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Libici con la bandiera del Regno di Libia

Dal caos nel quale è caduto il paese, non è escluso che in Libia possa avvenire la restaurazione della monarchia, rovesciata con un colpo di stato militare da Gheddafi nel 1969.

Intanto a Stoccolma i manifestanti hanno sventolato la vecchia bandiera del Regno Unito di Libia davanti alla ambasciata libica.

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Dal caos nel quale è caduto il paese, non è escluso che in Libia possa avvenire la restaurazione della monarchia, rovesciata con un colpo di stato militare da Gheddafi nel 1969.

Intanto a Stoccolmamanifestanti hanno sventolato la vecchia bandiera del Regno Unito di Libia davanti alla ambasciata libica.

Inoltre il principe Idris Al Senussi ha parlato alla CNN sulle turbolenze del suo paese. 

Il principe Idris Al Senussi, nipote del re deposto 42 anni fa, aveva avvertito: 
"Potrebbe finire in una carneficina" 

Speriamo che dalla rivolta contro la repubblica dittatoriale di Gheddafi, il popolo libico capisca che solo la Monarchia può salvare il Paese dalla dissoluzione.

I commenti più votati

  • Di Sergio Giacalone (---.---.---.217) 24 febbraio 2011 15:17
    Sergio Giacalone

    Caro Fusco, capisco il suo punto di vista di repubblicano convinto, formatosi sui luoghi comuni che i padri della repubblica italiana hanno partorito o ingigantito e comunque cavalcato per rendere l’Italia quello che è oggi... In realtà però continuare a gettare fango sull’istituto monarchico alla luce della melma nella quale stiamo sprofondando denota un’analisi non propriamente oggetiva della nostra storia. La monarchia, piaccia o no, ha permesso a questa nazione di farsi Stato e rimane l’unico nostro legame con quell’ideale Risorgimentale per il quale molti nostri avi sono morti, affinchè sul nostro tricolore campeggiasse lo scudo sabaudo. Se oggi assistiamo a vergognosi scontro fra i nostri vertici istituzionali, se viviamo nella completa indifferenza rispetto alle stesse nostre istituzioni, se queste non conoscono più il rispetto e la dignità, lo si deve proprio ad una repubblica nata negli equivoci, mai proclamata ufficialmente e che per affermarsi sull’ufficiale 50% del paese che non l’aveva voluta, ha dovuto recidere il legame con le nostre radici, rendendoci un popolo senza storia.

    Casa Savoia è oggi l’unico fattore della nostra unità nazionale in grado di raccontarcela; come avrà notato Roberto Benigni nella sua disamina sul Risorgimento si è guardato bene dal prendere le distanze da questo dato oggettivo, come sempre hanno fatto i soloni di questa repubblica senza spina dorsale. Io non nego gli errori commessi da Vittorio Emanuele III che sono molti e gravi, ma gli errori di un uomo non possono inficiare la validità di un Istituto, specie in una realtà nazionale composita come la nostra.

    La monarchia è altro dal fascismo e stia certo che Umberto II e Maria Josè, se non fossero stati ostracizzati dal quello che lo stesso Togliatti definì il "parto pilotato" della repubblica, sarebbero stati dei Sovrani straordinariamente moderni e democratici. E senza gli sbandamenti genarati da un esilio iniquo forse anche la loro discendenza diretta avrebbe saputo essere degna erede di quei valori. Il cielo però ha permesso che quel prezioso bagaglio potesse ancora vivere e perpetrarsi integro nel ramo di Casa Savoia mai contaminato da casi giudiziari o da velleità da show business: il ramo Savoia-Aosta, cui dovremmo tutti guardare nella speranza di un futuro migliore. 

    Chiudo commentando la sua frase: "Il popolo, di cui i monarchici si riempiono la bocca, ha il diritto di scegliersi il proprio destino. E cambiarlo ogni volta che lo ritiene opportuno" Le ricordo che Umberto II decretò il referendum istituzionale; diversamente la repubblica italiana ha partorito l’art.139 della Costituzione che rendendo eterna ed immodificabile la forma repubblicana dell stato, ci nega proprio il diritto di scegliere il nostro destino e di cambiarlo tutte le volte che vogliamo, annullando con quel solo articolo tutte le libertà di cui si pretende garante.

