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Lazio: che lezione di calcio!

In cinque minuti la ’’piccola’’ Lazio mette ko l’armata nerazzurra, in campo con tanti tanti campioni e milioni spesi dal patron Massimo Moratti.

Sembrava dover essere la festa della Milano nerazzurra invece il copione ha detto Lazio. Ebbene sì. La squadra capitolina ha sconfitto l’Inter in una Pechino vestita nerazzurro. Ore 14:00 in Italia, fischio d’inizio di Morganti e inizia la finale di Supercoppa Italiana tra Lazio e Inter. I pronostici dicono Inter ma per tutto il primo tempo ha avuto davanti una bella Lazio in grado di tener testa ai campioni d’Italia in carica. Occasioni da una parte e dall’altra anche se l’Inter è la squadra che conclude di più ma non finalizza. Nel secondo tempo l’Inter entra in campo con la convinzione di chiudere i giochi in fretta per non dover andare ai tempi supplementare, visto che lo Special One aveva detto, pochi giorni prima dall’inizio della partita che i supplementari non gli sarebbero piaciuti perchè i suoi giocatori si sarebbero stancati (poverini!!!). Invece a passare in vantaggio è stata la Lazio con Matuzalem, gol fortunoso di quest’ultimo che ha lasciato di stucco tutti i sostenitori nerazzurri, i giocatori, tutta la panchina ma soprattutto quei due ’’telecronisti’’ se cosi si possono definire, mi riferisco a Carlo Nesti e Salvatore Bagni che per tutta la durata della partita hanno tifato Inter e soprattutto hanno sminuito la prestigiosa vittoria da parte dei biancazzurri.



Gufi a parte dopo cinque minuti la Lazio raddoppia con un gol davvero bello da parte di Rocchi che beffa Julio Cesar in uscita con un bel pallonetto. Nessuno ci poteva credere, nemmeno Mourinho che ha inserito, oltre a Milito e Eto’o, anche Suazo e Balotelli cercando di recuperare la partita. Infatti è riuscita ad accorciare le distanze, ma con uno svarione di Dabo che a spalancato la porta ad Eto’o per il definitivo 2 a 1. Al triplice fischio c’è gioa nei giocatori laziali, sono riusciti a conquistare un trofeo contro una delle più forti squadre del mondo. Una lezione di calcio da parte del patron Claudio Lotito a Massimo Moratti. Il primo che ha sempre detto di non fare spese folli, perché la squadra vince se ha un bel gruppo ma soprattutto se ha tanta umiltà, il secondo che ha sempre speso fior fiori di milioni riuscendo a vincere qualche scudetto neglio ultimi anni ma senza dar mai convinzione di calcio in Europa. Una lezione anche per Davide Ballardini a Mourinho. Il primo arrivato dal Palermo e subito vincitore, il secondo che con la sua presunzione e incapacità di mantere i rapporti con i giornalisti, basti sentire le dichiarazione rilasciate a fine gara dove aveva insultato i giornalisti cinesi dicendo: ’’voi di calcio non capite niente!!’’; dichiarazioni piuttosto pesanti. Inoltre sempre a fine gara ha regalato la medaglia della premiazione ad un tifoso, facendo percepire che quel secondo posto non l’ha digerito, come non ha digerito la lezione di calcio di Davide Ballaridini.

Commenti all'articolo

  • Di Carloxxx (---.---.---.180) 10 agosto 2009 21:23

    Bell’articolo!!!Complimenti manu brancia!!!!i voti non sono sportivi io ho votato si...anche se sono interista

  • Di Drago (---.---.---.175) 10 agosto 2009 22:56

    L’articolo è molto interessante, mette in evidenza l’arroganza di un allenatore che secondo me è stato troppo sopravvalutato dal presidente interista e dalla stampa ii particolare.
    Non sa perdere, a parole sminuisce gli avversari,
    Vedi Angelotti vince dove lui ha praticamente mancato gli obbiettivi.

  • Di manu brancia (---.---.---.237) 11 agosto 2009 14:55

    grazie per il commento drago,comunque volevo dirLe che è Ancelotti no Angelotti.

  • Di Ocram (---.---.---.133) 15 agosto 2009 19:38

    Evidentemente l’articolista non ha visto la partita.
    Lazio trapattoniana, quasi sempre tutta dietro la linea della palla cercando di ripartire. Ne risulta un primo tempo soporifero in cui una squadra gioca e l’altra no.
    Come condimento gli incredibili errori sottoporta di Muntari e Stankovic.
    Il secondo tempo comincia come era finito il primo, ovvero l’Inter attacca e la Lazio difende.
    Improvvisamente la Lazio trova il gol con una carambola ridicola ed ha il merito di crederci, realizzando quasi subito il bellissimo 2-0.
    A quel punto torna al canovaccio iniziale: difesa a oltranza del risultato.
    Se si vuole proprio imparare qualcosa da questa partita è che la "scuola italiana" esprime un calcio difensivo e noioso, come ha sempre fatto. Il che non significa che non possa essere anche vincente.

    P.S.
    Attaccarsi alle spese fatte da Moratti dimenticando che Lotito ha un debito col Fisco enorme, che gli è stato gentilmente spalmato su 20 anni, è oltremodo infantile.

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