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Lavoro: appalti mortali

La strage continua, l’ultimo incidente mortale a Casteldaccia in provincia di Palermo, conta ben 5 vittime. A finire sotto la lente degli ispettori sono gli appalti, che per una questione di prezzo, sono spesso privi delle basi di sicurezza, fondamentali per lavorare sicuri.

Un drammatico bilancio.

Nel 2023 sono state oltre mille le persone che hanno perso la vita sul lavoro. Nei primi tre mesi di quest’anno si contano nel triste elenco delle denunce all’Inail 191 vittime (-2,6%), in base agli ultimi dati dell’Istituto aggiornati a fine marzo che non tengono ancora conto delle altre vittime. Non numeri, ma persone. Morte nei cantieri, nelle fabbriche, negli impianti, lungo la strada.

Tra i più gravi

 Il 9 aprile l’esplosione nella centrale idroelettrica del lago di Suviana, in provincia di Bologna, che ha provocato sette vittime. Il 16 febbraio il crollo del cantiere di Firenze, con la morte di cinque operai.

E le patologie?

In aumento, tra gennaio e marzo scorsi, le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 22.620 (+24,5%). Per quanto riguarda i casi mortali, dai dati, comunque provvisori, emerge un incremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da148 a 151, e un calo di quelli in itinere tragitto casa-lavoro) da 48 a 40.

L’età….

 Secondo i dati forniti dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, chi ha un’età compresa tra i 15 e i 24 anni ha un rischio di morire sul lavoro. ben superiore rispetto ai colleghi che hanno un’età compresa tra i 25 e i 34 anni (27,9 infortuni mortali ogni milione di occupati contro i 16,2). Un dato, quest’ultimo, che continua ad essere ancor più preoccupante tra i lavoratori più anziani. L’incidenza più elevata, infatti, si registra proprio nella fascia dei lavoratori over 65, seguita dalla fascia di lavoratori compresi tra i 55 e i 64 anni. Siamo passati dai 37 anni di contributi ai 43, ecco il risultato..

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