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Le biciclette della Critical Mass invadono Roma

Roma nell'ultimo week end di maggio è stata letteralmente invasa dalle bicilette ed anche se si è da poco concluso il Giro d’Italia, la maglia rosa non ha nulla a che vedere con le migliaia di ciclisti provenienti da tutto il mondo che si sono dati appuntamento nella capitale per la tre giorni della Critical Mass, dal 25 al 27 maggio.

La grande Critical Mass Interplanetaria, detta anche Ciemmona, nasce a Roma nel 2004 dall’idea di alcuni partecipanti della Critical Mass romana che hanno voluto condividere questo momento di gioia con i ciclisti di altre Critical Mass italiane ed internazionali.

Lo scopo della manifestazione è quello di far incontrare il maggior numero di ciclisti possibile in un luogo concordato per poi invadere pacificamente, con una massa critica di biciclette, le strade cittadine normalmente utilizzate dal traffico automobilistico, al fine di dimostrare come l’automobile in città sia un mezzo ormai obsoleto.

Il primo appunto per i circa 6000 partecipanti della tre giorni romana è stato fissato per il pomeriggio di venerdì 25 maggio a Piazza Vittorio Emanuele. Da qui la colorata carovana di biciclette è giunta al Circo Massimo; il giorno successivo dal Parco Schuster, i giardini di fronte alla Basilica di San Paolo, la Critical Mass ha attraversato Roma fino a giungere nel quartiere del Pigneto, dove la festa è proseguita per tutta la notte.

Domenica 27 maggio, nonostante le ore piccole fatte dai ciclisti la sera precedente, tutti in sella per l’impresa più impegnativa di questa nona edizione della Ciemmona: partenza fissata davanti alla stazione della metropolitana di Piramide con l’obiettivo di raggiungere il mare. “Per andare dal centro al mare la strada per eccellenza è via Cristoforo Colombo, ma negli ultimi cento anni non si è trovata ancora un’amministrazione comunale capace di costruirci una pista ciclabile, e quando si è in meno di trecentocinquanta, è meglio andar per campi, visto che i cani di campagna possono mordere ma non pesano 1000 chili e non vanno a 100 all’ora, o in alternativa siamo costretti a caricare le bici su un treno della ferrovia Roma-Lido” dicono gli organizzatori, spiegando il significato di questa giornata conclusiva della Critical Mass.

Le piste ciclabili spesso non consentono ai ciclisti una grande libertà di movimento, come nel caso dei collegamenti tra la città ed il mare, ed è un peccato perché manifestazioni come queste dimostrano come le persone acquisiscano sempre più sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali, rendendosi disponibili a sacrificare l’utilizzo dei mezzi a motore con una sana pedalata tra le suggestive strade di Roma.

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