Letta: niente stipendi extra ai ministri, se già parlamentari

Nel discorso con il quale ha chiesto fiducia alla camera, Enrico Letta ha affrontato l'annosa questione dello stipendio ai ministri.

Il politico ha annunciato che i ministri già parlamentari continueranno a percepire la paga precedente, e nessun extra stipendio sarà loro assegnato come responsabili di un ministero.

“Dobbiamo recuperare decenza, sobrietà, scrupolo, senso del dovere e la banalità della gestione del buon padre di famiglia. Ognuno deve fare la sua parte”, ha spiegato al Parlamento il nuovo Presidente del Consiglio, rivelando che della decisione stessa non ha ancora informato i diretti interessati.

 

Commenti all'articolo

• Di (---.---.---.176) 29 aprile 2013 18:16

  Spero che i nostri parlamentari trovino la dignità di ridursi tutti i privilegi che anno accumulato in tutti questi anni dal dopo guerra ad ora,mentre diversi nostri concittadini sono indotti al suicidio per le condizioni economiche che si ritrovano ed altri ridotti alla fame questi si intascano rimborsi elettorali, paghe e emolumenti diversi,vitalizi da capogiro se trombati buonre uscite incomprensibili,una paga dignitosa anche per loro mi sta bene ma un parlamentare che rimane in carica per tre legislature si sistema lui e tutta la sua famiglia per gli anni a vanire,io non mi lamento perchè grazie a Dio a 70 anni ho ancra il mio lavoro che mi aiuta a arrotondare la mia misera pensione ,quando non avrò più le forze per lavorare dovrò tirare la cinghia

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• Di (---.---.---.154) 29 aprile 2013 21:13

  disse quello che guadagnava 15000 euro al mese sulle spalle degli italiani...

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• Di Marvin (---.---.---.115) 2 maggio 2013 08:47

  

  Caro Letta, mentre i potenti si pappano la torta con le loro nefandezze, tu, come tutto il sistema mediatico-politico, vuoi distrarci parlando dei piccoli confetti che decorano quella grande torta. Oggi tutti dicono che il problema più grande è la mancanza di lavoro, io invece penso che sia preceduto dalla CORRUZIONE a tutti i livelli e dalla predisposizione alla CORRUZIONE instillata nella massa dal cattivo esempio dato tantissime volte dagli uomini di Stato, nell’esercizio delle loro funzioni.

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