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La zanzara killer torna a colpire negli Usa: 41 morti per il virus del Nilo occidentale

Era dal 2003 che gli Stati Uniti non subivano un epidemia così violenta.

I centri di controllo per le mallattie negli Usa (CDC) dichiarano che, a mercoledì 22 agosto, sono 41 le morti accertate per il virus del Nilo occidentale, con un contagio totale di 1118 persone dall'inizio dell'anno e una crescita del 60% dei casi solo nell'ultima settimana.

"Siamo nel mezzo di una delle peggiori epidemie di questo virus mai vista nel nostro paese" ha detto il dottor Lyle Petersen, direttore della divisione del CDC di malattie infettive trasmesse da vettori. Il numero di contagi nella terza settimana di agosto è stato, infatti, il più alto sin dal primo riscontro nel 1999.

Nel 2003 morirono ben 264 persone, con un contagio generale di più di 9000 individui. La forma attuale è esplosa in Texas, Mississipi, Louisiana e South Dakota, dove si riscontrano il 75% dei casi, ma la malattia è presente in ben 47 stati e in 38 nella forma umana. Solo Alaska, Vermont e Hawai sono stati risparmiati.

La cosa più grave è che nel 56% dei casi il virus si presenta sotto la forma più violenta che sfocia spesso in paralisi, meningite o encefalite. La malattia viene più frequentemente trasmessa dagli uccelli infettati, piuttosto che direttamente dalle zanzare, perciò ha una diffusione maggiore in estate. Secondo gli esperti l'inverno mite e la stagione attuale molto calda hanno contribuito ad aumentare il numero dei vettori e quindi la diffusione della patologia.

In più è stata considerata una sottostima del reale numero dei malati, in alcuni casi, infatti, la sintomatologia lieve non necessita di cure, creando, in ogni modo, un bacino di portartori sani che si ritrovano ad essere un'inconsapevole riserva per il contagio. La malattia porta febbre e dolori che possono diventare mortali, i gruppi più a rischio sono gli anziani e i bambini.

Intanto si cerca di capire perchè il Texas e Dallas siano colpiti così duramente, tanto che nella capitale è stato dichiarato lo stato di emergenza. I provvedimenti più immediati sono stati applicati e migliaia di litri di insetticidi sono già stati sparsi per tutta la città. Ancora, però, è presto per valutarne l'efficacia, tra l'incubazione e la comparsa dei sintomi, possono passare anche due settimane.

Gli scienziati stanno cercando di verificare se il virus, diagnosticato in Uganda nel 1937, abbia subito mutazioni tali da renderlo più aggressivo, normalmente solo 1 su 5 degli infettati si ammalano e solamente 1 su 150 presenta paralisi, ma finora niente di nuovo è stato scoperto. La prevenzione più efficace rimane quella di evitare la puntura degli insetti, coprendosi e usando repellenti.

 

Video di Aljazeera

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