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Magenta-Vigevano. La strada impossibile

Sindaci. Politici e territorio a confronto su di una strada impossibile il seguito della Malpensa Magenta che dovrebbe diventare, il condizionale è d'obbligo, la Magenta Vigevano. Una storia che si trascina nel tempo e che dimostra quale sia l'impossibilità anche su opere che non sono certo mastodontiche, quanto gli italiani sono sappiano accordarsi tra loro. Un grosso problema che si trasciniamo da secoli, saremo mai una vera nazione?

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20 settembre 2014. Al quartiere fiera di Abbiategrasso (Mi), con pubblico delle grandi occasioni, sindaci e politici a discutere per l'ennesima volta sulla strada impossibile. La primordiale Malpensa-Milano e, in seguito, Magenta-Vigevano. Ora mi sto ancora chiedendo il perché ho perso due ore di tempo. Partiamo dai sindaci che a parole quasi tutti fanno, disfano e si lamentano: Albairate, Cusago, Gudo, il vice di Magenta Razzano, Abbiategrasso, il Consigliere del Gobbo ex sindaco di Magenta, e il sindaco di Vigevano che ha scambiato l'incontro per uno spettacolo teatrale, come da suo intervento con tanto di monologo e passerella ha voluto dimostrare. Sconcertante la non preparazione della sindaca di Cassinetta Di Ligagnano, Daniela Accinasio che elogiando forse l'unica attività produttiva del suo territorio, con evanescenti affermazioni, sproloquia come chi non ha mai davvero vissuto le code e il tempo perso in macchina per attraversare Robecco, o al mattino per andare a Milano. Gli ecologisti veri sono di ben altro stampo, questi sono solo spot.

Non per essere di parte ma sensato l'intervento del Sindaco di Robecco sul Naviglio, Fortunata Barni, che chiede giustamente se ci sono fondi effettivi per fare una strada che stia bene a tutti, altrimenti, per sottostare a decisioni già prese perché i fondi sono pochi, non sembra una ragione giusta e una strada percorribile. Per questa sua affermazione sarà snobbata dal Senatore Garavaglia nel suo secondo intervento che invece di prestare attenzione a quanto la stessa sta ribattendo, preferisce ridersela con i suoi vicini di tavolo il sindaco Arrara e il vice sindaco Razzano che, chissà perché, insieme a quello di Vigevano si sentono le star della serata.

Interessante batticecco tra ex sindaco di Cassinetta Finiguerra e l'ingegner Castoldi presidente della ditta BCS di Abbiategrasso che alle parole di Finiguerra che lo accusa di essere un usurpatore di territorio, risponde secco: "Se sono diventato così bravo a divorare il terreno me lo ha insegnato lei, quando per fare una ciclabile mi ha tolto un sacco di metri di terreno agricolo che è di mia proprietà". Tristissimo l'atteggiamento dell'Officina del Territorio che più che un gruppo politico sociale sembra un'accozzaglia di ragazzacci maleducati che non sanno far altro che inveire e fare "casino". Tirando le somme per poter davvero fare qualche cosa di utile per il territorio questo non è certo l'atteggiamento consono. Fino a quando si pensa in piccolo e solo al proprio campo come Lazzaroni, un rodato politico di Abbiategrasso e un promotore del "sì tang" a cui sta bene il cavalcavia perché "togliendo il ponte sul naviglio il borgo di Castelletto sito in Abbiategrasso e avendo l'incrocio dei due Navigli quello pavese e quello disegnato da Leonardo, diventerebbe un polo attrattivo importante". Chissà quante volte Leonardo si è rivoltato nella tomba a queste parole!

Come Agnese Guerreschi che pur di difendere la propria tesi ecologista non pensa ai disagi della gente, tanto probabilmente questi disagi non li subisce. Come non lo è stato quello della Regione Lombardia rappresentata da dall'ex senatore Garavaglia che ora tiene le corde della borsa della Regione stessa, che senza un progetto preciso e con tono irrisorio e poco consono a chi dovrebbe davvero essere vicino al territorio e risolvere le problematiche ha praticamente tirato le somme dicendo che anche i pareri dei comuni sono puramente informativi... in fondo perché ci si lamenta, ognuno ha i politici che si merita e che li rappresenta appieno! Allora torno a chiedere perché abbiamo perso due ore? per sentire che i sindaci sono in disaccordo, parlano di solidarietà ma non la praticano, e la Regione? La Regione vuole pareri di cui non se ne farà nulla! La solita farsa alla milanese!

