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Lamberto Cardia: l’insostituibile

Lamberto Cardia: l'insostituibile

Il prossimo 30 giugno il presidente della Consob, Lamberto Cardia, dovrebbe lasciare, dopo sette anni, la guida dell’autorità di vigilanza, poiché per legge il mandato non è più rinnovabile, essendo peraltro già stato prorogato per un biennio nel 2008. Invece, secondo quanto risulta all’agenzia Radiocor, sarebbe allo studio la modalità per posticipare la scadenza motivandola anche con la necessità di garantire continuità alla gestione dell’Autorità di vigilanza in un momento così delicato per i mercati finanziari. Una delle strade percorribili per la proroga di Cardia potrebbe essere l’inserimento di un emendamento nel decreto “salva-Grecia”, approvato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri e che la settimana prossima passerà all’esame della Commissione Bilancio al Senato. Ufficialmente lo stesso Cardia ha sempre smentito di lavorare per la proroga dell’incarico. Questa cosa ha davvero dell’incredibile, anche in una repubblica delle banane come l’Italia.

Abbiamo il presidente di una authority, che per definizione dovrebbe essere assoggettato a norme certe e non derogabili, con un termine di mandato altrettanto certo, e che invece si trova ad essere prorogabile, per un arco temporale di breve termine. Ci eravamo già occupati di questa surreale vicenda mesi addietro, rilanciando l’ineccepibile commento di Carlo Stagnaro. Il messaggio, a Cardia ed agli altri presidenti delle autorità cosiddette indipendenti, è che potrebbero essere prorogati se solo si comportano bene, perché in questo paese una deroga non si nega a nessuno. Il rispetto di lettera e sostanza della legge continua ad apparirci di una durezza incompatibile con la nostra cultura ed i nostri stili di vita. E l’indipendenza dell’Autorità diventa una barzelletta, anche se vi verranno a dire che il prorogato di turno è persona ben più che proba (e non abbiamo motivo alcuno per dubitarne, ovviamente), ed in nessun caso “avvicinabile” dal potere politico. E comunque, sappiate che tutte queste bizzarre idee sulla cattura regolatoria e sul conflitto d’interessi sono fisime liberali, il mondo non funziona così.

Ma è la motivazione suggerita da Radiocor che è lisergica: Cardia verrebbe prorogato per preservare la continuità di azione della Consob in questa difficile congiuntura di mercato. Cioè, fateci capire: in tutto questo pittoresco paese non esiste nessuno, ma proprio nessuno, dotato di competenze giuridico-economiche, per sostituire Cardia senza che ciò possa costituire grave rischio per la stabilità del watchdog del nostro mercato azionario, e quindi della nostra credibilità? Ma ci rendiamo conto di quale idiozia stiamo proferendo? Perché abbiamo creato delle Autorità, che per definizione dovrebbero essere indipendenti dal potere politico, se poi dobbiamo ridurci a questi metodi sudamericani?

Come uscire da questa farsa? Non è difficile, in realtà: basterebbe che Cardia desse prova di sensibilità liberale e di fedeltà al proprio ruolo di regolatore indipendente, dichiarandosi indisponibile all’ulteriore proroga. Non dovrebbe risultargli difficile, avendo egli più volte dichiarato di non voler puntare al rinnovo dell’incarico. Confidiamo che ciò possa accadere, essendo noi degli inguaribili sognatori. Ma ci si deve porre anche un’altra domanda: perché il governo non riesce a sostituire Cardia? O l’attuale presidente della Consob è effettivamente un supereroe mutante, un X-Man, e come tale sostituirlo sarebbe di grave nocumento ai nostri mercati ed alla nostra credibilità internazionale; oppure il governo è talmente paralizzato da riuscire a sintonizzare le proprie anime solo sul denominatore comune, minimalista prima che minimo, dell’inazione e dello status quo. Abbiamo già più volte segnalato che, a nostro giudizio, la chiave di lettura è la seconda che abbiamo detto, da sempre la cifra di questo esecutivo, che preferisce regolarmente supplire alla propria paralisi con gli effetti speciali di complotti e di caccia agli untori, inframmezzati da qualche annuncio epocale di riforme “che ci attendono”, nei prossimi leggendari tre anni.

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