razionalità, e correggere le evidenze di una crisi di sistema.

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