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La classifica annuale delle migliori università del mondo

È uscita la classifica più autorevole delle migliori università del mondo: come la solito le italiane molto distanti dalla vetta.

È stato reso pubblico la classifica annuale delle migliori università del Times Higher Education. Il sito inglese, come ogni anno, ha raccolto i primi 400 atenei del mondo, classificandoli in base a tredici indicatori tra cui all'apertura internazionale, il livello dell'insegnamento, l'incidenza della ricerca, il trasferimento delle conoscenze, attraverso i dati forniti dalla società Thomson Reuters.
 
Ai primi dieci posti ci sono soltanto inglesi e americani: vince la CalTech come lo scorso anno, poi a seguire Harvard, Oxford, Stanford, MIT, Princeton, Cambridge, Berkeley, Chicago University, e l'Imperial Collage Londra. 
 
Inutile cercare le italiane in alto: nei primi 200 posti non ce n'è nessuna - per gli Usa ce ne sono 77, per Uk 17. La prima delle nostre è l'Università di Trento, 222esima. Poi l'Università di Milano-Bicocca, quella di Bologna, Trieste e Torino e via dicendo - il prestigioso Politecnico di Milano, occupa il 292esimo posto.
 
Fin troppo banale un ragionamento che vedrebbe paragonata la nostra condizione economico-sociale e la nostra rappresentatività internazionale, con il livello della nostra istruzione. Da noi il mondo dell'education non va, non va affatto. Pochi i fondi, pochi gli investimenti, situazione molto ingessata e le solite questioni italiane fanno il resto (clientelismo, discendenze, chiusure, scarsa lungimiranza, disinteresse, lassismo, malagestione, eccetera). I risultati sono questi, non c'è da stupirsi, non potevamo aspettarci di meglio.

Interessante invece il dato che viene dagli istituti dei paesi emergenti, in particolare gli asiatici: sono diversi gli atenei cinesi e indiane, giapponesi e coreane (Corea del Sud, ovviamente). L'Università di Tokyo, prima delle asiatiche, si piazza al 23esimo posto.

Tutto questo a scapito di quelle europee, segno che l'asse della conoscenza e dello sviluppo si sta continuando a spostare verso Oriente.

@danemblog

Foto: Will Hart/Flickr

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.128) 5 novembre 2013 15:39

    Quali sono i criteri di giudizio ?
    Non è dato sapere .
    La produttività ,l’organizzazione ,le strutture , la qualità dei docenti ............. ? boh?
    E poi chi è questa Thomson Reuters ?
    Cerchiamo di essere nmeno provinciali e prendiamo queste cose con il beneficio di inventario che ,ovviamente , non significa ignorare le pecche nostrane . Se abbiamo avuto un ministro della Pubblica Istruzione come la Gelmini certamente è tutto dire , ma piano con prendere tutto quello che viene fuori dai confini per oro colato .
    Sospetto che ci sia anche qui una certa strumentalità nel redigere queste graduatorie ,ovvero americani che si incensano e che si imbrodano , esattamente come accade con le società di rating in campo economico e finanziario ,tutte regolarmente a marchio USA .

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