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 Home page > Tribuna Libera > Lettera aperta a Roberto Saviano

Lettera aperta a Roberto Saviano

Egregio signor Saviano,

con il suo Gomorra e con la sua quotidiana denuncia del malaffare, Lei è diventato un simbolo della lotta alla criminalità organizzata; la sua stessa vita sotto scorta è la dolorosa testimonianza di un impegno eroico.

Ora, sia permesso anche a noi, anonimi osservatori delle vicende italiane, partecipare con Lei a questa battaglia per la legalità.

Nella seconda puntata di Vieni via con me, Lei ha affermato che al Nord la ‘ndrangheta interloquisce con la Lega. Nel rilevare le collusioni tra criminalità e politica, le Sue parole non solo non sono giunte inaspettate (esse incontrano il sentire comune), ma sono parse documentate, e non si può escludere che lo siano ancor più in futuro (attendiamo che almeno un amministratore leghista sia raggiunto da un avviso di garanzia per fatti di mafia).

Ma nel Suo monologo in TV, parlando della famigerata riunione della ‘ndrangheta a Paderno Dugnano, Lei ha dimenticato (parlava a braccio) che quella sera a servire ai tavoli i commensali c’era Arturo Baldassarre, già consigliere comunale del PD. E l’emozione della diretta (davvero non riesco a trovare altra spiegazione) Le ha fatto altresì dimenticare che lo scorso inverno, nell’ambito dell’operazione “Parco Sud”, è finito in manette Tiziano Butturini, ex sindaco PD di Trezzano sul Naviglio.

Egregio signor Saviano, in futuro non permetta che banali lapsus inducano milioni di lettori e spettatori a pensare che la lotta alla criminalità abbia un colore politico. Renderà un migliore servizio a questo povero Paese e, se mai ciò dovesse starle a cuore, non correrà il rischio di essere considerato fazioso.

Con immutata stima

Marco Giarratana

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