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"La mafia è più famosa che potente": Parola del Capo dei Capi

"La mafia è più famosa che potente": Parola del Capo dei Capi

L’ho sempre detto io che fare la Mantide è sempre stato lo sport preferito da Berlusconi: la Mantide Religiosa è quell’insettino verde famoso perché prima approfitta sessualmente delle sue vittime, e poi le uccide, prima o durante il rapporto.
 
Cioè lui (o chi per lui) che fa: prima ti usa o ti sfrutta come persona o come fenomeno, e poi ti annulla e ti rinnega.
 
Ed è così che nemmeno dopo una settimana dalla firma del legittimo impedimento, cosa dichiara: "Al Quirinale burocrazia contro di me". Prima l’immunità, e poi la fregatura.
 
Oggi invece se n’è uscito con un’altra delle sue tante dichiarazioni folkloristiche-nazionalpopolari:"La mafia è più famosa che potente".
 
Forse avrà pensato "Ora ne sparo una delle mie come quello del Grande Fratello!"
 
Che poi l’attacco a Gomorra della sua Mondadori, ma soprattutto all’irriverente Saviano, che collabora con Repubblica, in un certo senso potrebbe essere anche comprensibile, visto che non ha le palle di rispondere pubblicamente agli appelli lanciati dallo scrittore dal quotidiano di Scalfari.
 
Ma non capisco perché si ricordi di citare sempre e solo la Piovra, e mai "Il capo dei capi", "Ultimo", "Milano-Palermo solo andata", "L’Ultimo Padrino", cioè tutte quelle fiction prodotte o trasmette dalla sua Mediaset e non dalla Rai.
 
Oppure la verità è un’altra, e ci sarebbe bisogno di un’analisi sociologica un po’ più profonda.
 
Bisognerebbe semplicemente capire che questi qui al Governo, di Mafia di Camorra e di ’Ndrangheta in fondo non ne capiscono niente, e faremmo ancora prima a commentare.
 
Perché un Governo che esulta, festeggia e si diverte ad annunciare gli arresti di quel mafioso o di quel latitante, ignorando le riserve di miliardi di euro freschi iniettati nell’economia dei clan con quella criminale manovra dello scudo fiscale di Tremonti, in fondo è un Governo che finge di lottare la mafia, e già ne ebbi modo di parlarne a suo tempo.

Ma a dir la verità, a prescindere dallo scudo fiscale, un Governo che per ogni arresto festeggia ogni giorno come se avesse sconfitto la Mafia, è come se già avesse perso in partenza.
 
Già me li immagino io i vari Zagaria, Iovine o Messina Denaro, di fronte a delle belle tv al plasma su delle belle poltrone in Alcantara, che ad ogni "Successo straodinario dello Stato!" di Maroni, rispondono con una scorreggia o una sonora risata.
 
Ma come è possibile che ogni arrestato faccia sempre parte di quella fottuta lista dei 30 superlatitanti?
 

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