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Lettera aperta a Renata Polverini sull’imminente chiusura di 17 cliniche del gruppo Tosinvest

Gentile Presidente Polverini,

scrivo questa lettera aperta in merito alle criticità sopravvenute in queste ultime ore in realazione al debito della Regione Lazio nei confronti del Gruppo Tosinvest/Angelucci, titolare di ben 17 cliniche che da anni operano sul territorio, consentendo ad oltre 2000 pazienti di ottenere cure adeguate ed ad oltre 3000 impiegati di svolgere al meglio il loro lavoro.

E’ cosa nota, senza che ciò sia dovuto alla volontà dei singoli, che le Pubbliche Amministrazioni erogano i pagamenti anche alle strutture sanitarie private ed accreditate presso la Regione, spesso ben oltre i 365 giorni. Ciò non fa altro che appesantire enormemente la gestione di quelle imprese che, coinvolte strettamente al tema della sanità e di conseguenza al benessere della Comunità, stenatano poi nel quotidiano ad onorare i propri impegni economici, sia nei confronti dei lavoratori, sia nei confronti dei fornitori cercando peraltro di non far risentire di questa grave situazione i pazienti, fonte primaria ed oggetto prioritario di tale impresa.

Il gruppo di cliniche laziali facente capo ad Angelucci, è notoriamente una nota di eccellenza della nostra Regione. Il fatto che, si sia giunti ad una esasperazione dei termini, per quei 150 milioni di euro non erogati da parte della Regione, non deve però far tralasciare un’altra criticità, che con i numeri e le cifre ha poco a che fare.

Cure e sostegno rischiano di mancare ed anche se ciò avvenisse per un solo giorno, in molti casi creerà non poco dissesto all’interno di molte famiglie italiane già fortemente penalizzate da problematiche legate alla sfera della salute. I pazienti, Presidente, non sanno nulla di “gestioni commissariali della Sanità Laziale e non devono ne saperlo ne capirlo. Hanno problemi ben più gravi a cui pensare. Loro ed i loro familiari.

A fronte della lettera che la Tosinvest ha inviato a Lei ed a tutte le Istituzioni italiane, le dichiarazioni fornite, piuttosto che chiarificatrici e tranquillizzanti, rischiano di divenire un incubo, sia per ciò che riguarda i 3.200 lavoratori che si troverebbero d’amblé in mezzo ad una strada da un giorno all’altro, sia per que 2.283 assistiti che – in alcuni casi affetti da patologie psichiatriche – si troverebbero a dover affrontare cambiamenti che in molti casi non farebbero che esasperare ancor più condizioni psicologiche già al limite del sopportabile.

Le scrivo da Giornalista, ma anche da figlia di una ricoverata presso una delle strutture sanitarie del gruppo Tosinvest.

Mia madre ha trovato grande giovamento ai suoi mali grazie all’altissimo livello professionale ed alla grande capacità umana dei lavoratori che si trovano all’interno della struttura presso la quale è ricoverata, siano essi Medici che infermieri.

Un paziente, non è un numero. Non è una cifra. Non è nemmeno uno slogan da utilizare al momento opportuno. Un paziente è un essere umano in difficoltà. E se la Società in cui viviamio, non è in grado di garantire – soprattutto a chi soffre – una stabilità fatta a volte anche di piccole cose come le abitudini, le persone che si incontrano ogni giorno, la garanzia di essere assistiti da altri esseri umani che conoscono bene la loro storia, allora Presidente, è il caso di dire che questa Società, è fallimentare. Fallimentare non dal punto di vista delle cifre e dei numeri forse.. Sicuramente fallimentare dal punto di vista sociale..

Non sono ne numeri ne cifre, nemmeno quei tanti lavoratori che a costo a volte di tanti sacrifici, portano avanti il loro impegno, che ha il sapore più di una missione che di un appuntamento a fine mese con lo stipendio.

Mi rendo conto chiaramente, che non è Lei la causa di tutto ciò. Semmai le cause andrebbero ricercate in tanti anni di gestione forse poco attenta, sia ai numeri che alle persone.

Poiché Lei ha basato la Sua campagna elettorale anche e sopratutto sul tema della sanità che così tanto Le sta a cuore, sarebbe ovvio aspettarsi proprio da Lei risposte sensate e realistiche alle domande che le stanno ponendo cittadini della Regione di cui lei è Presidente.

