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La scuola di Mariastella

"Bagno di popolarità" per Mariastella Gelmini che in questo sembra aver surclassato Mara Carfagna. Attenzione però: nel campo della pubblica istruzione fama e popolarità non sono mai state di casa.

Che Mariastella Gelmini di questi tempi sia sulla cresta dell’onda è un fatto ormai acquisito. Da un sondaggio risulta che sia proprio lei il Ministro più popolare tra quelli del governo Berlusconi. E a decretarne il successo personale non può non aver influito il suo carattere decisionista e forte, che in altre epoche l’avrebbe resa invisa all’opinione pubblica. Oggi le cose vanno diversamente e quando Mariastella si prende la briga di affermare che nella scuola ci sono troppi professori, trova platee appassionate di persone che l’applaudono. I suoi assunti sono quanto di più razionale possa esistere, a partire da quello che raccomanda agli studenti italiani di migliorare nelle materie scientifiche. Oltre alla matematica, pure le lingue straniere si dimostrano indigeste per i nostri ragazzi, che da sempre si sono trovati a loro agio con le materie umanistiche. I dati, però, non lasciano spazio a fraintendimenti: la scuola italiana è tra gli ultimi posti in Europa. Ciò accade senza che molti se ne rendano apparentemente conto. Anzi, l’85% degli italiani ritiene l’istruzione impartita in Italia del tutto soddisfacente.

 

La Ministra della pubblica istruzione contesta in primo luogo l’architettura della scuola italiana, disegnata secondo linee ormai superate che la fanno somigliare ad un vero e proprio "stipendificio", come qualcuno ha sottolineato, coniando questo brutto neologismo. Se è vero allora che il 97% per cento delle risorse impiegate a favore del sistema scolastico se ne vanno in stipendi, urge, a suo dire, una manovra di riassestamento. I primi e forse unici a pagare saranno i professori, il cui numero riceverà una violenta sforbiciata e così anche le velleità della sinistra che proprio nel mondo della scuola ha un seguito piuttosto evidente.

Pagare di più quei pochi professori che rimarranno sembra essere lo slogan del Ministro Gelmini. Ma se è ormai certo che tra non molto la schiera dei docenti si assottiglierà, qualche dubbio sull’effettivo aumento degli stipendi lasciatemelo per favore nutrire.

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