    Cordialmente

    Sergio Giacalone 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.82) 23 febbraio 2011 10:55

    Da Gheddafi alla Monarchia ... ovvero da una dittatura all’altra!

    "... solo la monarchia può salvare il Paese dalla dissoluzione" ...!?... magari come ha salvato anche l’Italia dal Fascismo, dalle leggi razziali, dalla Seconda Guerra Mondiale, e chi più ne ha, più ne metta.

    Giuseppe Fusco

  • Di monarchico (---.---.---.229) 23 febbraio 2011 12:02
    monarchico

    Gheddafi e’ un dittatore come lo e’ la repubblica araba di libia.

    Quando si parla di monarchia si intende la monarchia costituzionale, dove il sovrano regna e non governa, ha poteri limitati e stabiliti da una costituzione, esistono elezioni, partiti...

    Guardiamo ad esempio al Regno Unito, Spagna, Svezia....e si capisce che gli stati piu’ moderni e democratici del mondo sono monarchie...

  • Di (---.---.---.82) 23 febbraio 2011 12:37

    Infatti anche Vittorio Emanuele III regnava e non governava ci pensava Mussolini a farlo.
    Anche quella monarchia era costituzionale.
    Come è costituzionale il Regno del Bahrain, che non mi sembra viva momenti tranquilli.
    Riguardo il Regno Unito, non appare scevro da scandali vari. Senza parlare degli sfruttamenti neo-coloniali in giro per il mondo (per ricordare solo il presente).

    Giuseppe Fusco

    PS: regnare e non governare ... ovvero mangiare, bere, fare vacanze di lusso, etc. senza lavorare. Riguardo ciò che accade ai cittadini chi se ne importa, tanto non c’è il rischio di non essere rieletti (il trono è un diritto).
    E si capisce che ... non si vede niente che sia migliore delle forme di governo che cerca di criticare. Anzi!

    • Di (---.---.---.232) 23 febbraio 2011 23:14

      Alle ore 10.55 affermi (contro ogni evidenza, in verità) che la Monarchia è una dittatura.

      Alle ore 12.37 protesti perchè in realtà la Monarchia era costituzionale ed il Re regnava lasciando, giustamente dico io, il governare agli eletti dal Popolo.
      Allora? Fatti chiarezza in testa e poi esprimi opinioni che basino su qualcosa di chiaro appunto.

      Inoltre, le cronache, non le opinioni bada bene, dimostrano che sono i presidenti ad accumulare fortune vertiginose in pochi anni. Fortune superiori a quelle accumulate da qualsiasi famiglia reale in secoli di regno!

      PS: E’ anche completamente sbiellato il discorso sull’indifferenza del Re per le condizioni del Popolo. Vero è l’esatto contrario. Il Re è sensibile ed interessato a che tutto vada bene, proprio perchè l’avvenire del Popolo è il suo avvenire e, soprattutto, è anche quello dei suoi figli. Il presidente, invece, uccide, arraffa, fa guerre, affama, malversa... tanto poi se ne va impunito e ricchissimo! 

  • Di monarchico (---.---.---.229) 23 febbraio 2011 14:54
    monarchico

    come hai detto anche tu, il fascismo e’ stato voluto da Mussolini (non dimentichiamo che era per la repubblica...). Immagina cosa avrebbe poturo fare il Duce se non ci fosse stato Re Vittorio Emanuele III, l’Italia avrebbe fatto la fine della repubblica Germania di Hitler...

    Beh, mangiano/bevono e si divertono piu’ i presidenti che i Re...

    Tornando al tema, la Libia corre il rischio di dissolversi completamente, e’ uno stato diviso in clan e sembra che non ci sia nessuna alternativa a gheddafi.

    Per evitare che il fondamentalismo islamico possa prendire il potere, io penso che solo la Monarchia puo’ unire il paese... rovesciatata con la forza militare dal presidente della repubblica libica che ha rovinato il Paese.