Quali sono le garanzie a che avvenga da parte Sua una presa in carico del contenzioso in modo tale che possa essere risolto in modo accettabile e condivisibile dalle parti?

E’ veramente convinta che lasciare che un’impresa come il gruppo Tosinvest/Angelucci chiuda nel Lazio sia una scelta strategica che possa pagare per il futuro del nostro territorio?

Ritiene veramente che la soluzione possa consistere nel trasferimento presso altre – quali? – strutture i malati?

Ritiene seriamente che il futuro di così tanti lavori che rischiano il posto in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, non meriti più attenzione da parte Sua?

Sono certa che il Suo intento, di buon Presidente di una Regione difficile come il Lazio, non è e non sarà quello di creare scompiglio fra lavoratori e pazienti, bensì quello di trovare la soluzione migliore per tutti, lasciando che le cliniche continuino nella loro missione, lasciando lavorare i lavoratori, lasciando nei loro letti – che divengono spesso cuccie calde dentro il quale sentirsi un pò sicuri – pazienti troppo stanchi per comprendere che sulle loro teste gravano debiti e non progetti migliorativi.

Considerando per un po' i numeri, fra pazienti, parenti dei pazienti, lavoratori e parenti dei lavoratori, un elettorato di circa 15000 persone o forse più, attende di restare dov’è. Ce lo garantisca Presidente.

Con stima

Dr.ssa Emilia Urso Anfuso

Giornalista

Figlia di una ricoverata

(Lettera trasmessa direttamente alla Presidente Renata Polverini)

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.254) 19 aprile 2011 15:17

    la sua mi sembra una difesa d’ufficio e di parte.
    Piena solidarietà ai lavoratori e pieno appoggio ai malati e loro familiari, ma i ladri, i ricattatori, gli estorsori e tangentisti, debbono stare in galera non circolare liberamente.
    Fuori gli Angelucci-Tosinvest dall’ informazione e alla Sanità pubblica e restituiscano i soldi rubati ai contribuenti:
    1) per riabilitazioni mai effettuate;
    2) per contributi editoriali;
    3) per tasse evase.
    Invece di chiedere risarcimenti milionari a destra e a manca, loro per primi dovrebbero restituire i soldi rubati, ai contribuenti ed ai lavoratori che aspettano da 5 anni il rinnovo contrattuale di categoria.
    E potremo continuare per molto.
    saluti

  • Di (---.---.---.254) 19 aprile 2011 15:26

      l’ultima trovata dell’ onorabile famiglia dell’ex portantino della UIL del San Camillo è quella di inviare ai medici, agli infermieri etc, ma soprattutto ai malati anche terminali, la lettera di licenziamento/mobilità perchè stufi “di cacciare i soldi di tasca propria”.
    Beh mi chiedo la magistratura perchè ad oggi non abbia dato seguito a requisire immobili e liquidi a dei signori indagati per truffa alla sanità per un importo superiore ai 150 milioni di euro accumulati per false e presunte fatturazioni inerenti prestazioni fittizie, contraffazioni e manipolazioni amministrative e cliniche: perchè non vengono rianalizzate tutte le cartelle cliniche soprattutto di chi è deceduto.
    Purtroppo il ricatto ieri nei confronti di Marrazzo, oggi nei confronti della Polverini mi auguro che assuma un indirizzo ed una sentenza definitiva:
    a) Tosinvest e gli Angelucci dovrebbero essere processati e condannati per i gravi danni arrecati agli ammalati ed ai loro familiari, al personale che lavora presso le strutture;
    b) invece di avanzare ipotesi di acquisto della A.S. Roma calcio perchè questi signori non hanno corrisposto gli aumenti previsti dal contratto nazionale di categoria scaduto da 5 anni?
    c) perchè utilizzano personale con scarsa competenza e malformato che a mala pena parla italiano, al solo fine di dividere il fronte lavoratori;
    d) perchè si ricorre ad un uso massiccio di sedativi antipsicotici vietati per legge, pur di zittire, ed in molti casi per sempre, le atroci sofferenze dei nostri genitori anziani;
    e) perchè vengono richieste rette improponibili a fronte di una struttura bella solo da fuori con un bel panorama, ma con una forza lavoro non qualificata e sottodimensionata ?;
    f) le ASL e le autorità preposte ai controlli dove sono state in tutti questi anni, hanno partecipato al banchetto anche loro insieme a politici ed amministratori?
    A Tosinvest-Angelucci va imposto imposto di restituire con interessi il maltolto, pagari i danni che hanno procurato in tutti questi anni di coperture politico/bancarie ed il personale lo dovrebbe retribuire il servizio SSR in attesa di imprenditori piu’ corretti.

