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 Home page > Tribuna Libera > La politica degli scandali: ma il peggio non era passato?

La politica degli scandali: ma il peggio non era passato?

È vero, la situazione non è delle più facili anzi sembra che abbiamo imboccato un tunnel dal quale sarà difficile uscire. Purtroppo, la colpa non è né di questo e né di quello, però, chi sa come, stranamente ci siamo finiti dentro con tutti i panni. Ma con grande gioia e felicità abbiamo tante cose frivole da pensare, tipo come sistemare una soubrette, una velina, una presentatrice scarsa, un’attricetta scarsa, una che è una bella ragazza ed è disponibile, un fidanzato tradito, un amico lecchino, un fessacchiotto che fa sempre comodo insomma, bella gente che se non si abbassasse a certi sotterfugi chissà cosa potrebbero fare.

Abbiamo già detto che il paese va a rotoli, anzi a rotoloni, e non c’era neanche il bisogno di dirlo. È vita quotidiana vissuta sulla nostra pelle e i nostri comandanti che fanno? Niente, e si fanno i fatti loro sistemando alla men peggio delle sconosciute ai posti di comando politico dove approfittano delle risorse pubbliche per non fare nulla, anzi una cosa la devono fare e cioè rallegrare il capo, nel senso più peccaminoso della parola.

È uno scempio essere governati da chi, travolto da una marea di fango, dice di non lasciare per amore del suo popolo. A prescindere dalla destra, la sinistra, o dal centro, un minimo di rispetto nei nostri confronti devono averlo, o forse è colpa nostra che non ci facciamo mai sentire e lasciamo loro la possibilità di credersi i padroni che possono spartirsi tutto a loro piacimento.

Donne ministro senza grandi competenze che non hanno senso del dovere. Palazzi storici trasformati in case di tolleranza, uomini anziani che intrattengono rapporti di ogni genere con ragazze disposte a tutto, senza una morale forte, che se potessero, venderebbero l’anima al diavolo per pochi soldi.

Io non mi riconosco in chi dice di governare per il nostro bene, di chi mi prende in giro, di chi ci rende più poveri dei senza tetto mentre è intento a litigare con i suoi per un posto in prima fila e per strappare banconote pesanti, alla faccia della povertà.

Ma va tutto bene dobbiamo sacrificarci per permettere al capo di continuare ad accompagnarsi con donne molto più giovani di lui, per poi poter garantire loro qualche poltrona.

Si fa quel che si può, e due giovani su tre non lavorano. L'unica occupata è "amica" del capo...

Ci era stato detto che il peggio era passato ma non ne siamo tanto convinti.

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