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.29) 24 settembre 2014 13:03

    Piccolo appunto: il naviglio grande venne realizzato molto prima della nascita di Leonardo da Vinci e quindi è un grissolano errore attribuirne la realizzazione a lui come riportato dall’articolo.

    • Di loredana michelon (---.---.---.113) 24 settembre 2014 13:21

      sono perfettamente d’accordo come redattrice no ho fatto altro che riportare le parole del Sig. Lazzaroni a dimostrazione che spesso i politici non sono preparati sugli argomenti che discutono. La vera storia del Naviglio è questa di seguito. Ringrazio il lettore per la sua precisazione che mi ha dato lo spunto per una dimostrazione pubblica di quanto spesso siano da prendere con le pinze le parole dei politici . Grazie Loredana Michelon

      Nel 1179 comincia la costruzione di un canale che prende le sue acque dal Ticino e nel 1187 si parla di un Naviglio nel territorio di Trezzano proveniente da quel fiume.
      Non si sa chi progettò il più antico canale milanese anche se, secondo il Celona-Beltrame (1), la coincidenza della costruzione del naviglio, più propriamente cittadino, con le opere difensive di una Milano minacciata dal Barbarossa, potrebbe far pensare a Guglielmo da Guintellino, che presiedeva in quegli anni alle opere di architettura militare.

      I corsi d´acqua artificiali cambiarono nome più volte: il canale derivante dal Ticino, chiamato fin da principio Navigium, in quanto navigabile, fu detto ora Naviglio di Abbiategrasso, ora di Gaggiano, ora Naviglio Grande.

      E´ luogo comune pensare che il Naviglio Grande sia stato navigabile sin dall´origine, invece, solo nel 1269, sotto la direzione del maestro Giacomo Aribotto, si procedette all´ampliamento ed approfondimento del suo letto, rendendolo adatto alla navigazione. Inizialmente il suo corso era ostruito da chiuse stabili, poste a scopo di derivazione che vennero poi sostituite, per rendere navigabile il canale, con levate e con aperture o bocche nei fianchi del corso d´acqua.
      E´ infatti negli Annali Milanesi che si dice:
      " le notizie sicure dell´introdottavi navigazione si hanno dalle carte dell´Archivio di Chiaravalle una delle quali scritta nel 1271 ci dà a divedere essere stato di quell´anno il nuovo canale non solamente accresciuto di acque per comodo di molini e dell´irrigazione, ma frequentato ancora da navi."

      Non si ha nessun dato sicuro per valutare il costo della costruzione in quanto molte opere furono eseguite dai singoli Paesi che consideravano un vantaggio la via di navigazione verso Milano.
      Molti interventi vennero fatti dai proprietari dei terreni attraversati dal canale per averne in compenso concessioni d´acqua a scopo di irrigazione.

  • Di (---.---.---.66) 24 settembre 2014 16:45

    Ma dove eri quella sera? mentre il sindaco di Albairate parlavi stavi facendo la pipì in bagno? Albairate ha detto NO a questo progetto, SI alla riqualifica, SI alla mobilità dolce e SI al raddoppio ferrovia.

    Ma poi devi essere tornata in bagno quando ha preso la parola Agnese, che ha fatto delle domande alle quali NESSUNO HA RISPOSTO. 
    • Di (---.---.---.113) 24 settembre 2014 18:24

      Carissimo rappresentante dell’officina del territorio tu dove eri quando anni fa il comitato di cui Agnese Guerreschi e tutti quelli del no continuavano a fare proposte inaccettabili? Tu sicuramente non c’eri in quel comitato . Eri ancora militante con Finiguerra che ora tu come tutti gli altri del tuo gruppo avete tutti tradito per comodo visto che non è stato un cavallo vincente avete deciso di scendere dal suo carro per fare un vostro carro personale totalmente perdente. Forse chi doveva andare in bagno e chiudersi dentro eravate tutti vuoi a partire da Marina Villa a te che anche nell’anonimato ti si riconosce per la tua maleducazione e per parlare a vanvera su cose di cui non conosci nemmeno una minima parte. Il Sindaco di Albairate come tutti gli altri sulla Baggio invece di fomentare il comitato del no (ai tempi il sindaco era Tarantola tanto per essere precisi) doveva trattare e non dire no a priori come ha sempre fatto Finiguerra. E questa diatriba disgustosa e maleducata non servirà certo a migliorare la viabilità del nostro territorio ma anche qui vi distiguete per lo stile che vi rappresenta! tanto fumo e niente arrosto. Quello che sconvolge è che avete trasformato un argomento serio in una burla sicuri si aver scelto il tendone giusto il circo Togni non era li quella sera.

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