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Lettera aperta a Gianroberto Casaleggio sul reato di clandestinità

Gentile Gianroberto,

(e, tramite te mi indirizzo anche a Beppe Grillo),

Ti scrivo a proposito della questione del reato di clandestinità e del dissenso apertosi in proposito con il gruppo M5s al Senato. E’ in atto una tragedia immane (venerdì sono morte altre 50 persone) rispetto alla quale abbiamo il dovere di fare qualcosa e sono convinto della sensibilità umana tua e di Grillo in proposito. Capisco che occorra discutere sul da farsi, ma non c’è dubbio che qualcosa bisogna fare. E presto. Voi due sollevate una questione di metodo che precede il merito, per cui seguirò questa indicazione discutendo per primo il metodo per poi passare al merito.

Se ben riassumo la vostra posizione, il problema è l’assenza di questo punto nel programma che il M5s ha portato alle elezioni, programma che può essere innovato con questa procedura:

a- discussione delle nuove proposte nell’assemblea del gruppo

b- apertura di un dibattito in rete

c- votazione on line degli iscritti

d- inclusione della proposta nel programma delle successive elezioni politiche da sottoporre al giudizio degli elettori

Questo in nome di una questione di principio, per la quale un elettore potrebbe dire: “Io ti ho dato il voto su quella piattaforma, ora non puoi usare il mio voto per fare una cosa di cui non si parlava e su cui non sono d’accordo”. Questione di principio giusta che mi trova sostanzialmente d’accordo, che, però va adattata alle circostanze concrete.

Partiamo da una cosa: noi abbiamo un regime costituzionale (quella stessa Costituzione che, meritoriamente, il M5s sta difendendo contro il “golpe bianco” del governo Napolitano-Letta-Alfano) che non è di democrazia diretta ma di democrazia rappresentativa. Dunque, per quanto si possa essere fautori della democrazia diretta, occorre mediare con i meccanismi della democrazia rappresentativa vigente. Puoi anche decidere che i tuoi parlamentari non siano rappresentanti ma meri “portavoce”, ma gli altri continuano ad essere “rappresentanti” come la Costituzione li autorizza fare, e questo ha le sue conseguenze.

Ad esempio, stando al criterio per cui le nuove proposte debbono prima passare al vaglio delle elezioni politiche e non possono essere avanzate nella legislatura in corso, se ne ricava per conseguenza che, se gli altri fanno una proposta di cui il programma del movimento non fa parola, ci si deve astenere. Infatti, lo stesso elettore di cui sopra potrebbe obiettare: “Io non ti ho dato il voto per votare contro questa legge su cui sono d’accordo” o, al contrario, “non ti ho dato il mio voto per votare a favore di quest’altra che mi vede contrario”. E, siccome è inevitabile che ci siano elettori di pareri opposti fra loro, non resterebbe che astenersi. Se anche tutti gli altri adottassero lo stesso criterio, il risultato sarebbe demenziale: tutti quelli che non hanno il punto nel programma dovrebbero astenersi e tutto si risolverebbe nella conta fra quelli che hanno il punto nel programma con indicazione positiva e quelli che hanno programmi che hanno indicazione negativa. E non sarebbero possibili neppure emendamenti e mediazioni di sorta. Secondo Te, quale sistema decisionale potrebbe funzionare in questo modo?

Il sistema dei portavoce privi di potere decisionale autonomo, potrebbe trovare un parziale aggiustamento attraverso il meccanismo della revocabilità del parlamentare, che Tu, in effetti, hai avanzato nell’intervista-manifesto sul supplemento del “Corriere”, un paio di mesi fa, e che hai evidentemente ripreso da “Stato e Rivoluzione” di Lenin. Sono un vecchio ammiratore di Lenin, ma, a parte il fatto che la cosa funzionò poco anche nella Russia dei Soviet, non mi pare che la cosa sia possibile nella nostra democrazia rappresentativa.

Ripeto, il M5s sta difendendo questa Costituzione, non quella dei progetti futuribili. Quindi, siccome il programma non dice nulla (o dice pochissimo) in materia di amnistia ed indulto, Imu, politica estera, privatizzazioni ecc. il gruppo parlamentare dovrebbe astenersi su tutte queste materie. Ti pare ragionevole?

In questo modo, non si potrebbe prendere posizione neppure su particolari emergenze che dovessero manifestarsi. Insomma, preso alla lettera, questo si risolverebbe in una sostanziale autocastrazione del M5s che rinuncerebbe preliminarmente a prendere posizione su ogni questione non prevista dal programma, neanche si trattasse del Talmud.

Posso invece capire che, per un movimento come il M5s, che fa della partecipazione di iscritti ed elettori oltre il momento del voto, la sua bandiera, sarebbe stato opportuno far precedere la proposta da un dibattito e, forse, da una consultazione on line (anche se sai che io nutro molti dubbi sull’affidabilità totale del sistema di votazioni on line). E magari, se la famosa piattaforma fosse già funzionante, la cosa sarebbe potuta andare in questo modo.

Ma, di fronte ad un’emergenza umanitaria di queste dimensioni, possiamo ridurre tutto ad una questione di procedure?

