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La democrazia diretta calpestata dal capocomico

A leggere certe notizie, se non fosse che abbiamo veramente decine di problemi gravi da affrontare, ci sarebbe da perdere un po’ di tempo e invocare l’attentato alla Costituzione con l’aggravante della recidiva. Ma considerati i livelli culturali politici degli Italiani e lo stile di tanti nostri politici, bisogna sol far finta di nulla e ripetere in sordina: "È il solito strillozzo che gracchia anche stamattina!”

Vengo subito al fatto e ad un breve commento. Durante le votazioni tenutesi in Senato sul reato di clandestinità, anche alla luce di ciò che è avvenuto a Lampedusa, il gruppo dei senatori del M5S compatto ha votato a favore dell’eliminazione di tale reato dal nostro codice penale. Sottolineo che il gruppo dei senatori del M5S ha votato compatto insieme ad altri gruppi parlamentari di altri partiti. Apriti cielo! Il signor Grillo e il suo compare Casaleggio, peraltro neppure parlamentari, dopo breve pausa di riflessione, hanno bacchettato i propri senatori, perché si sono permessi di discutere tra loro e decidere compatti di votare senza l’assenso dei due padri-padroni.

Francamente cavolate del genere non le avevo mai sentite neppure ai tempi del Pci di Togliatti e Longo o del Msi di Almirante e Rauti, che peraltro erano stati eletti dal popolo e regolarmente Segretari di partito eletti da congressi.

Mi domando e dico: ma ‘sti due compari da dove cavolo saltano fuori con la loro arroganza e ignoranza sui principi fondamentali della Costituzione, perché nella migliore delle ipotesi ignorano l’articolo 67 che testualmente recita: "Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”! In lingua italiana e a favore anche dei bambini delle primarie, tutto ciò significa che ogni parlamentare risponde solo alla Nazione, caso mai ai suoi elettori, ma sicuramente non ha nessun obbligo né morale né giuridico, verso il suo partito, ma risponde solo alla sua coscienza e alla Nazione. Probabilmente sono concetti troppo elevati per il comico ligure, che insiste nel ripetere il ritornello grottesco, che i “suoi parlamentari” hanno sottoscritto un accordo, che lui è il garante dell’accordo e che pertanto prima di votare devono fargli una telefonata per avere l’assenso e le dritte di come votare e cosa dichiarare in Parlamento. 

Qui veramente siamo giunti a “Oggi le comiche“, se l’arroganza e l’attentato alla Costituzione non fossero così gravi da dover esclamare che stiamo di fronte alle tragicomiche, con l’aggravante che tanti Italiani, ignoranti da una vita di politica e di democrazia, hanno creduto e credono ancora che l’alternativa allo squallore generale dei vecchi notabili della politica, possa essere il duo Grillo-Casaleggio. Immaginiamo solo per un momento, una possibile nomina di questi signori a capo del governo: se oggi questi signori senza nessun titolo di rappresentanza popolare si permettono certi toni e hanno certe pretese verso i rappresentanti della nazione, con qualche incarico ufficiale di potere farebbero impallidire anche Mussolini. 

Il problema essenziale è che qui in Italia non si ha nessuna cultura di democrazia autentica e né tanto meno di democrazia diretta, dove l’elemento fondamentale è la candidatura dei rappresentanti proposta dagli elettori e non dalle nomine dei vari partiti e movimenti, che in seconda battuta strappano un consenso popolare con una crocetta su di una scheda, dopo aver prospettato un programmino di qualche pagina. Abbiamo già assistito ai cosiddetti dibattiti sulla rete, dove poche migliaia di presunti elettori, darebbero delle indicazioni personali su alcuni temi, come fu per la candidatura di Rodotà alla presidenza, per poi essere clamorosamente beffeggiato dallo stesso Grillo.

Se la nuova cultura politica è questa, se un gruppo di parlamentari deve scappellarsi di fronte a due padri-padroni, che giocano alla politica, come ha giocato da vent’anni Berlusconi con strategie diverse, ma accomunate dal populismo, stiamo veramente messi male, anche con la piena consapevolezza che finora la sinistra ha solo perso tempo maltrattando, di fatto, proprio quella democrazia diretta che dovrebbe contraddistinguerla geneticamente.

 

Foto: Wikimedia

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