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 Home page > Tribuna Libera > La questione delle regole... incenerite

La questione delle regole... incenerite

 

Devo dire di essere rimasto colpito dal conflitto di questi ultimi giorni nato a margine delle primarie del centrosinistra. Le regole! Questione fondamentale in una democrazia compiuta e matura. Basterebbe volgere lo sguardo al nord Europa dove non è permessa alcuna sospensiva né giustificazione a deroghe di sorta. Le realtà evolute stabiliscono le regole prima di iniziare a giocare e nessuno può pensare di fare modifiche (o interpretare in maniera “propria”) a giostra in movimento. Sarebbe un vero e proprio scandalo!

In Italia, invece, le regole sono un qualcosa che deve essere scritto in modo da poter poi essere “aggirato”. Una quisquilia procedurale, un paletto da aggirare come quando si fa uno slalom. Ed ecco che vengono cuciti addosso degli abitini niente male. Vestiti fatti tanto su misura che i migliori couturiers arrossiscono! Capita infatti che il presidente del Comitato Locale di Controllo dell’erigendo inceneritore di Torino, secondo il protocollo d’intesa per l’istituzione del comitato stesso, non sia più legalmente “giustificato” a tale funzione.

 “Art. 4: COMPOSIZIONE DEL COMITATO

Il Comitato è composto da:

il Presidente della Provincia di Torino o l’Assessore delegato;

- i Sindaci dei Comuni di Beinasco, Grugliasco, Orbassano, Rivoli, Rivalta e Torino, o gli Assessori delegati;

i tecnici designati dagli Enti Locali che compongono il Comitato, nel numero di uno per ogni Ente Locale.

Alle sedute del Comitato sono inoltre sempre invitati:

un rappresentante dell’ARPA;

un rappresentante dell’ASL di competenza. Il Presidente del Comitato è eletto dal Comitato stesso tra gli amministratori comunali designati.”

L’attuale presidente, della quale non si mette assolutamente in discussione né le capacità né la serietà, è forse in possesso di una delle cariche succitate? No! Il presidente è un consigliere provinciale; figura non prevista dal regolamento. A seguito di una notevole spinta di cittadini, associazioni e partiti che hanno cominciato a seguire i lavori il problema è stato portato in evidenza.

La situazione anomala è stata addirittura certificata da tutto il CLdC e dalla presidente stessa ma la soluzione pare essere quella di modificare il regolamento in modo da far risultare idoneo un soggetto che non lo sarebbe. Nel frattempo le riunioni vengono indette in ritardo e in orari praticamente impossibili per la gente comune che ha un lavoro, una famiglia e non può partecipare e informarsi. I verbali delle sedute non vengono resi pubblici se non in tempi biblici. Insomma le regole, in questo caso di legalità, di trasparenza e buon senso, vengono adattate ad uso e consumo del potente di turno.

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