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Le nuove stagioni del teatro La Fenice: "Lirica", "Balletto" e "Sinfonia"

La presentazione nella sala grande delle Apollinee davanti a un considerevole numero di addetti ai lavori

Il Sovrintendente e Direttore Artistico del Gran Teatro La Fenice, Fortunato Ortombina, esternando la propria emozione, ha salutato con gioia quanti sedevano in sala perché “dopo che per sedici mesi abbiamo programmato delle attività al massimo per due settimane, finalmente possiamo presentare una stagione intera di dodici mesi, con la reintroduzione degli abbonamenti. Vogliamo andare avanti ed essere propositivi per la città di Venezia e il nostro territorio. Anche se rispetto al 2019 (23 titoli) ne avremo di meno per la stagione lirica (13), quella sinfonica risulta più espansa (18 concerti)”. Entrambe saranno inaugurate da Beethoven “il musicista più cancellato della storia”, poiché, sfortunatamente, il 250° anniversario dalla nascita(16 dicembre 1770) è coinciso con l’annus horribilis della pandemia. E dunque le porte si aprono al Fidelio (1814), “l’opera della libertà e di liberazione per eccellenza”, in una nuova produzione diretta dal maestro coreano Myung-Whun Chung (20,23,25,27,30 novembre), il quale dirigerà l’orchestra il 4 e 5 dicembre nella Sinfonia n°9 in Re minore, op.125.

A seguire, i due appuntamenti con la danza segneranno l’addio del responsabile del settore, Franco Bolletta, dopo 38 anni di attività, salutato con un caloroso applauso : LAC (dal 15 al 19 dicembre) e Marie-Antoinette (dal 26 al 30 gennaio 2022).

Il primo è una rilettura del Lago dei Cigni, presentata da Les Ballets de Monte-Carlo, coreografia di Jean-Christophe Maillot, basata su una drammaturgia ideata da Maillot, insieme allo scrittore Jean Rouaud, su musiche originali di Caikovskij con aggiunte di Bertrand Maillot, che saranno eseguite dal vivo dall’orchestra del teatro, diretta da Igor Dronov : uno spettacolo drammatico e sensuale, attraversato dall’inizio alla fine da un’intrigante tensione.

Il secondo, Marie-Antoinette, vedrà il debutto a Venezia del Malandain Ballet Biarritz, la compagnia più gettonata, in e fuori dalla Francia, cresciuta con successo, anno dopo anno, a partire da un primo nucleo formatosi nel 1990. E’una coreografia di Thierry Malandain, basata sulle musiche di Franz Joseph Haydn e Christoph Willibald Gluck, eseguite in forma di collage tra l’una e l’altra. Andrà in scena in prima ed esclusiva italiana. Le scene, sempre di un colore unico, ed i costumi sono di Jorge Gallardo, con un effetto di colorismo degli abiti, mentre il punto di vista visivo si può accostare a quello del film di Sofia Coppola.

L’unico compositore vivente nel cartellone lirico, Giorgio Battistelli, collegato da Roma, ha parlato della sua nuova opera, Le Baruffe, commissionata dalla Fondazione Teatro La Fenice. Nasce da una lunga e consolidata collaborazione tra il Teatro e Marsilio Editori, contando sul supporto di Regione del Veneto, testimoniato dalla presenza in sala di Maria Laura Faccini. Per celebrare i 60 anni della casa editrice, ha affermato la vice presidente Emanuela Bassetti, “è stato naturale pensare a Goldoni. Un modo per ricordare l’anima della Marsilio, Cesare De Michelis, che al lavoro del grande commediografo ha dedicato a partire dal 1993 un’edizione nazionale delle Opere, con l’obiettivo di riportarne in luce la straordinaria attualità e modernità”. Dopo Battistelli, è intervenuto, in collegamento da Sydney, il veneziano Damiano Michieletto regista e autore del libretto, liberamente tratto da “Le Baruffe chiozzotte”. Lo spettacolo si propone come opera contemporanea, collegandosi a Carlo Goldoni, considerato da De Michelis campione di modernità. Andrà in scena nel periodo di Carnevale il 22, 24, 26 febbraio e il 2 e 4 marzo 2022. Il progetto, ha rivelato Battistelli, è nato da un’intuizione del Sovrintendente : “ Troviamo un bel testo di Goldoni e lavoriamo su questo”. “L’idea – ha proseguito il compositore – è quella di un grande affresco di voci, un testo dinamico legato alla contemporaneità. La difficoltà del dialetto chiozzotto mi ha portato a scrivere prima di tutto la parte vocale. La partitura, legata al suono e al ritmo del dialetto, ha cercato di riprodurre il carattere, il colore, l’ironia di questo idioma. E’ stato molto interessante lavorare su un’opera del nostro tempo, con tematiche di scrittura decisamente nuove”. Michieletto, partito dalle radici per esplorare un linguaggio, ha poi manifestato così il proprio entusiasmo: “Spero che l’opera stupisca sia me che il pubblico”.

Un’ulteriore novità è il nuovo allestimento dei Lombardi alla prima crociata (1,3,5,7,9 aprile 2022) , la quarta opera di Giuseppe Verdi, assai attuale poiché sviluppa il tema dell’incontro tra Oriente ed Occidente, tra culture e religioni.