     

  • Di Emilia Urso Anfuso (---.---.---.75) 19 aprile 2011 16:07
    Emilia Urso Anfuso

    Da Giornalista, conosco ogni molecola ed ogni movimento degli Angelucci.

    Come cittadina e come figlia di una ricoverata, che conosce bene la struttura, la professionalità dei medici e degli infermieri, mi sento di dirvi che "forse", seguendo solo le brutte faccebde di TUTTI gli imprenditori che hanno fatto molti soldi in Italia e nel resto del mondo, dimenticate le realtà del quotidiano. Vi assicuro che, se i pazienti perdessero la sicurezza di QUEI posti letto con QUEGLI operatori siano essi medici o infermieri, ne ricaverebbero gravi conseguenze psicologiche.

    Ho visto ricoverati in preda al panico, anche di perdere la consuetudine, i volti, le abitudini...

    Che si stia facendo al solita manovra politca, mi trova in pieno accordo. Così come ritengo aberrante, sfruttare la vita della gente e le sue eventuali sicurezze, l’ho esposto più volte, anche in seno al gruppo Tosinvest/San Raffaele.

    Ma quando occorre che non si sfascino sistemi già di per se sfasciati, occorre solo una cosa, che in Italia manca da teroppo tempo: la DIPLOMAZIA, la capacità di NEGOZIAZIONE.

    Ogni medaglia ha un risvolto. Per essere Esseri Umani pensanti, è bene sempre riflettere prismaticamente.

    Un saluto

    EAU

  • Di (---.---.---.254) 19 aprile 2011 17:05

    mi scusi Dottoressa, ma che lei conosca "ogni molecola e ogni movimento degli Angelucci" ho i miei grossi enormi dubbi.
    Mi associo alle sue preoccupazioni di figlia di una persona che ha purtroppo problemi di salute e necessita delle cure etc, conosco anch’io mio malgrado la struttura e fintantochè non toccavo con mano certe realtà non avrei mai pensato che potessero succedere certi malfatti, coperti peraltro dall’ omerta piu’ totale ed anzi manipolati e confezionati nemmeno tanto bene.
    Mi permetto di suggerirLe di richiedere, consultare di persona e spesso la cartella clinica, di essere informata costantemente e di registrare la/le terapie somministrate che ne succedono di belle e ahimè brutte. 
    Comunque tornando al problema, ovvero "il Licenziamento collettivo" e la conseguente dismissione delle strutture sanitarie da parte Tosinvest, vanno prese ancora una volta col benificio dell’inventario e vogliono essere solo una mera pressione sul Ministero della Salute, sulla Regione etc, cosi’ bravi a creare il problema soprattutto ai malati e familiari, ai lavoratori etc, ma poi vedrà che come d’incanto tutto sarà risolto con la bacchetta magica, la politica rimane pur sempre l’Arte del possibile.
    Secondo il mio parere personale la Sanità e quindi la Salute non puo’ essere affidata ad un privato, nemmeno qualificato in materia, ma deve essere gestita da strutture ed enti pubblici: costi-ricavi-margini almeno in questo caso vanno messi un pochino da parte.
    Grazie dell’attenzione ed Auguri alla mamma. 

  • Di Emilia Urso Anfuso (---.---.---.75) 19 aprile 2011 17:21
    Emilia Urso Anfuso

    Conosco le normative, abbastanza da "rassicurarla" che la cartella clinica di mia madre è da me visionata ogni volta che lo ritengo necessario

    Sono laureata in Psicologia, e per quel pò che può fare, so - credo - distinguere fra chi lavora, chi lavoricchia e chi prende solo i soldi a fine mese.

    Seguo mia madre personalmente da anni, e le assicuro che solo in una occasione le è stato somministrato un farmaco, in via del tutto sperimentale che, non appena somministrato è stato rapidamente tolto su mia richiesta.

    Per ciò che riguarda gli Angelucci: la mia professione di Giornalista di inchiesta (anche) fa si che io abbia informazioni abbastanza aggiornate, anche sugli Angelucci.

    Ma in questo caso, la lettera è stata scritta allo scopo di sensibilizzare tutti, compresi i lavoratori.

