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La strage degli omicidi stradali

“Ogni anno scompare un paese di 5.000 persone. Tante sono le vittime delle strade. 300.000 sono i feriti, ed oltre 20.000 i disabili gravi prodotti da questa guerra non dichiarata”. Così è scritto nella home page del sito Vittime della strada, realizzato dall’Aifvs (Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada).

Prosegue l’Aifvs:

“Il parlamento Europeo ha chiesto all’Italia di ridurre del 40% in dieci anni questi numeri. A ciò lo Stato italiano ha risposto con un sempre calante presidio del territorio e con un grave ritardo nell’adeguamento degli organici delle forze dell’ordine e delle norme del Codice della strada.

Dopo ogni incidente grave, inizia un doloroso ed estenuante iter legale che dovrebbe portare alla individuazione delle responsabilità, alla punizione dei responsabili con pene commisurate alla gravità dei loro reati, e ad assicurare alle vittime o ai loro familiari un risarcimento equo.

Anche in questo campo l’Italia si distingue negativamente dal resto d’Europa, con una giustizia lenta ed approssimativa, che calpesta continuamente la dignità dell’uomo e quei valori che la nostra costituzione dovrebbe tutelare. I problemi della sicurezza stradale e della giustizia riguardano tutti, nessuno escluso…”.

E l’Aifvs ha inviato una lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Giustizia e a tutti i parlamentari nella quale sono contenute precise proposte:

“Chiediamo un incontro urgente al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro della Giustizia, perché tramite un decreto legge si garantisca subito la certezza della pena per l’omicidio colposo da circolazione stradale.

Si fa un gran parlare del reato di ‘omicidio stradale’ riferendolo solo alla guida in stato psicofisico alterato, meritevole certamente di punizione. Ma l’Aifvs ritiene che anche l’omicidio causato da guida azzardata e pericolosa sia un crimine, sempre: chi sceglie lucidamente di guidare in maniera criminale trasgredendo le regole cautelari, non merita un trattamento migliore di chi, prima di mettersi al volante, beve o si droga.

Proprio per questo, già due anni fa l’Aifvs ha preparato una proposta di legge che mira ad introdurre anche in Italia una figura aggravata di reato nell’ambito dell’art. 589 c.p. (omicidio colposo) per tutti i casi di guida aggressiva, temeraria e pericolosa, e non solo per chi guida sotto effetto di alcol o droga…

Le proposte che contemplano una figura specifica di reato solo per guida sotto effetto di alcol o droga creano ingiustificate discriminazioni tra fatti egualmente gravi.

Chiediamo, pertanto, al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro della Giustizia un incontro urgente, al fine di rappresentare le esigenze di giustizia delle migliaia di persone che, in questi anni, si sono unite a noi perché hanno subìto un lutto, perché oggi hanno un familiare invalido, o semplicemente per spirito di solidarietà verso una causa che appartiene a tutti: ‘perché non succeda agli altri ciò che è successo a noi’.

In particolare, al Presidente del Consiglio dei Ministri desideriamo esporre la richiesta di emanare un decreto legge che garantisca subito la certezza e la congruità della pena per l’omicidio colposo da circolazione stradale e nel contempo garantisca una corsia preferenziale, esente da oneri, per i processi penali e civili riferiti alle vittime, oggi trattati con inaccettabili ritardi.

Col Ministro della Giustizia desideriamo, oltre che discutere della nostra proposta di legge, esporre il nostro punto di vista per un più generale impianto di riforma, che elimini le discriminazioni a danno delle vittime presenti nel nostro sistema processuale.

Infine, riteniamo necessarie non solo le modifiche di legge ma anche una rinnovata cultura nei magistrati, perché si ponga fine alla tendenza ‘buonista’ di sottovalutazione del reato da circolazione stradale: non si può continuare a diffondere il messaggio che si può delinquere impunemente, bisogna piuttosto recuperare nella nostra società il valore della norma e della sua osservanza”.

Le proposte dell’Ainfvs mi sembrano condivisibili e comunque meritano che siano discusse nell’incontro richiesto dall’associazione al Presidente del Consiglio e al Ministro della Giustizia. I dati citati all’inizio, 5.000 morti, 300.000 feriti e 20.000 disabili gravi, sono i dati di una vera e propria strage, non posso definirla diversamente. Senza dubbio gli interventi da realizzare per ridurre le dimensioni di questa strage sono diversi. Non sono solo quelli ipotizzati nella lettera aperta dell’Ainfs. Ma le richieste contenute nella lettera si possono senza dubbio rivelare molto utile affinché il numero delle vittime causate dagli incidenti stradali si riduca considerevolmente, come necessario.

Commenti all'articolo

  • Di Renzo Riva (---.---.---.6) 20 aprile 2012 02:17
    Renzo Riva

    Benvenuto



    Dr Borrello abbia la compiacenza di andare a rileggere un mio intervento precedente

    http://www.agoravox.it/Un-si-al-nucleare-da-un-iscritto.html 


    di cui qui metto un estratto

    Considerazioni sul rischio.
    Nella prefettura di Fukushima il sisma ha causato il crollo di una diga, ma la notizia è quasi passata sotto silenzio perché l’attenzione dei media europei e con molta enfasi quelli italiani, si è subito focalizzata solo sulle installazioni nucleari.
    Non hanno nemmeno accennato alla distruzione ed agli incendi sviluppatisi in due raffinerie e di tutte le sostanze sversate a causa dello tsunami e di cui nessuno sembra li abbia messi nel tragico conto.


    - È mai stata chiesta la chiusura di tutte le strade italiane perché negli ultimi venti anni sono morte per incidenti stradali circa 140.000 persone, ferite 450.000 e con danni permanenti circa 250.000?

    - È mai stata chiesta la chiusura di tutti gli aereoporti perché nell’anno 1977 nell’incidente fra due Boeing perirono 583 persone?

    - È mai stata chiesta la chiusura di tutti gli invasi per la produzione idroelettrica rinnovabile perché in una sola volta perirono 2.000 abitanti a Longarone, Erto e Casso a causa dell’invaso del Vajont?

    - È mai stata chiesta infine la chiusura delle attività industriali perché annualmente si verificano 1.300 infortuni mortali?


    - Si chiede l’uscita dall’elettronucleare? Perché?

    - È questa la ricetta che certuni vogliono propinare al Giappone ed al Mondo intero?

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