Non posso fare a meno di notare che tali questioni di principio emergono sistematicamente quando si parla d’immigrati e l’impressione sgradevole è quella di un indebito allineamento del M5s alle posizioni della Lega. Ma ti pare che nel momento in cui persino Alfano si dice possibilista sulla revisione della Bossi-Fini, possiate proporre al M5s di restare l’unico alleato della Lega? Ti sembra la collocazione naturale di un movimento di questo genere?

E veniamo al merito della questione. Personalmente non sono convinto che l’abrogazione del reato di clandestinità sia quel toccasana che risolverà il problema. Ma, intanto, facciamo una prima cosa utile togliendo di mezzo una misura di infinita imbecillità che, non solo non ha affatto frenato l’immigrazione clandestina, ma ha fatto un insperato favore alla criminalità, nelle cui braccia ha spedito migliaia di disperati. Hai mai pensato a quale pericolo per la salute pubblica rappresenta una norma che, intimorendo il clandestino, lo induce a non rivolgersi alle strutture sanitare magari per una malattia contagiosa?

Insomma, va bene consultare iscritti ed elettori, ma, siamo seri: mi sai dire una sola ragione a favore del mantenimento di una norma così demenziale? E Ti faccio presente che ben pochi sono gli stati che la adottano. Per di più, così come è, la norma punisce gli immigrati più degli scafisti: te la senti di difendere una simile bestialità giuridica?

Poi ci sarebbe un’altra questione di cui vale la pena di discutere: gli eritrei ed i somali che stanno annegando nei barconi o sono buttati a mare dagli scafisti, non sono immigrati. Il loro status giuridico è (o dovrebbe essere) quello di rifugiati politici, che fuggono da un regime ignobile come quello di Isaias Afewerki che, Ti assicuro, non ha niente da invidiare a quello nord coreano. Anzi, questa confusione terminologica nasconde il retrobottega maleodorante dei rapporti d’affari con il regime eritreo (a cominciare dal commercio di armi che ha visto coinvolto l’ex leghista, poi An, Prosperini, ma non solo quello) del quale si tace. E’ strano come tutti lamentino la tragedia, se la prendano con la Ue, auspichino l’accoglienza, ma non parlino mai delle responsabilità di un regime criminale come quello eritreo, che è la causa prima di questo disastro. Come mai Tu e Grillo, che siete così attenti a sanzionare le ambiguità, i falsi ed i silenzi della stampa, vi fate sfuggire questa occasione per mettere i nostri mass media sul banco degli imputati?

Insomma, veniamo al sodo: il problema, diciamolo, non è tanto quello procedurale e di metodo, quanto quello di merito per il quale Tu e Beppe mal digerite l’immigrazione. Non discuto il vostro diritto ad avere una opinione del genere: da libertario accetto di discutere qualsiasi posizione e riconosco al mio interlocutore il rispetto che gli è dovuto, qualsiasi sia la sua posizione.

Però non nascondiamoci dietro il dito delle procedure ed apriamo il dibattito vero: quello sul che fare di fronte ad un fenomeno come l’immigrazione.

Cordialmente resto in attesa di una tua risposta.
Aldo Giannuli

Foto Casaleggio: Wikimedia

Prima foto: Gianpiero Addis/Flickr

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.62) 14 ottobre 2013 14:11

    Concordo con l’autore per la questione di merito, e, per quanto riguarda la questione di metodo, credo che il problema dell’immigrazione (e dei profughi) andrebbe discusso all’interno del MoVimento. 

    Purtroppo, il M5S non è ancora riuscito a darsi un modus operandi per la gestione della democrazia diretta (o quantomeno per la partecipazione degli iscritti al processo legislativo). Questo da modo ai critici di dire che, in realtà, sono Grillo e Casaleggio a comandare. Io non credo che sia così ma penso che il M5S stia affrontando un percorso e che ci siano ancora molte cose da migliorare. 
  • Di (---.---.---.77) 14 ottobre 2013 19:07

    Passi falsi >

    Per una volta Grillo ha ragione su una cosa.
    Emendare la Legge Bossi-Fini cancellando solo e semplicemente l’articolo istitutivo del reato di immigrazione clandestina è una scelta a dir poco improvvida.

    In sostanza.
    Viene così a mancare la norma pensata come “deterrente” contro coloro che vanno a caccia delle svariate opportunità offerte dai paesi a più alto tenore di vita. A partire da coloro che lucrano nel “favorire” il traffico clandestino.
    In termini di principio non si può certo ignorare che ai cittadini della UE è consentita la libera circolazione, ma è vietato “aggirare” i valichi di frontiera.
    Nei fatti.
    Sappiamo bene quali limiti e carenze presenta il nostro sistema di accoglienza e gestione degli attuali flussi in entrata. Perfino riguardo ai profughi fin qui sospinti da gravi e innegabili motivi di sopravvivenza.
    Non è neppure difficile prevedere, come effetto, un incremento di arrivi, di ogni tipo.

    Non basta quindi un tratto di penna.
    Ci sono aspetti da non sottovalutare per andare Avanti con Metodo

  • Di (---.---.---.211) 14 ottobre 2013 19:17

    Giannulli credo che tu stia sprecando il tuo tempo.

    In ogni caso avresti potuto approfittare dell’occasione per chiedere al Supremo la conferma dell’inizio della terza guerra mondiale nel 2019 (?)

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