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 Home page > Tribuna Libera > La morte non fa differenza, noi sì

La morte non fa differenza, noi sì

Solo persone come Giuliano Ferrara possono pensare che siamo tutti imbecilli e che “imbecillamente” eravamo convinti che Berlusconi fosse l’unico nostro problema.

Il problema Berlusconi era uno dei grossi che a sua volta, come una infezione, ne ha generati altri per ben 17 anni, che accodati a quelli prima già esistenti ci hanno condotto dove siamo ora, cioè da soli a combattere una crisi europlanetaria guidati, telecomandati da una massa di banchieri e capitalisti loggisti. Sempre meglio comunque che essere rappresentati da una massa di palazzinari tangentari e newfascisti.

Detto questo vorrei riportare all’attenzione della gente come in questo paese continuino ad esistere differenze anche nella morte. Ce lo ha insegnato purtroppo la morte di Marco Simoncelli (serie A) quando durante le sue interminabili esequie ha oscurato altre una o due morti di operai (serie C); poi ci sono i militari che si collocano in serie B e i poveracci che inizieranno, sentito il clima, a schiattare come mosche sulle panchine nei parchi o sdraiati sotto i portici.

Solo venerdì scorso ci sono state 3 morti, omicidi sul lavoro, il Corriere della Sera online li mette dopo la licenza di uccidere i cani randagi in Romania. Ecco come un paese civile tratta quelli che ci vivono e lo sostengono.

Non vorrei essere frainteso avendo citato Marco e i militari in modo “sguaiato”, la mia era solo una triste provocazione.

Un sincero saluto a tutte le famiglie di quei tre operai.

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