    Se poi vogliamo aprire un dibattito su tutto il resto, le dico che ho rifiutato due inchieste su Tosinvest. Il perchè? Le ripeto: a volte, è bene saper negoziare. Non ritengo di aver "incensato" gli Angelucci. Non sono quel tipo di Giornalista. Chi mi segue da anni lo sa bene.

    Gli Angelucci non devono solo prendere soldi, ma devono darne molti. Compresi quei 40 milioni di euro assimilati con le provvidenze per l’editoria, illegalmente sottratte perchè si possono richiedere solo per una testata e non per ogni testata di cui si è proprietari...

    Inoltre, la "rassicuro": ho avuto modo di spiegare a chi di dovere, fin dall’inizio di questa ennesima storia di mala sanità, amministrazione, impresa, economia, che tutto è stato fatto al solo scopo di giungere ad accordi. Di vario genere.

    Se poi migliaia di persone non hanno dormito la notte per giorni e giorni, a quanto pare non fa parte dell’interesse di chi riesce a creare imperi economici, ed anche questa - purtroppo - non è una novità

    Fin dal primo giorno, ho rassicurato impiegati e pazienti sul fatto che, ovviamente, nessuno avrebbe perso il posto di lavoro. Le cliniche, non si chiudono come le ville al mare alla fine della stagione. E non serviva essere giornalisti per capirlo: le strutture NON hanno mai inviato nessuna comunicazione SCRITTA in merito ai parenti dei pazienti.

    La stessa rassicurazione, l’ho avuta intervistando alcuni personaggi del mondo Politico.

    Se ha necessità di altri chiarimenti, sono sempre a disposizione

    Cordialità

    EAU

    • Di (---.---.---.254) 20 aprile 2011 10:27

      buonagiornata Dotto.ssa,
      il buon Totti direbbe "sono completamente d’accordo a metà col mister", io invece il sistema Angelucci non lo tollero proprio ed anzi sono sconcertato nel momento in cui lei suggerisce la contrattazione.
      Contrattazione con questi Sigg.ri è pressochè impossibile, fintantochè godevano di protezioni da destra, un cognome su tutti il Dott. Fini e da sinistra D’Alema-Trivelli, potevano permettersi tutto o quasi anche di "Contrattare" l’acqusito della A.S. Roma Calcio, di querelare i suoi colleghi Santoro-Annozero e Gabbanelli-Report e Wikipedia con richieste di circa 30 milioni di euro a ciascuno, ma da quando nel PDL qualcosa è successo al signor Tosinvest la Magistratura sta facendo le pulci, e mi auguro e ci auguriamo che vada a fondo nello scandagliare il business messo in piedi, iniziando ad indagare i semplici fornitori, i medici di famiglia in RSA, tutta la documentazione prodotta, sia amministrativa che clinica, opportunamente contraffatta ai soli fini di spremere come limoni i familiari, per la retta, e la Regione per il rimborso delle prestazioni riabilitative mai effettuate al costo di 270 Euro giorno anche per degeneti immobilizzati a letto o in carrozzella.
      Tanto poi il buco della Sanità viene risanato con aumento delle Addizionali regionali da prelevare in busta paga ai lavoratori dipendenti ed ai pensionati, e dalle bollette delle utenze.
      Questa è l’Italia, la dinasty Angelucci e Tosinvest sono indifendibili. 

  • Di Emilia Urso Anfuso (---.---.---.75) 19 aprile 2011 17:24
    Emilia Urso Anfuso

    p.s. i tangentisti, gli sfruttatori, i ladri...Mi sembra alberghino in ogni ambito del nostro Sistema nazionale socio economico e politico, lo aveva "notato"...?

