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La menzogna come sistema

Ciò che mi terrorizza della politica è la facilità, la disinvoltura con cui suoi esponenti mentono. In questa macabra rappresentazione non troviamo giornalisti degni di questa professione pronti a fare domande scomode ma, fateci caso, soprattutto nei telegiornali, offrono il microfono a comizietti pre-confezionati, recitati a pappagallo, sicuramente non in diretta, e sempre senza alcun commento sulle balle sparate da politicanti in costante campagna elettorale.

 Nella forma e nella sostanza assomigliano in modo impressionante agli spot commerciali e, quanto a credibilità, sono paragonabili a quelle creme che promettono di rimodellarti il corpo, basta spalmarle prima di andare a letto.

Anche in questo settore della comunicazione il terreno è stato preparato dalla pubblicità e dalle forze economiche retrostanti che, per decenni, hanno addestrato grandi masse ad accettare le panzane inventate per vendere i loro prodotti, e oggi questo stesso metodo usato per i consumi funziona anche con la politica.

La nostra Costituzione andrebbe corretta: la nostra è una Repubblica fondata sulla menzogna. Se poi vogliamo parlare di quelle trasmissioni televisive di “approfondimento politico” esse sono in mano a regie raffinate, capaci, appena si parla di qualcosa di serio, di far interrompere dai professionisti dell’urlo e dell’insulto e mandare in vacca qualunque ragionamento serio, mentre basterebbe togliere voce e audio a chi interrompe, o meglio, non invitare più i disturbatori.

Viviamo immersi in un mare di menzogne, al punto che molta gente non crede più a nulla e a nessuno e anche persone perbene vengono risucchiate in questa sub-cultura di scetticismo e fatalismo, che si sintetizza in frasi tipo “tanto il mondo è sempre andato così, quando vanno al potere sono tutti uguali, e che il dio denaro è la sola religione”. C’è bisogno di verità. La più importante è quella di affermare con convinzione che la globalizzazione ha determinato uno sfruttamento insostenibile dell’ambiente e delle persone e bisogna assolutamente cambiare strada. L’autosufficienza energetica (con le rinnovabili) e quella alimentare, devono essere gli obiettivi di ogni paese, anche dell’Italia, e per far questo abbiamo bisogno non di ideologie o di religioni, ma di persone oneste e capaci di proporci un futuro.

Paolo De Gregorio

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