  • Di (---.---.---.82) 24 febbraio 2011 09:46

    Al signor xxx.xxx.xxx.232

    Alle ore 10.55 affermo (e la storia insegna) che la Monarchia è una dittatura. Oltre la storia, lo dice anche l’etimologia. Potere di uno, che ordina quello che si deve fare. Scelto da chi?

    Alle ore 12.37 protesto contro la Monarchia (anche quella) costituzionale (che chiamerei trasformismo). E faccio alcuni esempi, tra cui quello di Vittorio Emanuele III che secondo lei lasciava "giustamente" governare "agli eletti dal Popolo". Mussolini era uno di loro? Allora grazie al re per il dono che ci ha fatto, assecondando il volere di Mussolini e incaricandolo di formare il governo Fascista. E anche per aver promulgato le sue leggi. Ha dimostrato quanto è "sensibile ed interessato a che tutto vada bene, proprio perchè l’avvenire del Popolo è il suo avvenire" ... quanti abusi di diritti umani e morti ha sulla coscienza?

    Il popolo, di cui i monarchici si riempiono la bocca, ha il diritto di scegliersi il proprio destino. E cambiarlo ogni volta che lo ritiene opportuno.
    E non che un chicchessia si arroghi un potere che non è passato all’esame di alcuna elezione, né diretta, né indiretta (del parlamento).

    PS: Siccome parla di chiarezza, può citarmi documenti che dimostrano la seguente frase che ha scritto?
    "Sono
    i presidenti ad accumulare fortune vertiginose in pochi anni. Fortune superiori a quelle accumulate da qualsiasi famiglia reale in secoli di regno!"

    Facciamo l’esempio dell’Italia (dal momento che parla in generale, si può scegliere a piacere).
    Elenco dei Presidenti della Repubblica: De Nicola, Einaudi, Gronchi, Segni, Saragat, Leone, Pertini, Cossiga, Scalfaro, Ciampi, Napolitano.

    Confronti le loro "fortune vertiginose" con "le fortune vertiginose" della famiglia reale dei Savoia.

    Giuseppe Fusco

    • Di Sergio Giacalone (---.---.---.217) 24 febbraio 2011 15:17
      Sergio Giacalone

      Caro Fusco, capisco il suo punto di vista di repubblicano convinto, formatosi sui luoghi comuni che i padri della repubblica italiana hanno partorito o ingigantito e comunque cavalcato per rendere l’Italia quello che è oggi... In realtà però continuare a gettare fango sull’istituto monarchico alla luce della melma nella quale stiamo sprofondando denota un’analisi non propriamente oggetiva della nostra storia. La monarchia, piaccia o no, ha permesso a questa nazione di farsi Stato e rimane l’unico nostro legame con quell’ideale Risorgimentale per il quale molti nostri avi sono morti, affinchè sul nostro tricolore campeggiasse lo scudo sabaudo. Se oggi assistiamo a vergognosi scontro fra i nostri vertici istituzionali, se viviamo nella completa indifferenza rispetto alle stesse nostre istituzioni, se queste non conoscono più il rispetto e la dignità, lo si deve proprio ad una repubblica nata negli equivoci, mai proclamata ufficialmente e che per affermarsi sull’ufficiale 50% del paese che non l’aveva voluta, ha dovuto recidere il legame con le nostre radici, rendendoci un popolo senza storia.

      Casa Savoia è oggi l’unico fattore della nostra unità nazionale in grado di raccontarcela; come avrà notato Roberto Benigni nella sua disamina sul Risorgimento si è guardato bene dal prendere le distanze da questo dato oggettivo, come sempre hanno fatto i soloni di questa repubblica senza spina dorsale. Io non nego gli errori commessi da Vittorio Emanuele III che sono molti e gravi, ma gli errori di un uomo non possono inficiare la validità di un Istituto, specie in una realtà nazionale composita come la nostra.

