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Link journalism, il New York Times ci prova

Si chiama Times Extra, è la nuova versione beta della homepage del New York Times che si apre ai contenuti di blog ed altri competitors. Certamente nulla di interessante, ad un primo sguardo, ma per chi vive e respira di web ed ha a cuore lo sviluppo della rete sembra un passo rivoluzionario. I link collegati provengono da blog e siti di notizie, evidenziati in verde.

Non c’è da meravigliarsi che si proceda a tentoni, sperimentando, sbriciolando la novità. Per ora infatti il servizio è stato pensato come qualcosa di aggiuntivo alla home page classica attivabile per 24 ore. La versione è attiva per 24 ore e deve essere attivata nuovamente dall’utente.

Una procedura che se da un lato dimostra la diffidenza e le difficoltà all’apertura, come se si mettese a rischio, in questo modo, la propria identità o la propria integrità, registra una svolta necessaria, forse tardiva, all’agregazione dei contenuti. I link provenienti dalle pagine esterne provengono dall’aggregatore Blogrunner acquistato dal New York Times nel 2006.

Un primo passo verso il ruolo, quello di infomediari, che i giornali avrebbero dovuto, e potuto, sperimentare già anni addietro. Ma, forse, c’è il tempo per recuperare.

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