  • Di Giuseppe Fusco (---.---.---.82) 19 aprile 2011 18:44

    Carissima Dottoressa Emilia Urso Anfuso,
    sono sinceramente contento dell’esperienza positiva che ha avuto in una delle strutture del gruppo Tosinvest, come figlia di una ricoverata.
    Purtroppo non è stata la mia esperienza, e lo stesso per molti altri che ho avuto modo di conoscere.
    L’anno scorso, nel suo ultimo periodo di vita, mio padre è passato anche per il San Raffaele di Cassino (proprio gruppo Tosinvest) e ho avuto modo di conoscere la struttura marmorea di quella clinica. Ben poco ho visto della professionalità dei medici, degli infermieri e dei portantini che vi lavorano. Piuttosto la loro indifferenza, saccenteria e arroganza.
    In quella struttura mio padre non solo non è stato trattato come una persona, ma neanche come un numero, magari sarebbe arrivato il suo turno per essere assistito con dignità. Invece è stato trascurato, quando non maltrattato, proprio in quella clinica.
    Mio padre aveva bisogno di assistenza continua e a noi familiari non è stato permesso di restargli accanto se non nel tempo per loro (burocraticamente) accettabile, solo orario visite (un’ora a pranzo e due la sera - e non siamo neanche di Cassino) con l’assicurazione che loro avrebbero provveduto a tutto. Abbiamo scoperto che non riceveva neanche un goccio d’acqua. Ed era estate. Immagini il resto!
    Quando arrivavamo lo trovavamo per lo più triste e più di una volta è capitato di vederlo piangente per le umiliazioni subite. Non si può descrivere come faccia male vedere un genitore in quelle condizioni.
    Mio padre è caduto in depressione proprio in quella maestosa struttura.
    Inutile è stato arrabbiarsi con chi lo aveva in cura.
    Ho firmato per farlo uscire e appena fuori ho visto in lui un segno, seppur labile, di ritrovata serenità.

    Giuseppe Fusco

  • Di Emilia Urso Anfuso (---.---.---.75) 19 aprile 2011 18:59
    Emilia Urso Anfuso

    La comprendo e mi dispiaccio dell’accaduto, moltissimo.

    Ma vede, non si può e non si deve generalizzare, anche se comprendo bene la sua rabbia e la sua tristezza.

    Viviamo in un mondo ove - lo dico spesso - è necessario essere un pò medici, un pò avvocati, un pò commercialisti...Per non dover subire affronti da un mondo che sembra non avere più ne anima ne cervello.

    E’ necessario essere sempre nella condizione di non dover mai subire da chi ha meno esperienza umana di coi. E questo - aimhè - può accadere solo conoscendo bene chi si ha di fronte, conoscere settori che ai più, sono negati.

    Io cerco sempre di aiutare e sostenere chi non è nella condizione di farlo. Ma è una guerra impari, come può immaginare. Per alcuni che sostengo, altri incorrono in vessazioni di ogni tipo...

    Le racconto un fatto, accadutomi. Diversi anni fa ebbi un terribile incidente automobilistico. Rischiavo di perdere una gamba e l’uso di un braccio. Se non avessi avuto un istruzione anche in campo medico e se non avessi avuto intorno a me una famiglia altrettanto preparata, avrei sicuramente - oggi - segni visibili di quel tremendo incidente. Anche se fui ricoverata in una struttura da tutti riconosciuta come fra le migliori: il Rizzoli di Bologna.

    Vede, in special modo quando si parla della salute e quindi del benessere delle persone, è necessario sapersi muovere. Saper parlare. Sapere di cosa si parla. Essere - quasi - al di sopra dei medici. Lo so, appare una follia, ma mi creda: è l’unico modo per tentare di "salvarsi".

    L’arroganza nel settore medico è cosa risaputa. la si combatte solo Conoscendo la materia.

    Ovvio che non dovrebbe essere così. Dovremmo tutti poter contare sulla professionalità e l’umanità di chi lavora in un settore così importante per l’Umanità, ma tant’è...

    Non so se sono riuscita a trasmetterle bene il mio pensiero, sta di fatto che suo padre ha subito abusi che forse, andavano denunciati. Alla tristezza, si aggiunge il danno. Aberrante

    EAU

    • Di (---.---.---.254) 21 aprile 2011 16:41

      grazie dell’attenzione e della disponibilità dimostrata,
      auguro una serena Pasqua a lei e famiglia.
      alla prossima

    • Di (---.---.---.254) 22 aprile 2011 13:00
      giovedì 18 novembre 2010
      Tosinvest potrebbe rilevare l’Ospedale San Giovanni di Roma
      ( MF- Milano Finanza - 10/11/2010 , MF- Milano Finanza Pag.7 - 17/11/2010 )

      L’Ospedale San Giovanni Battista di Roma, unica struttura della rete sanitaria dell’Ordine di Malta sul territorio italiano gestito da Acismom (l’associazione dei cavalieri italiani), è finita nel mirino degli Angelucci del gruppo Tosinvest.
      Stranezza della vita solo dopo qualche mese, dopo aver contrattato l’acquisto della A.S. Roma Calcio e dopo aver trattato l’Ospedale San Giovanni Battista di Roma, piangono miseria e licenziano i malati ricoverati, il personale medico, paramedico, amministrativo etc.
      Ai posteri l’ardua sentenza.

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