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Le banche esposte in Egitto: la prima italiana è Intesa Sanpaolo

La crisi politica in Egitto preoccupa anche le banche, esposte per 49,3 miliardi di dollari, di cui l'80% (40,3 miliardi) riguarda gli istituti di credito europei, secondo i dati della Banca per i regolamenti internazionali, aggiornati al 30 settembre 2010.

Le banche francesi sono maggiormente coinvolte, con impieghi in Egitto per 17,6 miliardi di dollari, oltre un terzo del totale (il gruppoSociété Générale, attraverso la sussidiaria egiziana National Société, ha 4,1 mld di euro in prestiti e 6,2 mld di depositi nel paese). Seguono i gruppi bancari britannici con 10,6 miliardi di dollari (nella giornatà di lunedì 30 gennaio Barclays ha perso l'1,5% in Borsa) e in terza posizione ci sono gli istituti di credito italiani con 6,3 miliardi di dollari (4,6 mld di euro).
 
Più contenuta l'esposizione degli Stati Uniti (5,3 mld di dollari), della Germania (2,5 mld) e della Svizzera (1,1). Senza considerare cheil Cairo ha un miliardo di dollari di debiti verso le banche greche.
 
Tra le italiane il gruppo più presente in Egitto è Intesa Sanpaolo, che controlla circa il 70% di Bank of Alessandria, la quinta del paese per asset, con 200 filiali.
 
Intesa ha 2,3 miliardi di impieghi, appena lo 0,6% delle attività complessive del gruppo, ragion per cui l'amministratore delegatoCorrado Passera, ad un recente convegno del comitato esecutivo dell'Abi, ha ostentato una certa sicurezza: "Per noi si tratta di un paese importante, ma al momento non vedo problemi per chi ha investito lì".
 
Il sistema finanziario egiziano, sostanzialmente fondato sulle banche, ha resistito piuttosto bene allo schok internazionale, grazie soprattutto ad una limitata esposizione verso l'estero, ad un contenuto livello di sviluppo del settore dei finanziamenti immobiliari ed al maggiore ricorso ai depositi sul mercato interno.
 
A preoccupare di più è la sicurezza del personale, tanto che la stessa Intesa Sanpaolo ha rimpatriato tutto lo staff italiano in forza a Bank of Alessandria (tranne un dipendente impavido che ha deciso di rimanere), mentre Barclays ha chiuso le sue 65 filiali che danno lavoro a 2.100 persone.

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