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La solita estate violenta e calda e Jean-Louis Trintignant ci lascia con un sorriso

Stamattina ci ritorno su quel ragazzo che avevo amato al cinema. Uno così andava tanto ai tempi miei, chiuso a volte, indecifrabile chissà a cosa pensava poi romantico e dolce...i soliti difficili, uomini complicati che se ti sorridono ti senti una eletta. Vanno ancora di moda credo.Vivre pour vivre? Si

Ieri sera dopo una giornata di calore e fatica smodati, sono approdata al divano con i miei due soliti aMici e i 71 anni, per distendermi e mi sono vista ben due puntate su Rai3 del mio amato Posto al sole poi capisco che è successo qualcosa, perché trasmettono il Conformista, in memoria di Jean-Louis Trintignant, sconsigliato ai minori....(?!) Non capisco questa scelta per uno degli innumerevoli film in cui l'attore abbia recitato. Lascio perdere passo ad altro, sono stanca e realizzo fra me che aveva 91 anni...una vita piena, alla fine con un tumore purtroppo come tante persone anche molto giovani. Leggo bene e scopro che la sua vita è stata difficilissima, quella si, complicata davvero, anche se costellata da un successo senza fermate. A livello politico, un tempo si definì come anarco-comunista. Riporto dopo con un articolo molto chiaro sulla sua biografia.

Se proprio la Rai voleva parlare di fascismo e della gioventù che visse quel periodo, io avrei preferito al posto di Bertolucci, il regista Zurlini che nel 1959 lo volle nella sua Estate violenta.
Lì nel fiilm interpreta come fossimo nell'estate del 1943, Carlo Caremoli, figlio ventenne di un gerarca fascista che raggiunge in treno un gruppo di suoi amici in vacanza a Riccione. Il giovane, grazie a rinvii per motivi di studio e anche grazie all'influenza del padre, è riuscito a evitare la partenza per il servizio militare. In un'atmosfera spensierata e in un ambiente assolutamente lontano dalle difficoltà in cui versa l'Italia a causa della guerra, è in un gruppo di giovani della buona borghesia dove passale giornate tra spiaggia, feste e gite in barca....e poi e poi l'amore gioca brutti scherzi. Ma io impazzii letteralmente nel vedere e vederlo insieme ad Anouk Aimée in "Un uomo e una donna", nel 1968, avevo 18 anni. Leggo oggi con internet che Il Dizionario Morandini lo definisce esplicitamente un fotoromanzo («il più bel fotoromanzo della storia del cinema (francese)?»), dalla «poetica di carosello pubblicitario»,] e cita la definizione del film di un critico francese: «un'autentica impresa di seduzione, un tranquillante su pellicola».

Non dico che Jean-Louis Trintignant è l'interprete dei Migliori anni della Nostra Vita...ma ci andiamo vicini, se è lecito, rimpiangere grandi persone, mai troppo innamorate di sè stesse ma che l'amore l'hanno vissuta in prima persona, salendo anche scale difficilissime nella loro esistenza. Ciao amico caro dei giorni mai scordati della nostra vita.


Doriana Goracci

Jean-Louis Trintignant è nato alla fine del 1930 in un piccolo paesino della Provenza, figlio di un’ereditiera di una ricca famiglia francese e un industriale che ha combattuto per la resistenza e che ha poi assunto la carica di sindaco. Sin dalla più tenera età, la sua vita è stata costellata di difficoltà: il padre è stato arrestato dall’esercito tedesco e in quegli stessi anni sua madre ha avuto una relazione con un soldato, cosa che ha creato grande tensione in famiglia. Da giovanissimo ha mosso i suoi primi passi in teatro, per poi farsi notare immediatamente al cinema.

Dopo una pausa per adempiere alla leva militare, Jean-Louis è tornato sul grande schermo lavorando ad alcuni dei film più iconici di tutti i tempi. Indimenticabili il capolavoro Il sorpasso, dove ha recitato accanto a Vittorio Gassman, e il thriller politico Z – L’orgia del potere, che gli è valso il premio per il miglior attore al Festival di Cannes. Negli ultimi anni è tornato principalmente al cinema francese, continuando ad andare in scena sino a quando la malattia non ha avuto la meglio. Ma nella sua vita ha dovuto lottare contro tantissime difficoltà, affrontando momenti di dolore immenso.Il grande attore francese si è sposato tre volte, oltre ad aver avuto diverse relazioni molto famose. Nel 1954 è convolato a nozze per la prima volta con la collega Stéphane Audran, ma il loro amore si è spento ben presto. Dopo un paio d’anni è arrivato il divorzio, e a seguire un flirt con Brigitte Bardot che all’epoca aveva suscitato grande scalpore. Nel 1960, Trintignant ha sposato l’attrice Nadine Marquand, da cui ha avuto i suoi tre figli: Marie, Pauline e Vincent. Vivendo il dolore più grande che possa colpire un padre, ha detto addio alla sua secondogenita che è morta di SIDS ad appena 10 mesi d’età.
Dopo il secondo divorzio, Jean-Louis ha trovato conforto nel lavoro e nell’amore per Marie e Vincent. Accanto alla sua primogenita, che ha seguito le orme del padre, ha recitato in diversi film per il cinema e per la televisione. Fin quando, nel 2003, la giovane donna non è stata vittima di un terribile femminicidio: è morta tragicamente a seguito delle percosse ricevute dal compagno Bertrand Cantat, una vicenda che ha profondamente scosso l’opinione pubblica. Per Trintignant, risollevarsi è stato davvero difficile: “Niente al mondo avrebbe potuto farmi più male. Per due mesi sono stato come morto. Un morto vivente, incapace del minimo movimento” – aveva rivelato in seguito.Nel 2000, l’attore si è unito in matrimonio con la pilota Marianne Hoepfner, ritrovando al suo fianco un po’ di serenità. Quest’ultima, ormai ritiratasi da tempo dalla sua attività, è rimasta accanto al marito durante la terribile malattia che lo ha colpito, e ora si stringe alla sua famiglia nel dolore per la scomparsa di Trintignant. “Se n’è andato serenamente, di vecchiaia, questa mattina nella sua casa nel Gard, circondato dai suoi cari” – ha annunciato alla stampa.

 

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