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La ricchezza dei politici e il comunismo all’incontrario

 

In questi giorni fa scandalo la denuncia dei redditi di alcuni nostri politici, in particolare la Severino che denuncia 7 milioni di euro l’anno.

Molta gente, un sacco di gente, si butta su questi ricchi politici con famelica cattiveria, con odio violento e con un atteggiamento a dir poco intollerante. E perché? Perché si parla di persone ricche, come se la ricchezza fosse un presupposto negativo.

Invece di pensare che una persona si è data da fare, ha lavorato, ha guadagnato tanto, denuncia quello che prende e paga le tasse, noi stiamo qua a blaterare sulla necessità di avere un governo “popolare” ovvero povero.

Ma perché mai? Come mai dobbiamo avere questo atteggiamento negativo nei confronti della ricchezza?

Lo dovremmo avere nei confronti dell’evasione, non della ricchezza. La ricchezza è un “valore” quando è guadagnata, non deriva da delle rendite ma dal lavoro, e quando è denunciata e non pesa sulla collettività.
Non è un limite, né una colpa. E’ un merito, un bene.

Le responsabilità di Berlusconi, per capirci, non stanno nel suo conto in banca ma nella poca trasparenza dei suoi trascorsi. Non stanno nell’avere delle televisioni ma nell’avere delle televisioni che compromettono modificano i pensieri dell’elettorato. Non stanno nel come ha gestito le sue aziende ma nel fatto che abbia voluto gestire l’Italia come una sua azienda.

In Italia c’è sempre stata questa bizzarra forma di “comunismo al contrario” che tende ad abbassare il livello di chi sta sopra invece si alzare il livello di chi sta sotto. Ricordo che quando lavoravo in fabbrica avevo dei colleghi che si incazzavano perché in ufficio avevano l’aria condizionata e noi in officina no. Allora, ricordo, dicevano con il sindacato di levarla anche agli impiegati. Cioè, non dicevano ai sindacalisti “la vogliamo pure noi” ma dicevano “se non l’abbiamo noi non la devono avere nemmeno loro“.

Il nostro problema non è quanto guadagnano i politici ma il fatto che i politici non facciano nulla per guadagnare. Se tutti i nostri politici fosso ricchissimi ma facessero i nostri interessi io sarei un uomo felice.

Se poi, la ricchezza non deriva dalla politica ma dal lavoro, beh, tanto meglio.

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