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La dignità di un popolo

C’e un giro di donne, giovani e belle, c’e un giro di soldi, c’è un presidente del consiglio ricattabile e tutto ciò non è nuovo: c’è l’affare Noemi, la lettera di Veronica Lario, le rivelazioni di Patrizia Daddario. Ci sono prove: le intercettazioni delle ragazze,dei padri,degli amici, le testimonianze,gli assegni versati, tutte concordi nell’individuare un affare di donne di soldi, e comunque di rapporti non consoni per un presidente del consiglio.

C’è la posizione del Vaticano, questa volta precisa ed inequivocabile. Severi giudizi sulle notti di Arcore sono stati pronunciati dal cardinale Bertone e da ultimo dal cardinale Bagnasco e poi, ”l’avvenire”, “famiglia cristiana”, tutti hanno evidenziato in termini critici i risvolti amorali del caso Ruby. Tutti tranne i parlamentari cattolici, le donne cattoliche, i giornalisti cattolici del PDL. Questa gente che, senza batter ciglio, ha accettato in silenzio le giustificazioni della chiesa sui festini di Villa Certosa, sulla bestemmia del premier,ancora oggi tace. Ancora oggi, quando la Chiesa mette da parte il riserbo, si pronuncia e condanna in modo esplicito il comportamento del Cavaliere, i cattolici del PDL continuano a tacere, mentre la maggior parte dei funzionari berlusconiani, difende a spada tratta ciò che la chiesa condanna: e allora dove è la dignità dei cattolici?

I rapporti tra il Cavaliere e le ragazze manifestati in feste piscine e regali sono quelli in cui la donna viene relegata nella migliore delle ipotesi alla funzione di hostess, in cui solo le donne belle meritano il premio e la donna viene mercificata vilipesa ed umiliata. E in tutta questa solare evidenza, le donne del PDL non si pronunciano, non avvertono sulla loro pelle il peso di donne oggetto, più spesso difendono per difendere una posizione indifendibile, che si riverbera contro il loro passato, il loro presente, il loro futuro. E allora dov’è la dignità della donna? Quando i giornalisti nascondono la notizia della condanna del Cardinale Bertone, si prestano ad un interrogatorio per presentare Ruby come Maria Goretti, quando ascoltano e tacciono e non contraddicono dichiarazioni contrastanti con precedenti dichiarazioni o con testimonianza di altri, e non sentono il bisogno di esprimere solidarietà ad un collega insultato perché faceva il suo dovere, diventano funzionari di Berlusconi. E allora dov’è la dignità del giornalista? Quando si minacciano dei magistrati che vivono sotto scorta, rischiando ogni giorno la vita, di punizione, e l’attività di indagine diventa spionaggio e complotto, quando l’Italia viene sbeffeggiata e derisa in tutto il mondo, quando un padre invita la figlia ad offrirsi al drago, quando maggioranza e governo sono impegnati a difendere il cavaliere e le sue notti più che a governare, mentre le aziende chiudono gli operai fanno la fame e il mondo ribolle (Tunisi Tirana ecc), nessun moto di rabbia e di indignazione assale l’opposizione. E allora dov’è la dignità dell’opposizione?

Quando si verifica tutto ciò e il popolo tace dov’è la dignità di un popolo? Un popolo senza dignità non ha futuro

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