Ritorna il Faust (1883) di Charles Gounod (22,24,26,28,30 aprile 2022), proposto in una versione completamente rinnovata, rispetto a quella del giugno di quest’anno, per ricordare il secolo dalla riapertura nel 1920 della Fenice dopo l’epidemia Spagnola : il Teatro era rimasto chiuso dal 1914 e riaprì proprio con Faust.

L’affascinante percorso nella riscoperta di Antonio Vivaldi operista – Orlando Furioso (2018), Dorilla in Tempe (2019), Farnace (2021) – continua con un’inedita messinscena della Griselda (1735), opera in tre atti, basata su un libretto di Apostolo Zeno, aggiornato da Carlo Goldoni. La parte musicale sarà affidata ancora una volta allo specialista Diego Fasolis, massimo esperto, tra i direttori d’orchestra, della musica di Vivaldi (Teatro Malibran, 29 aprile, 3,5,7,8 maggio 2022).

Ortombina si è poi felicitato per l’allestimento, per la prima volta, di un’opera che mancava completamente dagli annali del teatro veneziano : Peter Grimes (24, 26, 29 giugno, 2, 5 luglio 2022). Il libretto, di Montagu Slater, è tratto dal poema The Borough di George Grabbe. L’opera del mare per eccellenza, perché la sua musica è la più vicina e descrittiva del mare, andò in scena per la prima volta nel 1735 al Teatro San Samuele di Venezia.

Due sole le riprese, entrambe nel periodo estivo, a dimostrazione che si è preferito investire nelle novità: Madame Butterfly di Giacomo Puccini (10,16,18,20,22 settembre 2022) e Il Trovatore di Giuseppe Verdi (11,15,17,21,23 settembre 2022).

L’autunno porterà due nuove produzioni. La prima, Apollo et Hyacintus, prosegue l’approfondimento del teatro musicale del giovane Mozart, che a 11 anni compose il suo primo lavoro scenico, un intermezzo latino che gli venne commissionato dall’Università di Salzburg, per lo spettacolo conclusivo dell’anno accademico 1766-1767. E’ un progetto dedicato ai giovani, frutto della collaborazione tra la Fenice e l’Accademia di Belle Arti di Venezia (Teatro Malibran, 7,9,11, 13, 15 ottobre 2022).

La seconda non è una novità, ma non si fa da molto tempo (con Pavarotti negli anni ‘80). Ed ecco che, in chiusura di cartellone, riappare La fille du Regiment di Gaetano Donizetti (14,16,18,20,22 ottobre 2022), primo lavoro del compositore italiano a Parigi : è un’opera-comique in due atti sul libretto di Jean-François-Alfred Bayard e Jules-Henry Vernoy de Saint Georges. Nel cast, oltre ai cantanti, figura l’attrice Marisa Laurito nel ruolo recitato della Duchesse Krankenthorp.

La stagione sinfonica, oltre al Gran Teatro, avrà spesso sede al teatro Malibran che, in virtù del suo nuovo palcoscenico, rinnovato grazie a un recentissimo intervento realizzato dalla Fenice con la partnership tecnica di Fest, si propone come luogo ideale per l’attività sinfonica del periodo romantico, oltre che per la musica barocca, grazie alle caratteristiche dello spazio e dell’acustica.

Tra i direttori, spiccano i nomi di Fabio Biondi (in programma Vivaldi e Haydn), di Louis Lortie, anche pianista (musiche di Eduard Grieg e Robert Schumann), di Myung-Whun Chung, che apre la stagione con Beethoven, riproposto a marzo con Mozart e la conclude il 5 e 6 novembre 2022 con la Sinfonia n°3 in re minore di Gustav Mahler, che era stata cancellata e di Riccardo Frizza (musiche di Frederyk Chopin e Schumann).

L’estate del 2022, infine, secondo l’auspicio del sindaco Brugnaro, intervenuto a distanza, felice di aver stravinto la gara di ascolto televisivo con Vienna per il Concerto di Capodanno, dovrebbe segnare il ritorno dei concerti in piazza San Marco, “magari anche di musica leggera”. E dunque Fabio Luisi, direttore designato del prossimo Concerto di Capodanno, dovrebbe dirigere l’orchestra del Teatro nella piazza veneziana in occasione dei Carmina Burana l’8 e 9 luglio 2022.

Ricordando il settecentenario della morte di Dante Alighieri (14 settembre 1321), la programmazione della Fenice proporrà un mini-cartellone dantesco strutturato in quattro appuntamenti, l’ultimo dei quali, il 9 dicembre, A riveder le stelle, è uno spettacolo tratto dall’omonimo libro di Aldo Cazzullo, con la partecipazione di Piero Pelù alle letture rock della Commedia, e la regia di Angelo Generali .

A Mario Messinis, critico musicale, scrittore ed ex sovrintendente del Teatro, scomparso lo scorso anno, verrà attribuito il premio “Una vita per la musica”.

Infine, il Direttore Generale Andrea Erri, ha comunicato che il bilancio del teatro si è chiuso in pareggio, non ostante gli introiti provenienti dalle visite guidate e dalla biglietteria siano scesi da 11 a 3 milioni di euro. Un risultato apparentemente inspiegabile, che si è verificato grazie ai sacrifici dei lavoratori, i quali, pur a lungo in cassa integrazione, non hanno mai smesso di essere il vero motore di Venezia. E ha concluso il suo intervento, l’ultimo di una lunga conferenza stampa, indirizzando un profondo ringraziamento agli orchestrali, ai coristi e a tutto il personale.

Foto di Michelle Raponi da Pixabay 

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