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 Home page > Tribuna Libera > La crisi? Se solo si potesse una class action...

La crisi? Se solo si potesse una class action...

La “resistenza” berlusconiana al governo ci costerebbe 100 punti di spread verso i titoli tedeschi; il che equivale a circa 16 miliardi di euro di maggior esborso.

Così, lunedì, Massimo Giannini su SKY TG24.

Ora potete immaginare da soli chi sarà chiamato a pagare quei sedici miliardi di euro fra pochi giorni o settimane o, al più, qualche mese. Avete indovinato. Tutti noi. Non era una domanda difficile, lo so. Era pura retorica.

Eppure Lui - il Presidente - ha la possibilità di farceli risparmiare quei soldi e invece non muove un dito; e noi non possiamo fare altro che subìre.

Quindi, a questo punto, avrei anche una mezza idea di intentare contro il sig. B. e tutti i suoi sodali (leggasi deputati che gli garantiscono la permanenza a Palazzo Chigi) una bella class action per avere indietro i soldi in più che personalmente tutti noi dovremo pagare per colpa sua/loro.

Loro è la responsabilità, loro paghino. Giusto, no?

Quindi cerco uno staff di agguerriti e sfacciati avvocati all’americana per questo. Vi ricordate quei film fantastici dove le stragrandi megaindustrie petrolifere o finanziarie o minerarie o quelchevipare che fanno morire centinaia di innocenti in drammatiche scene strappalacrime fino a che l’avvocaticchio appena laureato o la donzella supersexy dall’animo candido e dalla volontà di titanio alla Erin Brockovich non fanno a pezzi l’establishment spaccando i cosiddetti ai cattivoni con la sorprendente e paterna approvazione di un giudice (quasi) superpartes giusto e comprensivo?

Ecco cosa vorrei e scusate se sono così infantilmente ingenuo.

Inoltre, per cautelare i miei (fantasmatici) rimborsi dalla volatilità dei risparmi di questi individui pronti a migrare verso le accoglienti isole del mar dei Sargassi che sono soliti frequentare, chiederei in aggiunta il sequestro preventivo di qualcosa di concreto.

Che so, una casa, una macchinona, un casale; qualche azione anche usata.

Oppure Mediaset. Sarebbe il caso? Che ne dite?

Poi ce la vendiamo e abbassiamo finalmente il debito pubblico. Almeno di un po’; così risparmiamo sugli interessi. Vedremo qualche tetta in meno, ma anche meno di quei labbroni a canotto delle siliconate d’ordinanza. E meno Capezzone o Cicchitto o La Russa. O Sacconi.

Ci possiamo stare.

Lo so, mi potevo risparmiare questi dieci minuti passati a scrivere un cumulo di sciocchezze. Onanismo giornalistico, scusatemi.

Ma se per caso venisse fuori che un avvocaticchio appena laureato o (meglio) una donzella supersexy dalla volontà di titanio rinforzato e l’animo puro come una colomba mi dovesse leggere? E decidesse che sì, si può fare? E trovasse un giudice paterno e comprensivo che mette sotto sequestro Mediaset per garantire i risparmi degli italiani? Non mi meriterei il Pulitzer? L’onore, la gloria sempiterna? Una medaglia? Magari un vitalizio, perché no?

E magari anche un bacio dalla donzella supersexy (non dall’avvocaticchio e no, nemmeno dal giudice, grazie).

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