      La monarchia è altro dal fascismo e stia certo che Umberto II e Maria Josè, se non fossero stati ostracizzati dal quello che lo stesso Togliatti definì il "parto pilotato" della repubblica, sarebbero stati dei Sovrani straordinariamente moderni e democratici. E senza gli sbandamenti genarati da un esilio iniquo forse anche la loro discendenza diretta avrebbe saputo essere degna erede di quei valori. Il cielo però ha permesso che quel prezioso bagaglio potesse ancora vivere e perpetrarsi integro nel ramo di Casa Savoia mai contaminato da casi giudiziari o da velleità da show business: il ramo Savoia-Aosta, cui dovremmo tutti guardare nella speranza di un futuro migliore. 

      Chiudo commentando la sua frase: "Il popolo, di cui i monarchici si riempiono la bocca, ha il diritto di scegliersi il proprio destino. E cambiarlo ogni volta che lo ritiene opportuno" Le ricordo che Umberto II decretò il referendum istituzionale; diversamente la repubblica italiana ha partorito l’art.139 della Costituzione che rendendo eterna ed immodificabile la forma repubblicana dell stato, ci nega proprio il diritto di scegliere il nostro destino e di cambiarlo tutte le volte che vogliamo, annullando con quel solo articolo tutte le libertà di cui si pretende garante.

      Cordialmente

      Sergio Giacalone 

  • Di (---.---.---.82) 24 febbraio 2011 16:35

    Lasciamo perdere l’ideologia del Risorgimento. Come il mito dell’istituto monarchico.
    Lasciamo perdere anche lo "storico" Benigni (casa Savoia sembra essere alla frutta).

    Forse Umberto II e Maria Josè ...!?... FORSE ... come la loro discendenza ... l’integrità del "ramo di Casa Savoia mai contaminato da casi giudiziari o da velleità da show business: il ramo Savoia-Aosta, cui dovremmo tutti guardare nella speranza di un futuro migliore" ... anche questo un altro mito.

    http://www.agoravox.it/Vittorio-Emanuele-confessa-l.html

    Vittorio Emanuele ... lo stesso che dice che le leggi razziali "non sono poi così terribili" (salvo rimangiarsi quanto detto).
    Ma gli "sbandamenti" sono dovuti all’ "esilio iniquo", non alle scelte personali ... perché forse nell’esilio "il cielo" non assiste.

    E poi si parla dei luoghi comuni sulla Repubblica.

    Giuseppe Fusco

  • Di Sergio Giacalone (---.---.---.217) 24 febbraio 2011 17:51
    Sergio Giacalone

    Grazie a lei, Giuseppe. So che non la convincerò mai ma mi piace condividere delle riflessioni con chi la pensa in modo tanto diverso dal mio. Allora dico: se dobbiamo lasciar perdere tutto, comprese le fondamenta della nostra storia nazionale, se spazziamo il campo da tutto quello che ci lega al percorso unitario, se fatti obbiettivi come il ruolo di Casa Savoia nella storia patria li definiamo luoghi comuni, se tutto è un mito nel senso spregiativo del termine, mi dice cosa rimane di questa Italia?
    E badi, non ho bisogno di leggere su Vittorio Emanuele, conosco bene i disastri che ha combinato... Per questo le parlavo del ramo Aosta, dove il Duca Amedeo e suo figlio Ajmone rappresentano i nuovi detentori di quei valori storici che, piaccia o no, esistono e non possono essere ignorati da chi vorrebbe vivere in un’Italia diversa da questa. E mi permetta di sperare che quel "cielo" al quale credo e che a lei sta tanto antipatico, ci voglia dare una mano..!
    Finisco, caro Fusco, con la speranza che voglia chiedersi perchè la sua repubblica festeggia il proprio anniversario il 2 giugno, primo giorno del referendum istituzionale, quando l’Italia era ancora un Regno: è come festeggiare il compleanno il giorno del concepimento, non trova...?!? In realtà è solo l’indizio principe di un misfatto mai punito.
    E ricordi: l’articolo 139 della costituzione della repubblica italiana non è un luogo comune, è un bavaglio.
    Auguri a noi tutti

    Sergio Giacalone

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